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Tutto questo accadrà ieri è una storia italiana scritta da Casty e disegnata in coppia con Massimo Bonfatti, realizzata per celebrare l'87° anniversario della creazione di Topolino.

Per Massimo Bonfatti, dopo anni di collaborazioni con Cattivik e Lupo Alberto, si tratta della prima produzione Disney.

Trama[]

Prima parte[]

È il 18 novembre 2015. In una Topolinia dal tempo incerto, uno psicologo ha un paziente che gli racconta di sognare di dominare il mondo quando appare qualcuno che lo ferma. Lo psicologo usa un particolare apparecchio per visualizzare il sogno che però si rivela essere un ricordo che era stato rimosso. Il paziente è il perfido Gambadilegno che ricorda tutto ed ha intenzione di fermare la persona che ritiene responsabile: Topolino.

Minni, dopo aver salutato Clarabella e Patrizia Porcelli, si reca a casa, ma viene rapita da Pietro. Nel frattempo Topolino è a casa di Pippo che, vedendo che giorno è, si ricorda improvvisamente di dover dare qualcosa a Topolino. Gli mostra così un telefono di ultima generazione con dentro un video-messaggio in cui il Pippo del 1935 si rivolge a Topolino dicendo che deve venirè lì quando sarà il 2015. Pippo non ricorda chi gli diede quel telefono (che all'epoca non esisteva), ma sà che deve fare un altra cosa. All'improvviso Topolino riceve una chiamata da Pietro che gli intima di venire da solo alle rovine del faro se non vuole che accada qualcosa a Minni.

Topolino passa a casa della fidanzata dove trova il suo regalo e così capisce che non è un bluff. Alle rovine trova Minni appesa ad una fune e sospesa sulla rupe; Pietro dice a Topolino che l'unica cosa che vuole è che Topolino rimanga lì fino alla fine della giornata. Il motivo è che sà che Topolino farà un viaggio nel tempo e vuole impedirglielo; Pietro spiega che nel 1935 aveva un piano per dominare il mondo, ma fu fermato dal Topolino del 2015. Topolino non capisce cosa stia succedendo non ricordando nulla quando dietro di lui appaiono da un sotterraneo Zapotec e Marlin con la Macchina del tempo. I due professori spiegano che il museo è in ristrutturazione e si erano trasferiti lì temporaneamente. Pietro minaccia di uccidere Minni se Topolino entrerà nella macchina mentre quest'ultimo, incoraggiato da Minni, dà indicazioni ai professori sulla data da impostare (il 6 giugno 1935) ed entra nella macchina.

Arrivato, Topolino incontra il suo giovane sè stesso e Minni e gli racconta perchè si trova lì. Il Topolino del 1935 non gli crede (anche perchè Topolino ha i ricordi confusi ricorda quel giorno) ed inoltre gli spiega che Pietro ha messo la testa a posto. I tre infatti vedono Pietro vendere ai cittadini i primi modelli di televisione a prezzi stracciati. Topolino si finge un giornalista facendo domande scomode, ma viene scacciato in malo modo dato che Pietro sembra godere della fiducia della gente.

Il Topolino del 1935 gli dice che in ogni caso lui e Minni sono impegnati con un altro caso di un misterioso ipnotista che rapina le persone ricche. Topolino non ricorda di questo caso è perciò decide di accompagnare i due. Vengono così a sapere che l'ipnotizzatore usava un misterioso guanto dorato e che si tratta del Guanto di Amnèzja, un reperto egizio col potere di assogettare le persone. Il guanto fù ritrovato dal prof. Patatrakis, ma venne poi rubato. Topolino vede che l'assistente del professore sulla foto del giornale è Pietro travestito e probabilmente è lui il ladro. Il trio si reca a casa del professore; questi, seppur in stato confusionale poichè vittima anche lui dell'ipnosi, riconosce in un televisore Pietro come il suo assistente. Il Topolino del 1935 si convince così che Pietro sia ancora cattivo. Purtroppo Jerome, il maggiordomo del professore, è un uomo di Pietro ed avverte subito il suo capo che usa il Guanto di Amnèzja su dei poliziotti.

