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Come le precedenti tre storie del ciclo<ref>Vedi [[Topolino ed Eta Beta l'indovino]], [[Topolino e i poteri di Eta Beta]] e [[Topolino, Eta Beta e lo scassinatore fantasma]]</ref> anche questa storia è molto corta e la trama è poco complessa, più modulata su un registro comico quanto su un genere avventuroso, tipico delle storie classiche di Gottfredson. Proprio per la brevità di quest'avventura essa è stata molto spesso accorpata alla prima parte del successivo episodio della saga: [[Eta Beta e la spia]].
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Come le precedenti tre storie del ciclo<ref>Vedi [[Topolino ed Eta Beta l'indovino]], [[Topolino e i poteri di Eta Beta]] e [[Topolino, Eta Beta e lo scassinatore fantasma]]</ref> anche questa storia è molto corta e la trama è poco complessa, più modulata su un registro comico quanto su un genere avventuroso, tipico delle storie classiche di Gottfredson. Proprio per la brevità di quest'avventura essa è stata molto spesso accorpata alla [[Eta Beta e la spia#Eta Beta e l'atombrello|prima parte]] del successivo episodio della saga: [[Eta Beta e la spia]].
   
 
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Versione delle 15:14, 23 lug 2013

  • Topolino e la crisi di Eta Beta
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Topolino e la crisi di Eta Beta (The Kumquat Question) è la quinta avventura del ciclo di Eta Beta, scritta da Bill Walsh e disegnata da Floyd Gottfredson, è stata pubblicata per la prima volta in 21 strisce sui quotidiani statunitens nel periodo del 6-29 aprile 1948.

Trama

Eta Beta continua a fare sfoggio dei suoi fenomenali poteri predittivi, che si rivelano sempre enormemente utili per Topolino. Un giorno qualcuno ruba misteriosamente tutte le scorte di naftalina della città, l'unico alimento di cui si cibi l'uomo del futuro, che inizia a essere sempre più deperito.

Topolino e Pippo sono sempre più preoccupati della salute del loro amico, ma ogni loro tentativo risulta essere vano ed Eta Beta è ormai in fin di vita, perciò consegna loro un prezioso seme che i due cominciano a coltivare in maniera intensiva e da cui spunta un albero di naftalina. I frutti dell'alberello riescono a riportare miracolosamente alla vita lo strano essere rosa, che riprende a vivere in maniera eclettica come è sempre stata sua abitudine.

Analisi

Come le precedenti tre storie del ciclo[1] anche questa storia è molto corta e la trama è poco complessa, più modulata su un registro comico quanto su un genere avventuroso, tipico delle storie classiche di Gottfredson. Proprio per la brevità di quest'avventura essa è stata molto spesso accorpata alla prima parte del successivo episodio della saga: Eta Beta e la spia.

Note

Storia precedente 6-29 aprile 1948 Storia successiva
Topolino, Eta Beta e lo scassinatore fantasma

Topolino, Eta Beta e lo scassinatore fantasma

Topolino e la crisi di Eta Beta

Eta Beta e la spia Eta Beta e la spia