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  • Topolino e l'uomo ingannatempo
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Topolino e l'uomo ingannatempo è una storia Disney di produzione italiana, con sceneggiatore Casty e disegnatore Massimo de Vita. È stata pubblicata su Topolino numero 2597, uscito in edicola il 6 settembre del 2005.

Trama

Topolino e Pippo sono in auto e notano vicino a una gioielleria un sacco di gente e vanno a chiedere informazioni al vigile che si trova sul luogo che altri non e che l'ispettore Manetta degradato a vigile urbano poiché non è riuscito a risolvere un difficile caso. Come racconta Manetta a Topolino e Pippo la stessa fine toccherà al commissario Adamo Basettoni se quel caso di furti impossibili presso delle gioiellerie non sarà risolto al più presto. Topolino e Pippo decidono quindi di correre al Commissariato di Polizia per aiutare il commissario Basettoni nel caso.

Giunti in centrale Basettoni spiega le dinamiche delle rapine, ogni notte gli allarmi suonano, le volanti giungono sul posto in breve tempo e il ladro è già svanito lasciando il biglietto da visita che lascia di solito Macchia Nera. Topolino propone di andare ad arrestare Macchia Nera ma esso si trova già in cella e chiede di andare a parlare con lui per vedere se riesce a ottenere qualche informazione ma la visita non produce alcun risultato. Topolino e Pippo decidono quindi di andare a casa a visionare i filmati presi in prestito al commissariato fino a tarda notte senza ottenere risultati.

Al mattino Basettoni porta a Topolino un filmato con una nuova rapina appena compiuta con un messaggio con su scritto Ottimismo la frase pronunciata da Topolino per Basettoni, che era giù di morale, e pensa che qualcuno al commissariato abbia udito la conversazione. Pippo resta in casa a ricontrollare i filmati mentre Topolino e Basettoni fanno ispezionare per bene la cella di Macchia Nera convinti che nasconda qualche diavoleria da lui inventata e si domanda il motivo di tutti questi confort in cella. Basettoni dice che la cella coi comfort l'ha avuta per patteggiamento quando l'hanno arrestato poiché sarebbe stato difficile catturarlo senza perdite. Anche la perquisizione non porta però a nessun risultato e scoraggia sempre più Basettoni.

Quella sera però Pippo nota un particolare nelle registrazioni, una macchina che appare in video per circa 1 secondo per poi sparire e Topolino prende subito il modello dell'auto per andarla a cercare. Un altro particolare per rintracciarla gli viene dato da Manetta che ha multato quell'auto con un fanalino rotto. Dopo essere risaliti al proprietario della Toad, un certo mister Ungus, Topolino e Pippo iniziano un difficile pedinamento che li porta in vari luoghi della città e nel quale notano fatti strani come se la macchina scomparisse per poi riapparire in altri punti ma il pedinamento viene interrotto da una telefonata nel quale il commissario li avvisa che è stata svaligiata l'ennesima gioielleria. La notte scorre agitata per Topolino finché grazie a Pippo alle prese con una mosca gli sovviene un idea e si fa prestare la pistola della Playbox.

Quella sera Topolino e Pippo si recano a casa del signor Ungus dove Pippo per sbaglio suona il campanello e trovano una scusa per entrare e farsi svelare il piano. Ungus viene ingannato perfettamente e rivela che grazie a un anello magico e in grado di bloccare il tempo e riuscire a sottrarre qualsiasi cosa dice però di non essere Macchia Nera e racconta che tempo fa rispose a un annuncio nel quale cercavano che accudisse quella villa con il compito ogni mezzanotte di parcheggiare l'auto in un certo posto. Curiosando nello studio trovò quest'anello e pensò che fosse la casa di un mago e ammette di averlo usato per qualche birbonata ma non per derubare gioiellerie e li accompagna su richiesta di Topolino in studio dove trovano la conferma che quella è la villa di Macchia Nera.

Intanto Macchia Nera è uscito dalla prigione, grazie all'uso di un secondo anello, ed è pronto per il prossimo colpo in un altra gioielleria ma qualcosa non va Topolino e pronto ad attenderlo dopo avergli sabotato la macchina. Ne segue uno scontro su un cantiere edile dal quale Topolino ne esce vittorioso riuscendo a sfilare l'anello a Macchia Nera e rallentando il tempo anche per lui. Topolino porta Macchia Nera di nuovo in cella e spiega al commissario il piano messo in atto dal ladro che ogni notte con quel trucchetto usciva dalla cella e che si era fatto arrestare di proposito chiedendo una cella con vista dove al di fuori cera un piccolo gancio nel quale nascondeva l'anello e la chiave della cella. Grazie all'arresto anche Basettoni può tenere il suo posto e anche Manetta viene subito reintegrato alle sue mansioni originali.

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