Seconda parte[]

Pietro utilizza il Guanto di Amnèzja per dare ordini alla polizia di arrestare i due Topolino e Minni. I tre riescono a scappare in auto grazie alla guida spericolata del Topolino del 1935 ed a far perdere le proprie tracce, dopodichè si recano alla fabbrica di televisori di Pietro. Dopo aver visto come Pietro usa il guanto per pagare di meno i suoi dipendenti, si nascondono nella sua macchina che li porta fino al faro dove Pietro ha allestito in un edifico una spece di stazione televisiva dove vengono fatte le audizioni per gli artisti. I tre si mescolano agli attori riuscendo ad avvicinarsi a Pietro per rubargli il Guanto, ma vengono scoperti e Pietro viene a sapere dell'identità del Topolino del futuro.

Pietro spiega che il faro è un antenna e quando inaugurerà la stazione tv trasmetterà l'immagine di sè stesso in tutti i televisori ampliando così il raggio d'azione del guanto e potrà controllare tutti i cittadini che in casa hanno una tv arrivando a poter governare in futuro su milioni di cittadini alla volta. Se anche polizia ed esercito dovessero intervenire ipnotizzerà i loro capi ed inoltre la stazione è ben armata con molti cannoni. Grazie ad un trucco però, i tre topi riescono a scappare ed a dividersi. Topolino si impadronisce di uno dei cannoni ed abbatte il faro; il suo esempio viene seguito dal suo giovane sè stesso che abbatte l'intera struttura costringendo tutti alla fuga. Un irato Pietro attacca Topolino, ma, a causa di uno specchio, viene investito dal poter del Guanto autoipnotizzandosi. Il piano è così sventato e i tre si allontanano prima che arrivi la polizia, ignara di tutto, e lasciando Pietro in stato confusionale.

Topolino saluta i Topolino e Minni del 1935 esaudendo la loro richiesta di usare il Guanto per cancellare i ricordi di quel giorno poichè non trovano giusto conoscere il futuro. Prima di tornare a casa, Topolino si ricorda del messaggio di Pippo. Avendo scoperto che il regalo della sua Minni era lo stesso telefono, cerca e trova il Pippo del 1935 registrando il video-messaggio e dandogli una serie di istruzioni da svolgere nello stesso giorno del 2015.

Topolino torna così nel presente. Pietro comprende che Topolino è riuscito a fermarlo nel passato e, furioso, fà cadere Minni. Topolino si getta afferrando la fidanzata; i due precipitano, ma si salvano grazie ad un materassino gonfiabile piazzato da Pippo che aveva seguito le istruzioni dategli da Topolino nel passato. Topolino usa quindi il Guanto di Amnèzja su Pietro costringendolo così a dimenticare tutto definitivamente. Topolino, Pippo e Minni si recano così al ristorante dove Topolino racconta cos'è successo e i tre possono finalmente festeggiare il compleanno di Topolino facendosi una foto.

Analisi[]

La storia è un omaggio agli 87 anni di Topolino e lo vede interagire con la sua versione più giovane degli Anni 30 vestita col classico pantaloncino rosso. L'inedito duo Casty-Bonfatti mette in in esca una storia in cui non mancano momenti cupi ed omaggi ai primi cortometraggi Disney. I due Topolino sono in linea con la loro caratterizzazione dell'epoca con il più giovane mostrarsi molto più avventato, arrogante, viziato, irascibile ed aggressivo rispetto al Topolino del presente, più prudente e riflessivo.

La storia vede anche il Gambadilegno più spregevole, inquietante e determinato che si sia mai visto, in bilico tra il classico “cattivone disneyano” ed un pazzo farneticante che arriva letteralmente a cercare di uccidere Topolino e Minni.

Sequel[]

Lente Per approfondire, vedi la voce Tutto questo accadde domani.

Nel 2018 questa storia viene seguita da Tutto questo accadde domani, degli stessi autori, ambientata questa volta nel presente con un salto nel futuro delle versioni storiche dei personaggi, ma basata su diversi presupposti.

Pubblicazioni[]


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- 24 novembre 2015 Meno quattro! - Una giornata di shopping

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