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"Il più illustre concittadino quel bamberlucco? BUAK! Eresia! - Bamberlucco a ME? GRRR!"
Scambio di battute fra Paperone e Rockerduck

Zio Paperone e il drakkar volante è una storia scritta da Guido Martina, disegnata da Romano Scarpa e inchiostrata da Giorgio Cavazzano, pubblicata per la prima volta in Italia il 28 marzo e il 4 aprile 1971, sui numeri 800 e 801 Topolino.

Trama[]

Prima parte[]

A Paperopoli si svolge, con grande concorso di pubblico, una cerimonia ufficiale presieduta dal sindaco: il primo cittadino inaugura un nuovo museo navale finanziato da Rockerduck. Neanche a dirlo, Paperone è nervosissimo per il successo ottenuto dal suo rivale. Tuttavia, il museo di Rockerduck ha un grosso punto debole: l'edificio è pronto ma non ospita ancora nessun cimelio, come fa notare immediatamente Paperone. Il sindaco stesso, che non si era accorto di nulla, esorta Rockerduck a provvedere il museo di almeno una nave, altrimenti ritirerà l'onorificenza appena attribuitagli.

Tempo dopo, Paperone irrompe in casa di Paperino durante uno dei soliti conflitti fra Paperino e Qui, Quo, Qua, per chiedere ai ragazzini dove si trova Oslo, località da cui Rockerduck gli ha mandato una cartolina di scherno. Chiarito che si tratta della capitale della Norvegia, senza por tempo in mezzo il ricco papero impone ai nipoti di seguirlo fin laggiù per boicottare ciò che Rockerduck ha in mente di fare.

Una volta atterrati a Oslo, i paperi sono avvicinati da un certo Eric che si offre di trasportarli gratuitamente in un albergo. Paperone, all'idea di non dover spendere, accetta immediatamente, ma i cinque vengono condotti in un luogo tutt'altro che accogliente e provvisto di sbarre: di lì a poco si presenta Rockerduck, che si era servito della cartolina per prendere in trappola il rivale e ora intende lasciare Paperone e nipoti imprigionati, sotto la custodia di Eric, finché lui non avrà trasportato a Paperopoli un autentico drakkar vichingo (in realtà trafugato per suo conto dallo stesso Eric) per il suo museo.

Seconda parte[]

Qui, Quo e Qua hanno un'idea su come uscire dalla loro prigionia: prima si liberano a morsi dalle corde con cui erano legati, poi annodano le coperte facendo una striscia e calandola dalla finestra. Benché la finestra sia provvista di sbarre e non permetta quindi nessuna evasione, lo stolido Eric si insospettisce ed entra a vedere cosa succede: i paperi sono pronti a tramortirlo e a fuggire.

Una volta all'aeroporto, Paperone scopre che un aereo in procinto di partire è diretto in America, e si introduce insieme ai nipoti nella stiva, fra le numerose casse trasportate dal velivolo. Dopo molte ore di volo, il ricco papero pensa che sia il momento di dirottare l'aereo su Paperopoli, servendosi di una pistola giocattolo a fuliggine dei nipotini. Tuttavia, il pilota sta effettivamente andando a Paperopoli, perché è Rockerduck con il suo carico costituito dai pezzi del drakkar da rimontare una volta a destinazione.

Fra i due multimiliardari nasce subito un alterco, e Paperino cerca di prendere i comandi, ma peggiora la situazione: l'aereo precipita su un'isola deserta, distruggendosi benché i passeggeri rimangano illesi. Rockerduck approfitta per minacciare Paperone e nipoti con una pistola, nel suo caso vera, costringendoli a rimontare sul posto il drakkar: sarà l'unico mezzo che avranno per tornare al mondo civilizzato. Al dunque, il papero con la bombetta tenta un colpo basso, in quanto cerca di salvarsi da solo a bordo della nave ricostruita: tuttavia, un'astuzia dei nipotini, che, sospettando mosse false da parte del rivale, non hanno stretto abbastanza i bulloni, il drakkar naufraga miseramente e Rockerduck deve tornare all'isola.

Paperone e nipoti provvedono nel frattempo a costruire una zattera per loro conto, con cui affrontare l'oceano e, malgrado la slealtà di Rockerduck, decidono di prendere a bordo anche lui. Apparentemente tutti tornano a Paperopoli senza né vinti né vincitori, dato che il drakkar è perduto per sempre. Eppure, Paperone riesce a fiutare un nuovo affare: espone la stessa zattera di cui si sono serviti per il viaggio di ritorno come cimelio, facendola passare per il leggendario Kon-Tiki e facendo pagare il biglietto d'ingresso ai visitatori accorsi numerosi.

Analisi[]

La collaborazione fra tre dei più grandi autori italiani attivi negli anni '70, Martina, Scarpa e Cavazzano, produsse fra l'altro questa storia di buon successo fra gli appassionati[1] malgrado il numero non altissimo di ristampe in Italia.

La trama, molto vivace, propone una consueta avventura di Paperone e nipoti in terre lontane, con gli inconvenienti legati al viaggio, alla ricerca e alla presenza di un antagonista (Rockerduck); allo stesso tempo, la sceneggiatura presenta dei motivi tipicissimi di Guido Martina, raffigurando personaggi continuamente in disaccordo fra loro e perennemente impegnati a rimbeccarsi l'un l'altro anche in assenza di validi motivi, alternando quasi ogni battuta con colorite interiezioni di disappunto.

Inoltre, Paperone e Rockerduck appaiono del tutto privi di valori etici, per non dire dei veri e propri criminali: il secondo ruba, e poi sequestra i rivali, senza alcuno scrupolo, il primo dirotta un aereo e, alla fine della storia, riesce a guadagnare con una vera e propria truffa; e l'autore non arretra di fronte a tentativi di omicidio, neppure troppo velati (Rockerduck minaccia Paperone con una pistola, poi intende lasciare lui e i nipoti sull'isola deserta) o a forme di umorismo nero (Paperone, all'idea di poter morire di fame sull'isola, propone ai nipoti di mangiare il rivale).

Apprezzabile anche il tentativo di satira di costume costituito, nella fase iniziale, dalla vacua e pomposa magniloquenza del sindaco - che, al contrario che in altre storie, non ha fattezze suine - , in contrasto con un'amministrazione che non appare esente da problemi, tant'è vero che fra le opere più socialmente utili di Paperopoli si annoverano il carcere, il mattatoio e il manicomio.

Pubblicazioni[]

Zio Paperone e il drakkar volante è stata pubblicata cinque volte in Italia:

Proporzionalmente, però, la storia ha avuto più fortuna sul mercato estero, essendo stata pubblicata in altri undici paesi (Brasile, Colombia, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Norvegia, Olanda, Spagna e Svezia).

Note[]

  1. La storia si colloca al 604° posto su 38395 nella graduatoria INDUCKS (agosto 2020).
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