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Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Topolino (disambigua).





Topolino fu un periodico settimanale Disney a formato giornale, pubblicato dal 1932 al 1949 da vari editori italiani.
Nel 1949, dopo 738 numeri regolari, la testata venne chiusa in favore dell'attuale Topolino, formato libretto.

La testata[]

Questa testata è stata la prima rivista al mondo a pubblicare storie Disney in forma integrale, proponendole ad un pubblico più ampio e diversificato. Negli Stati Uniti si arrivò alla stessa formula editoriale solo un mese più tardi, con la pubblicazione di Mickey Mouse Magazine, precedentemente le storie Disney erano pubblicate al ritmo di sole tre vignette al giorno sulle pagine dei quotidiani.[2]
La rivista americana, però, veniva distribuita solo nei grandi magazzini o nelle sale che proiettavano i film Disney. La diffusione in edicola iniziò solo dal 1935, mentre il giornale Nerbini, fu disponibile nei chioschi di giornali sin dal primo numero.
Dati accreditati dell'epoca riportano che il periodico fu un vero successo, la tiratura passò da 30.000 a 300.000 copie nel giro di poche settimane.[3]

Il formato[]

Il formato era molto simile a quello del Corriere dei Piccoli: Topolino si presentava come giornale tabloid con otto grandi pagine stampate in tricromia su un solo foglio tipografico, che veniva successivamente piegato in quattro.
Per poter leggere la pubblicazione l'acquirente doveva refilarsela da solo con l'aiuto di un tagliacarte, pratica assai diffusa in quel periodo storico[4].

Storia[]

Il lancio e la violazione del copyright[]

Dichiarazione

Dichiarazione di Nerbini che informava del momentaneo cambio di Titolo.

Nel 1932 venne assegnato a Disney uno speciale Premio Oscar per la creazione del personaggio di Topolino. La notizia ebbe un ampio risalto sui principali giornali di tutto il mondo, Italia compresa. La celebrità di cui era oggetto il personaggio spinse l'editore fiorentino Giuseppe Nerbini a dedicare un'intera rivista illustrata dedicata al fumetto Disney.

Il 31 dicembre 1932[5] la Casa Editrice Nerbini pubblicò il primo fumetto italiano a cadenza settimanale dedicato al personaggio di Topolino, che riscosse immediatamente un ampio successo.

Dopo la pubblicazione di soli due numeri, l'editore fu querelato per violazione di copyright, poiché il varo dell'iniziativa editoriale era stata autorizzata in maniera impropria dal Consorzio Cinematografico E.I.A., il distributore italiano dei cartoni animati Disney. Il titolare dei diritti, infatti, non era quest'ultima società, ma il King Features Syndacate, che si occupava della distribuzione del fumetto Disney anche negli Stati Uniti e aveva assegnato l'esclusiva al giornalista Guglielmo Emanuel. Inoltre, la vicenda si era complicata ulteriormente anche per l'intervento dell'editore Carlo Frassinelli di Torino, il quale, riteneva erroneamente di avere l'esclusiva di pubblicare materiale cartaceo Disney.

Durante la contrattazione tra tutte le parti in causa, la Nerbini non cessò la pubblicazione della sua nuova testata, che per i numeri 3 e 4 venne ribattezzata Il giornale di Topo Lino, proprio per non violare alcun diritto di copyright[6][7].
Per l'occasione il disegnatore italiano Giove Toppi realizzò un nuovo personaggio chiamato il topo Lino, che sostituisse il topo disneyano.[8]

Il 28 febbraio 1933 la Nerbini siglò il contratto con il K.F. Syndacate e il numero 5 fu nuovamente ribattezzato con il nome originale, tuttavia il personaggio di Lino non venne abbandonato dall'editore e continuò ad apparire sulle pagine della rivista.

Pubblicazione delle storie di Gottfredson[]

Dal numero 7 Nerbini iniziò a pubblicare le tavole domenicali di Floyd Gottfredson[9]. Mentre le strisce giornaliere di Gottfredson iniziarono ad essere pubblicate solo dal numero 11 (11 marzo 1933) con l'avventura Topolino pompiere[10].
In queste storie vennero aggiunte delle didascalie in rima, scritte dal primo direttore della rivista, Paolo Lorenzini e venne anche assegnato il nome definitivo a Pippo, che sui libri della Salani veniva ancora chiamato Medoro.

Nell'attesa di altre storie provenienti dagli USA, Nerbini ottenne il permesso dal King Features Sindacate di pubblicare storie su Topolino di produzione italiana, in cui veniva specificato che non erano disegnate da Walt Disney. Queste avventure erano formate da una sola pagina con un numero variabile di 4-6 vignette.
La prima storia ad ampio respiro di Topolino ad essere pubblicata sul Topolino giornale fu Le prodezze di Topolino avviatore, stampata sui numeri 24-28 [11] Questa rimase a lungo una rara eccezione, perché sino al 1935 sulla rivista venivano preferenzialmente pubblicate le tavole domenicali e le storie a strisce trovavano spazio sul Supplemento del giornale.

