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'''Zio Paperone e i cannoni del Mississippi''' è il capitolo della Dinastia dei Paperi, ambientata nel 1861 lungo il corso del Mississippi.
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'''Zio Paperone e i cannoni del Mississippi''' è il settimo capitolo della saga [[Storia e gloria della dinastia dei paperi]] scritto da [[Guido Martina]] e disegnato da [[Romano Scarpa]]. La storia è ambientata nel 1861 lungo il corso del Mississippi.
   
==Storia ==
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==Trama ==
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Anno 1861. La guerra tra nordisti e sudisti infuria sul Mississippi. Nel mezzo del conflitto finirono anche gli avi dei paperi che, su uno dei classici battelli a vapore che solcavano il torbido fiume americano, cercavano di guadagnare grazie al commercio del cotone.
Anno 1861. La guerra tra nordisti e sudisti infuria sul Mississippi. Nel mezzo troviamo gli avi dei paperi che, su uno dei classici battelli a vapore che solcava il torbido fiume americano, cercano di portare avanti il commercio del cotone. Dapprima, Paperhone (nonno di Paperon de' Paperoni) pensa bene di imbonirsi sia i sudisti sia i nordisti, ottenendo però una momentanea tregua tra le parti, che decidono di esercitarsi un po' nel tiro a segno: bersaglio il battello dei paperi. Intervengono allora i paperini, che con uno stratagemma, riescono a sfuggire alla rovente situazione: gettano una balla di cotone nella caldaia, producendo così una fitta nebbia artificiale che [[File:Paperhone.png|thumb|Il nonno di Paperone]]dà il vantaggio di sfuggire e lo svantaggio di ritrovarsi arenati su un isolotto.Paperhone, vista l'impasse, decide di abbandonare il battello, opportunamente mimetizzato, per dirigersi verso l'ovest, mentre più giù lungo il fiume i Bravacci della Baia, avi dei Bassotti, e tal Pokerdyck, nonno di Rockerduck e feroce avversario di Paperhone, stanno aspettando proprio il vecchio papero e il suo battello. Il gruppo, visto l'inusuale ritardo del battello, decide di scendere il fiume per andare incontro a Paperhone, mentre due Bravacci, travestiti da pattuglia sudista, controllano le rive del Mississippi.I paperi, nel frattempo, oggetto della loro ricerca, si imbattono in una vecchia miniera abbandonata, proprio da Pokerdyck, ricca di platino. Estratto un quintale di platino, i paperi si preparano ad una sosta prima della partenza. Uno dei nipotini ritorna da un vicino campo sudista con una pentola di zuppa avuta in cambio di una mano nello spaccare la legna. L'occasione viene quindi colta: i cinque paperi cercano di impossessarsi di un asino, ma a causa della sua cocciutaggine vengono scoperti e catturati. La loro fortuna è che a catturarli è un avo di Pippo, nonché discendente di Pippus Augustus, e un avo di Topolino, generale dell'esercito sudista e discendente di Minnie Bella di Castiglia: questa sorta di riunione di famiglia, fa decidere Topolino di lasciare liberi i paperi, che il prima possibile si dirigono al battello con il loro carico di platino.Qui respingono un ultimo attacco di Pokerdyck e dei suoi Bravacci, per poi dirigersi verso il nord.
 
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Dapprima, [[Paperhone]] (nonno paterno di [[Paperon de' Paperoni]] e padre di [[Paperon-Papà]]) pensò di imbonirsi sia i sudisti sia i nordisti, ottenendo una momentanea tregua tra le parti, che decisero di esercitarsi un po' nel tiro a segno: bersaglio il battello dei paperi. Intervennero i piccoli paperini, che con uno stratagemma, riuscirono a sfuggire alla rovente situazione: gettarono una balla di cotone nella caldaia, producendo così una fitta nebbia artificiale che permise loro di scappare, ma li portò a incagliarsi su un isolotto al centro del fiume.
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Paperhone, vista l'impasse, decise di abbandonare il battello sull'isola, opportunamente mimetizzato, per dirigersi verso ovest. Intanto più giù lungo il corso del fiume i ''Bravacci della Baia'', (avi dei Bassotti), e tal [[Pokerdyck]], nonno di [[Rockerduck]] e feroce avversario di Paperhone, stavano aspettando proprio il vecchio papero e il suo battello. Il gruppo, visto l'inusuale ritardo del battello, decise di scendere il fiume per andare incontro a Paperhone, mentre due Bravacci, travestiti da pattuglia sudista, controllarono le rive del Mississippi.<br/>
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I paperi, nel frattempo si imbatterono in una vecchia miniera abbandonata, di proprietà proprio di Pokerdyck, ricca di platino. Estrattone un quintale , i paperi si concessero una sosta prima della partenza. Uno dei nipotini ritornò da un vicino campo sudista con una pentola di zuppa avuta in cambio di un piccolo lavoro.
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Sfruttando l'occasione di avere un campo militare lì vicino i cinque paperi cercarono di impossessarsi di un asino, ma a causa della cocciutaggine dell'animale vennero scoperti e catturati. La loro fortuna fu che a catturarli fu un avo di [[Pippo]], nonché discendente di [[Pippus Augustus]], e un avo di [[Topolino]], generale dell'esercito sudista e discendente di [[Minnie Bella di Castiglia]]: questa sorta di riunione di famiglia, convinse Topolino di lasciare liberi i paperi, che il prima possibile si dirissero al battello con il loro prezioso carico di platino. Qui respinsero un ultimo attacco di Pokerdyck e dei suoi Bravacci, per poi dirigersi verso il nord.
 
