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  • Zio Paperone e i guanti di Cagliostro
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Zio Paperone e i guanti di Cagliostro è una storia scritta da Rodolfo Cimino e disegnata da Giorgio Bordini, pubblicata per la prima volta in Italia l'8 agosto 1971 su Topolino 819.

Trama

Zio Paperone ha ricevuto una partita di monete rare della Martinica e intende contarle personalmente, ma appena inizia l'operazione viene colto da scosse dolorose: le stesse scosse lo affliggono anche quando firma assegni, e in occasione di qualunque contatto con l'oro o il denaro.

Paperino ipotizza che lo zio sia diventato allergico all'oro, scatenando così le ire del ricco parente. Qui, Quo, Qua, invece, si recano dal loro amico numismatico Tobia mostrandogli le impronte digitali del multimiliardario: l'ipotesi di Paperino si rivela abbastanza indovinata, in quanto Tobia ritiene che Paperone sia affetto da "antitesi aurea galoppante", ossia che nella sua vita abbia accumulato una tale quantità di contatti con l'oro da provocare al suo organismo impulsi negativi ogni volta che rinnova questo contatto.

Inizialmente Paperone non vuol credere di essere affetto da una malattia e si impone di riprovare a contare le sue preziose monete, ma il dolore è fortissimo e i suoi lamenti sono tanto rumorosi da tenere sveglia l'intera Paperopoli: anche per evitare le ire dei concittadini, lo Zione si lascia convincere a mollare per qualche tempo gli affari, e si concede una vacanza con i nipoti a Venezia.

Nella città lagunare Paperone decide, spinto da semplice curiosità, di partecipare a un'asta di oggetti antichi, e si aggiudica i guanti appartenuti al celebre alchimista Cagliostro. A sorpresa, con questi accessori il ricco papero si accorge di non provare più nessun dolore a maneggiare il denaro: la vacanza si chiude bruscamente e Paperone è libero di tornare ai suoi affari, anzi intende sfruttare la sensibilità all'oro dei guanti per cercare il prezioso metallo in giro per il mondo, ancora una volta accompagnato dai nipoti.

In un imprecisato paese del Nord, tuttavia, si manifestano gli effetti collaterali dell'uso dei guanti: Paperone non è in realtà guarito, ma gli accessori hanno solo mascherato i sintomi del suo male. La reazione somatica è alquanto singolare: il magnate non riesce più a prendere in mano nessun oggetto, come se il suo organismo intendesse ribellarsi in questo modo alla sua insistenza nel manipolare denaro.

I nipotini, con l'aiuto del Manuale delle Giovani Marmotte, si convincono che solo un atto di generosità potrebbe far guarire lo zio, ma per il momento i paperi rimangono bloccati in una remota landa innevata. La situazione si risolve quando un viandante chiede ospitalità presso il loro accampamento per scaldarsi un po': Paperone gli regala spontaneamente i guanti di Cagliostro, ed effettivamente l'atto di generosità gli fa recuperare l'uso delle mani.

I nostri amici tornano a Paperopoli e tutto sembra risolto, se non che Paperone per un certo tempo preferisce maneggiare il suo denaro con lunghe pinze per non correre rischi di sorta.

Analisi

La storia, pur non potendosi considerare fra i capolavori di Rodolfo Cimino per la sua modesta fortuna editoriale e il non eccessivo gradimento del pubblico[1], contiene alcuni temi caratteristici della produzione dello sceneggiatore friulano: lo scompenso causato dall'avidità di Paperone, il ruolo di mediazione di Paperino e dei nipotini, l'intervento del personaggio saggio (in questo caso Tobia), la spiegazione apparentemente scientifica del problema, ma in realtà presentata in maniera alquanto cervellotica e confusa, la soluzione finale permessa da un ridimensionamento degli eccessi di Paperone.

Pubblicazioni

La storia è stata edita solo quattro volte in Italia:

Sul mercato estero è stata tradotta e pubblicata in sei paesi, tutti europei (Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Norvegia e Svezia), e mai dopo il 2000.

Note

  1. Nel dicembre 2017 la storia si situa fuori dai primi 5000 posti della graduatoria INDUCKS.
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