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Versione delle 16:32, 8 dic 2018

  • Zio Paperone e la lana vulcanica
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Zio Paperone e la lana vulcanica è una storia scritta da Rodolfo Cimino e disegnata da Romano Scarpa, con inchiostri di Giorgio Cavazzano. È uscita per la prima volta sul numero 551 di Topolino del 19 giugno 1966.

Trama

Zio Paperone progetta una colossale operazione commerciale: intende controllare tutta la produzione mondiale di lana, per poter imporre un monopolio sui prodotti finiti. Dopo aver investito un enorme capitale per stipulare contratti di esclusiva con i vari produttori, però, il ricco papero si accorge che i suoi capi d'abbigliamento non vendono, in quanto un misterioso concorrente ne vende altri del tutto simili per un prezzo più basso.

Dato che uno dei prestanome della ditta rivale è Filo Sganga, Paperone lo cita in giudizio per truffa, ma perde la causa in quanto il giudice ritiene che i prodotti in lana di Sganga siano eccellenti. Il multimiliardario prova a chiedere un colloquio col maggior azionista dell'impresa concorrente, proponendo una fusione fra le loro società, in modo che possano vendere i prodotti a prezzi alti e avvantaggiarsene entrambi. Il misterioso affarista rivale però è Brigitta, che accetta la proposta solo a condizione di un matrimonio con Paperone: lui prevedibilmente rifiuta, con il risultato di far infuriare la papera, che gli minaccia una vera e propria guerra commerciale.

Paperone cerca in tutti i modi di capire quali sono i misteriosi fornitori di lana di cui si serve Brigitta: un investigatore privato, dietro lauto compenso, riesce a capire che si tratterebbe di una "miniera di lana", peraltro senza fornire informazioni più precise. Sono Qui, Quo, Qua che, venuti in visita al disperato prozio, scoprono grazie al Manuale delle Giovani Marmotte che un'isola dell'Oceano Indiano chiamata Lanosa possiederebbe un misterioso giacimento di lana.

Il ricco papero si trasporta immediatamente a Lanosa, che è un'isola vulcanica praticamente priva di vegetazione; i suoi sforzi sono premiati, dato che Brigitta e Filo si recano a loro volta sull'isola e si accaparrano una quantità di lana che esce misteriosamente da un cratere. In realtà l'isola ha un ambiente sotterraneo in cui filtra la luce solare, rendendo possibile la vita umana e anche l'allevamento di pecore: i pastori del posto, gente apparentemente ingenua, cedono la fibra tessile a Brigitta in cambio di poche cianfrusaglie.

In un successivo viaggio a Lanosa, Paperone intende comprare i pastori che riforniscono Brigitta offrendo loro la merce pubblicizzata su un catalogo per corrispondenza. Il pastore capo accetta e, malgrado lo sdegno di Brigitta, stipula un contratto apparentemente favorevole al multimiliardario: in realtà, nel contratto stesso si parla di "tutto ciò che è raffigurato sul catalogo", compresa quindi, secondo l'interpretazione del pastore, una nave da crociera raffigurata in una pubblicità sull'ultima pagina. L'indigeno non intende rinunciare alla nave, e a norma di contratto Paperone è costretto ad accontentarlo: pur riuscendo finalmente a detenere il monopolio mondiale della lana, il ricco papero deve affrontare una spesa colossale a vantaggio della popolazione di Lanosa.

Curiosità

  • In questa storia, caso piuttosto raro per le sceneggiature di Rodolfo Cimino, Paperino non compare affatto.

Pubblicazioni

Zio Paperone e la lana vulcanica è stata edita sei volte in Italia:

Ma ha avuto proporzionalmente più successo sul mercato estero, essendo stata tradotta e pubblicata in Brasile, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Norvegia, Olanda, Spagna e Svezia.