==Curiosità ==
 
==Curiosità ==
* La storia è ambientata nella Guerra di secessione americana.
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* La storia è ambientata durante Guerra di secessione americana.
*Questa storia ha molte somiglianze con le storia di [[Carl Barks]] "[[Zio Paperone e la Regina del Cotone]]" e "[[Zio Paperone e la gara sul fiume]]"
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*Questa storia ha molte somiglianze con le storie di [[Carl Barks]] ''[[Zio Paperone e la Regina del Cotone]]'' e ''[[Zio Paperone e la gara sul fiume]]''.
   
 
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Versione delle 14:13, 14 ago 2013

Zio Paperone e i cannoni del Mississippi
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Zio Paperone e i cannoni del Mississippi è il settimo capitolo della saga Storia e gloria della dinastia dei paperi scritto da Guido Martina e disegnato da Romano Scarpa. La storia è ambientata nel 1861 lungo il corso del Mississippi.

Trama

Anno 1861. La guerra tra nordisti e sudisti infuria sul Mississippi. Nel mezzo del conflitto finirono anche gli avi dei paperi che, su uno dei classici battelli a vapore che solcavano il torbido fiume americano, cercavano di guadagnare grazie al commercio del cotone.

Dapprima, Paperhone (nonno paterno di Paperon de' Paperoni e padre di Paperon-Papà) pensò di imbonirsi sia i sudisti sia i nordisti, ottenendo una momentanea tregua tra le parti, che decisero di esercitarsi un po' nel tiro a segno: bersaglio il battello dei paperi. Intervennero i piccoli paperini, che con uno stratagemma, riuscirono a sfuggire alla rovente situazione: gettarono una balla di cotone nella caldaia, producendo così una fitta nebbia artificiale che permise loro di scappare, ma li portò a incagliarsi su un isolotto al centro del fiume.

Paperhone, vista l'impasse, decise di abbandonare il battello sull'isola, opportunamente mimetizzato, per dirigersi verso ovest. Intanto più giù lungo il corso del fiume i Bravacci della Baia, (avi dei Bassotti), e tal Pokerdyck, nonno di Rockerduck e feroce avversario di Paperhone, stavano aspettando proprio il vecchio papero e il suo battello. Il gruppo, visto l'inusuale ritardo del battello, decise di scendere il fiume per andare incontro a Paperhone, mentre due Bravacci, travestiti da pattuglia sudista, controllarono le rive del Mississippi.
I paperi, nel frattempo si imbatterono in una vecchia miniera abbandonata, di proprietà proprio di Pokerdyck, ricca di platino. Estrattone un quintale , i paperi si concessero una sosta prima della partenza. Uno dei nipotini ritornò da un vicino campo sudista con una pentola di zuppa avuta in cambio di un piccolo lavoro.

Sfruttando l'occasione di avere un campo militare lì vicino i cinque paperi cercarono di impossessarsi di un asino, ma a causa della cocciutaggine dell'animale vennero scoperti e catturati. La loro fortuna fu che a catturarli fu un avo di Pippo, nonché discendente di Pippus Augustus, e un avo di Topolino, generale dell'esercito sudista e discendente di Minnie Bella di Castiglia: questa sorta di riunione di famiglia, convinse Topolino di lasciare liberi i paperi, che il prima possibile si dirissero al battello con il loro prezioso carico di platino. Qui respinsero un ultimo attacco di Pokerdyck e dei suoi Bravacci, per poi dirigersi verso il nord.

Curiosità