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  • Topolino imperatore della Calidornia
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Topolino imperatore della Calidornia è una storia scritta e disegnata da Romano Scarpa con gli inchiostri di Rodolfo Cimino.

È stata pubblicata per la prima volta dal 26 febbraio al 5 marzo 1961 sui numeri di Topolino 274 e 275.

Trama

I episodio

L'antefatto si svolge nel 1880, in una Calidornia ancora selvaggia. Il ministro J. B. Svanch ha catturato il temibile bandito Topo the Kid e, con una lunga marcia nel deserto, accompagnato da due soldati, un giornalista fotografo e una mucca, usata come mezzo di trasporto, intende consegnarlo alla giustizia della città di Spavent City.

Tuttavia, la comitiva si viene a trovare in un territorio abitato da ferocissimi indiani armati: solo Topo the Kid potrebbe trovare una via d'uscita sicura dal nascondiglio fra le rocce in cui si sono rifugiati tutti, e per questo chiede a Svanch un compenso esorbitante: il potere, per sé e i suoi discendenti, di un vastissimo territorio di fatto coincidente con l'intera Calidornia.

Cessionecalidornia

Non avendo via di scampo, il ministro accetta di redigere un atto in cui si conferisce "per meriti speciali" a Topo the Kid e ai suoi eredi il dominio sulla Calidornia. Tuttavia, il bandito non è tipo di cui potersi fidare, quindi Svanch strappa il documento in due parti. Ne tiene una per sé, nascondendola nel suo fischietto, e dà l'altra al topo, che a sua volta la cela nella sua inseparabile tromba e poi, senza farsi notare dagli altri, nasconde lo strumento musicale in un posto sicuro fra le rocce.

La via d'uscita nota a Topo the Kid permette al gruppo di sbucare all'aperto in territorio sicuro e di rimettersi in marcia per Spavent City. Una volta arrivati nella cittadina, tuttavia, Svanch non trova più il fischietto con la metà del documento, che ora il topo, dopo aver tenuto fede alla sua promessa di salvare il gruppo, reclama energicamente.

Per cercare più agevolmente il fischietto, il ministro si denuda completamente dentro una botte, scandalizzando così due puritane signore che sporgono denuncia. La nudità pubblica di Svanch è sufficiente perché questi sia immediatamente destituito dalla sua carica dal presidente degli Stati Uniti e, perciò, non sia più in grado di redigere un altro documento per Topo the Kid: quest'ultimo è costretto a cercare il fischietto per suo conto se vuole potersi considerare legalmente padrone della Calidornia.

II episodio

Ottant'anni dopo circa, l'antica Spavent City della Calidornia è divenuta Topolinia, una fiorente città. Topolino, Pippo, Orazio e altri topolinesi ricevono una strana comunicazione di aumento degli "affitti" sui propri immobili, case e terreni, sebbene siano di loro proprietà e, quindi, non soggetti a canone.

Il caso è all'attenzione anche del commissario Basettoni, che ha dozzine di missive simili tutte firmate da un sedicente "imperatore della Calidornia". Già che è in commissariato assieme ad Atomino, Topolino viene impiegato per un confronto tra sospettati di un'intrusione in abitazione.

Sgomento di tutti quando il testimone tra i vari presunti furfanti indica proprio lui. L'accusa non viene, comunque, neanche formulata vista la sua reputazione specchiata. Inoltre c'è Atomino a testimoniare in suo favore, fornendogli un alibi.

La notte seguente, tuttavia, un ladro identico a Topo the Kid e quindi assai simile come fattezze a Topolino visita un'altra soffitta. Come nel primo caso, l'ignoto cerca di rubare degli strumenti a fiato. Anche stavolta Topolino viene indicato come rispondente all'identikit. Dato che, per un breve periodo di tempo, Atomino non l'ha visto in camera da letto (in realtà era sceso a chiudere un rubinetto) stavolta finisce in guardina.

Rimasto solo, Atomino incontra il sedicente Topo the Kid in strada. Dopo una colluttazione, lo sconosciuto gli sfugge ma perde una metà della lettera di Svanch di ottant'anni prima, riprodotta su una foto. I poteri di Atomino ricostruiscono l'altra metà e appare chiaro il disegno di ritrovare l'altro frammento per poter rivendicare il titolo di imperatore della Calidornia.

Presso il più antico giornale dello Stato, L'Eco del mattino, Topolino e Atomino ricostruiscono la vicenda anche grazie a Smitty, archivista del quotidiano. Dopo una serie di tentativi a vuoto di catturare il ladro, il piano è di farsi dichiarare come legittimo parente ed erede di Topo the Kid per spingere lo sconosciuto ad andare da lui.

Puntualmente, l'usurpatore si presenta da Topolino, rivendicando l'eredità. Alla fine i due si dirigono nella zona dove c'era stato l'assalto indiano e dov'era stata occultata la tromba, che viene ritrovata. Il malfattore, che è proprio l'archivista Smitty, sta per pugnalare alle spalle Topolino ma viene fermato da una precisa fucilata sparata niente meno che dal vero Topo the Kid, ormai canuto ma sempre temibile, che ha lasciato l'ospizio in cui vive per risolvere la vecchia questione.

La presenza di Smitty, discendente del giornalista che era con Svanch, al quale rubò il fischietto e la prima metà del documento, porta alla ricomposizione del documento con la seconda metà, rimasta nella tromba. Tuttavia, il vecchio pistolero non se la sente di governare la Calidornia e lascia tutto a Topolino, nominandolo davvero suo erede. Quest'ultimo si fa prendere da manie di grandezza, ma troppo tardi legge una clausola decisiva del documento: la concessione valeva solo ottant'anni ed è quindi in scadenza quello stesso giorno.

L'unica cosa che potrà fare Topolino imperatore sarà portare Minni a cena gratis, ma la sua fidanzata ci mette così tanto a prepararsi che alla fine passa la mezzanotte e non gli resta che stracciare il documento, ormai senza più valore, rassegnandosi a pagare il conto.

Pubblicazioni

La storia è stata edita otto volte in Italia:

Inoltre è stata tradotta e pubblicata in Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Norvegia, Olanda, Portogallo e Svezia.

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