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  • Topolino e l'incredibile naniversario
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"L'atteso, incredibile naniversario è certamente un giorno straordinario! Ciascun lo aspetta con trepidazione e in tutti alberga una grande emozione!"
Pacuvio

Topolino e l'incredibile naniversario è una storia sceneggiata da Fabio Michelini e disegnata da Luciano Gatto, apparsa per la prima volta sul numero 1706 di Topolino (7 agosto 1988).

Trama[]

Nel 1937 un pubblico entusiasta assisteva alla prima mondiale del primo classico Disney di tutti i tempi, Biancaneve e i sette nani. Cinquant'anni dopo, a Topolinia, Topolino riceve un misterioso invito di Pippo per andare al cinema, di mattina e per di più a casa sua. Il topo viene invitato dal suo amico a salire in soffitta, e le cose cominciano a chiarirsi: Pippo intende convocare Pacuvio con il suo specchio magico, e servirsi del coniglio per festeggiare il "naniversario" - ovvero l'anniversario dell'esordio cinematografico dei Sette Nani, di cui Pippo è un grandissimo fan - trasferendosi nel mondo di Biancaneve.

Dopo varie incertezze di Pacuvio, che disegna con il suo pennello universi di tutt'altro tipo (fra cui quello di Cenerentola), finalmente Topolino e Pippo si ritrovano nel bosco di Biancaneve e riconoscono la casetta dei nani. Proprio in quel momento sta andando in onda la proiezione del film originale, e i nostri due amici si aggiungono al pubblico, composto dai nani stessi e dagli animali del bosco.

Pippo segue la vicenda immedesimandosi come un bambino piccolo, eccitandosi e commuovendosi per ogni snodo della trama, tanto che gli animali si indispettiscono; ma ancora più grave è la circostanza per cui il finale appare cambiato, e la storia di Biancaneve sembra concludersi con Grimilde che fa catturare i nani dai suoi scagnozzi.

È chiaro che si è di fronte a un sabotaggio: i Sette Nani inizialmente sospettano di Topolino e Pippo, ma poi, convintisi dell'ammirazione che soprattutto il secondo ha per loro, riflettono e pensano a un sortilegio della strega, tanto più che vedono delle orme che sembrano lasciate da lei.

Seguendo le orme, i nani accompagnati da Topolino e Pippo si dirigono in una parte del bosco stregata, poi finiscono in una palude popolata da temibili mostri. Pippo invita tutti a chiamare Pacuvio, che però da tempo si è dileguato e non intende rispondere. È Brontolo a trarre la comitiva d'impaccio, chiamando uno stormo di cigni selvatici che li possono portare in volo nel bosco; qui i nove scoprono altre tracce di strega, che però conducono in un'orribile valle desertica.

Topolino inizia a sospettare che le tracce siano un ulteriore trucco di Grimilde per sbarazzarsi dei suoi rivali, e, dopo essersi consultato con i nani, tutti decidono di andare a cercare la strega nel suo castello. Qui, però, vengono catturati e imprigionati dalle guardie; finalmente, dalla prigione Pippo riesce a evocare Pacuvio che disegna una chiave utile per aprire la porta della cella, e da quel momento si unisce alla compagnia. Il coniglio insiste perché tutti passino attraverso lo specchio magico della regina, ma da lì i nostri amici si ritrovano prima in un deserto popolato da ferocissimi draghi, poi alla stessa miniera dei nani.

Grimilde si era nascosta proprio nella miniera, credendo che non l'avrebbero mai cercata lì: i nani, al corrente di tutti i segreti del luogo, riescono senza grandi difficoltà a catturare la strega, ma il problema del film rimane: la megera confessa di aver filmato una fine della storia di Biancaneve a lei favorevole, usando un proiettore magico tale da sostituire anche tutte le copie del film esistenti nel mondo. Così, tutti gli spettatori che assisteranno di lì a poco alle proiezioni celebrative del cinquantenario vedranno il trionfo finale della strega.

Non c'è tempo per girare un finale alternativo con altri attori, quindi Pacuvio si offre di disegnare lui una nuova pellicola, però, per il gusto di fare un dispetto, inserisce molti più nani di quanto previsto dalla storia. Allora Pippo provvede lui a ridipingere la pellicola prendendo il pennello magico del coniglio: la magia del mondo di Biancaneve è tale che l'operazione gli viene consentita e il film torna come prima, fra l'entusiasmo generale e la delusione di Grimilde.

Analisi[]

Per la ricorrenza dei cinquant'anni del primo, e più celebre, dei classici Disney cinematografici la Disney Italia scelse di affidare una vicenda celebrativa (e al tempo stesso in grado di garantire una certa promozione al film, tornato nelle sale all'epoca della pubblicazione della storia) a Fabio Michelini e a Luciano Gatto, che dopo ben 27 anni tornò a disegnare i Sette Nani[1].

Il risultato è di indubbia originalità, in quanto si distacca dal consueto filone di storie ambientate nell'universo di Biancaneve, per proporre una contaminazione con l'Universo dei topi e con uno dei suoi più strampalati personaggi, il coniglio Pacuvio alla sua tuttora ultima apparizione. La vicenda si sviluppa in chiave del tutto surreale, con continue allusioni alla realtà (per la prima volta nei fumetti, la vicenda di Biancaneve è trattata esplicitamente come un film) e d'altra parte il ricorso a espedienti fantastici e totalmente illogici. Topolino, benché sia l'unico personaggio citato nel titolo, risulta paradossalmente pleonastico in una vicenda in cui non può mettere alla prova la sua proverbiale razionalità, e passa quasi in secondo piano rispetto alle bizzarrie di Pippo, di Pacuvio, dei nani e dello stesso contesto.

Curiosità[]

  • Come nelle altre due storie in cui appare Pacuvio, il titolo inizia con le parole "Topolino e l'incredibile".
  • La storia è divisa in due parti, ma non destinate ad apparire in numeri successivi di Topolino come di consueto, bensì pubblicate nello stesso numero del periodico a breve distanza, quasi a ricordare la distinzione fra "primo tempo" e "secondo tempo" nel cinema.
  • Benché la vicenda si presenti come un omaggio al mondo di Biancaneve, il personaggio della principessa non appare mai, se non indirettamente in alcuni fotogrammi del film proiettato.

Pubblicazioni[]

La storia è stata edita sei volte in Italia:

Inoltre è stata tradotta e pubblicata in altri sei paesi, tutti europei (Danimarca, Finlandia, Germania, Norvegia, Spagna e Svezia).

Note[]

  1. Senza contare i lavori come inchiostratore, in precedenza Gatto aveva disegnato i nani solo nella storia I sette nani e le lucciole della salvezza sceneggiata da Ennio Missaglia (1961).
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