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  • Topolino e la macchina Toc Toc
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Topolino e la macchina Toc Toc (in originale, Uncle Wombat's Tock Tock Time Machine; altri titoli italiani, Topolino e il viaggio nel tempo, Topolino e la macchina Toc Toc di zio Sfrizzo) è una storia di Bill Walsh e Floyd Gottfredson pubblicata per la prima volta in strisce quotidiane fra il 1951 e il 1952. Introduce il personaggio dello zio Sfrizzo (poi abbandonato dai suoi creatori e ripreso successivamente in storie italiane).

Trama[]

Pippo si deve assentare da Topolinia e prega Topolino di ospitare per qualche giorno il suo strampalato zio Sfrizzo. Il nuovo ospite si rivela subito strampalato come praticamente tutti i Pippidi, anzi risulta particolarmente fiero di alcuni attestati che confermano la sua eccentricità. Però Sfrizzo è anche un geniale inventore: ha creato una vera e propria macchina del tempo detta "macchina toc toc", simile a un piccolo metronomo con cinturino che porta al polso. Topolino pensa che si tratti dell'ennesima bizzarria dello zio dell'amico, ma quando questi mette in moto la macchina, nota effettivamente dei cambiamenti nel suo abbigliamento: i due stanno viaggiando all'indietro nel tempo e il loro vestiario si adegua progressivamente.

Anche la casa di Topolino scompare e i due viaggiatori si trovano prima nell'Ottocento, nel corso di una battaglia fra pionieri e indiani, poi nel secolo ancora precedente, in cui incontrano nientemeno che Benjamin Franklin in procinto di inventare il parafulmine. La macchina procede sempre più veloce e Topolino e Sfrizzo finiscono nell'antichità, cambiando addirittura continente e ritrovandosi di fronte al Colosseo di Roma.

Finalmente la macchina toc toc si ferma, ma Topolino viene costretto a entrare nell'arena per combattere prima con un leone e poi con due giganteschi gladiatori. Con coraggio e una buona dose di fortuna, il topo riesce a salvarsi e viene apparentemente preso in simpatia dall'imperatore, che lo invita nel suo palazzo e dopo avergli offerto un sontuoso pranzo lo nomina console. Il primo incarico assegnato al topo, però, è mandare a morte alcune giovani schiave di cui il crudele sovrano si è stancato. Topolino, disgustato da quel mondo feroce e sanguinario, dopo aver liberato le ragazze preleva lo zio Sfrizzo e fa in modo di fargli riattivare la macchina toc toc per tornare nel presente.

Anche stavolta la macchina non risulta perfettamente a punto e scorre nei secoli nel senso inverso, portando i due viaggiatori a metà del ventunesimo secolo. Il mondo del futuro è apparentemente più rassicurante: pare che non esistano più crimini e che tutti siano gentili con tutti; inoltre, alcuni mezzi di trasporto supertecnologici riescono a percorrere l'intera Terra in pochi secondi, tanto che Topolino e Sfrizzo fanno una breve tappa a Parigi.

La realtà però non è così rosea: infatti, tutti i terrestri sono diventati schiavi di piante da fiore che, in seguito a imprecisate mutazioni genetiche, sono diventate pensanti e parlanti, e detengono il potere in maniera dispotica. I contrasti fra gli esseri umani sono rimossi, perché in qualunque caso di dissenso o di opposizione al potere i sospetti sono irrorati da essenze floreali in grado di calmarli ma anche di annullare la loro volontà. Non abituati alla situazione, Topolino e Sfrizzo si lasciano scappare qualche obiezione all'idea che i fiori dominino la terra, e per punizione vengono condotti al cospetto dell'imperatore Giacinto I nella capitale dell'intero pianeta, Fertilia (situata su un'isola sospesa nello spazio).

Inizialmente Giacinto appare ostile ai nuovi venuti e li fa imprigionare. Poco tempo dopo, tuttavia, l'imperatore spiega ai prigionieri la sua situazione e chiede il loro aiuto: da tempo è stato promesso in sposo alla crudele principessa Petunia, mentre lui vorrebbe sposare Margherita, un fiore umile ma di buon cuore di cui è innamorato (e ricambiato). Dato che i fiori intelligenti hanno quasi tutte le facoltà umane, ma non possono camminare o spostarsi con le loro forze, Giacinto ha bisogno dell'aiuto di Topolino per fuggire con Margherita; il topo, convinto dei buoni sentimenti del sovrano, accetta.

La perfida Petunia, accortasi ben presto dell'intrigo, scatena le api assassine al suo servizio all'inseguimento dei fuggitivi. L'unica salvezza è data dalla macchina toc toc: Topolino, insieme ai due fiori innamorati, riesce a raggiungere Sfrizzo e questi rimette in moto il congegno, che permette a tutti e quattro di tornare nel ventesimo secolo. Finalmente, dopo tante vicissitudini, Topolino può rivedere la città e la realtà dei suoi tempi: però il ritorno al passato annulla automaticamente la trasformazione genetica che evidentemente i vegetali avevano subito in tempi successivi, così Giacinto e Margherita si rimpiccioliscono e diventano in tutto e per tutto simili a semplici fiori. Topolino pensa comunque di far loro cosa gradita mettendoli a dimora nel suo giardino uno vicino all'altra: nella nuova condizione le due piantine appaiono effettivamente felici.

Pubblicazioni in Italia[]

La storia è stata pubblicata tredici volte in Italia:

  • Topolino 41-44 (1952)
  • Revival Comics (Traverso) 1951 (1982)
  • Collana Comics Amatoriali 1 - Strisce giornaliere 1951 (1982)
  • Topolino collezione ANAF 52 (1982)
  • Revival Comics (Mondadori/Traverso) 1951 (1984)
  • Il Messaggero 78 - Topolino e la macchina toc-toc (1990)
  • Cartonatoni Disney 24 - Topolino - Giorno dopo giorno 1950-1953 (1994)
  • Topolino (ristampa Nerbini) 2 41 (1995)
  • Topomistery 46 (1996)
  • I Maestri Disney 28 - Floyd Gottfredson (2004)
  • Disney Story 25 - 1950 - Il mondo delle parodie (2009)
  • Gli anni d'oro di Topolino 13 - La macchina Toc Toc (2010)
  • I Grandi Classici Disney 350 (2016)


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