Già nel maggio del 1933 infatti per il prezzo di 5 Lire fu venduto il primo numero del Supplemento al giornale, che ospitava le storie Topolino e Topolina nel West e Il mistero del castello incantato[12] Sui supplementi 9-11 venne proposta la storia Topolino nell'isola misteriosa, la prima avventura a fumetti di Topolino, disegnata da Ub Iwerks e sceneggiata da Walt Disney stesso.
Un altra storia celebre pubblicata sul supplemento fu Topolino giornalista; inoltre vennero presentate anche due Sinfonie allegre: Le avventure di Ambrogio il gatto malandrino e i I due fannulloni, che segna l'esordio cartaceo di Paperino. Nel settembre 1935 venne pubblicato l'ultimo supplemento e la testata fu chiusa, dopo un totale di 42 albi, gli ultimi tre dei quali editi da Mondadori.[13]

I numeri 119 -120 (7 -14 aprile 1935) del giornale vennero rinominati Topolino - Mickey Mouse[14], dal numero 121 l'editore ripropose il nome originale.

La contesa con Mondadori[]

Nel 1934-1935 l'editore Mondadori tentò di sottrarre alla Casa Editrice Nerbini il giornale Topolino in quanto intenzionato ad allargare il suo mercato verso un pubblico più giovane. Incontrato in Italia Walt Disney, Mondadori, cercò di convincerlo a cedergli i diritti per la pubblicazione delle storie Disney. Disney si mostrò molto disposto nei confronti di Mondadori, tuttavia, il King Features Syndacate aveva già ceduto i diritti per la pubblicazione delle storie di Topolino a Nerbini.
Nel contratto si leggeva che il KFS aveva ceduto a Nerbini solo i diritti per la pubblicazione delle strisce e delle tavole di Topolino, ma non dei personaggi Disney in generale. Questo cavillo permise a Mondadori di comprare i diritti delle Sinfonie allegre. Il 28 marzo 1935 uscì così il primo numero dei Tre Porcellini, giornale che conteneva storie sui tre allegri fratellini, dei racconti illustrati con protagonista Topolino, e tavole domenicali non Disney. Poco dopo Mondadori si azzardò persino a ristampare le storie di Topolino già pubblicate sul giornale nerbiniano.
Pochi mesi dopo Nerbini fu costretto a cedere a Mondadori il giornale.
Secondo alcune ipotesi sia Nerbini che Mondadori si rivolsero al fascismo, uno per difendersi dall'attacco di Mondadori, l'altro per sottrarre a Nerbini il giornale; l'arbitrato fascista avrebbe poi costretto Nerbini a cedere la testata a Mondadori, in cambio Mondadori avrebbe pagato una buonuscita molto alta a Nerbini.
Il numero 137 dell'11 agosto 1935, segnò il passaggio di consegne da Nerbini alla Mondadori.[15] Nel settembre 1935 la Mondadori con il numero 42 chiuse definitivamente la testata dei supplementi al Giornale.

Era Mondadori[]

Il numero 137 del Topolino giornale fu il primo edito dalla Mondadori. Inizialmente venne mantenuta la tricromia, forse per rendere meno traumatico il cambio di editore, ma a partire dal numero 139 venne preferita la quadricromia.
Inoltre Mondadori decise di sopprimere quasi subito il Supplemento al giornale e di pubblicare le storie destinate al supplemento sul numero ordinario di Topolino.

A partire dal n. 151 il direttore Antonio Rubino decise di rendere il giornale più simile allAvventuroso, di conseguenza le tavole di Topolino persero la prima pagina in favore della fantascientifica serie S.K. 1 di Guido Moroni Celsi per molti versi simile alla celebre Flash Gordon, all'epoca serie di punta dell'Avventuroso, ma l'esperimento commerciale non riscosse il successo sperato e già nel numero 155 Topolino riacquistò la prima pagina del giornale.

Nel febbraio 1937 il giornale dedicato a I tre porcellini venne chiuso e molte storie vennero trasferite su Topolino e a partire dal numero 216 la testata fu rinominata Topolino - Grandi avventure e il numero delle pagine passò da otto a sedici.[16]

Con il numero 217 debuttano sul giornale le tavole domenicali di Paperino inizialmente pubblicate su I tre porcellini. Queste tavole domenicali continueranno a essere pubblicate su Topolino fino al numero 261, dopo trovarono spazio sul neonata testata Paperino.
Con il numero 330 del 20 aprile 1939 la testata tornò a chiamarsi semplicemente Topolino. Le pagine continuarono a essere 16 fino al numero 354, a partire dal quale furono ridotte a dodici.

La censura fascista[]

Dal 1938 il Ministero della Cultura Popolare impose alla stampa una serie di dure restrizioni, prima fra tutte quella di non pubblicare più i protagonisti del fumetto popolare americano. Il solo personaggio Topolino fu risparmiato, e così il suo logo e il suo personaggio poterono continuare ad esistere nelle edicole italiane. Si pensa che Topolino fu risparmiato in quanto i figli del Duce erano abbonati al giornale.

Nel frattempo, però, la corsa agli armamenti e le tensioni internazionali portarono a rivalutare l'eccezione che era stata accordata a Topolino. Nel 1941, in piena seconda guerra mondiale, Mondadori stesso scrisse al Ministero della Cultura Popolare chiedendo una proroga per la pubblicazione di storie Disney almeno sino alla fine dell'anno; al fine di non subire un grave danno economico.[17]. La proroga fu concessa, ma nel dicembre del 1941 gli Stati Uniti entrarono in guerra contro le potenze dell'Asse perciò a partire dal numero 477 del 3 febbraio 1942, anche il settimanale fu costretto a cedere alle restrizioni fasciste.

L'ultima storia pubblicata fu Topolino e l'illusionista. Le ultime puntate della storia subirono l'eliminazione dei baloon, sostituiti dalle didascalie. Il fascismo infatti aveva vietato l'utilizzo delle nuvolette in tutte le storie a fumetti. La storia venne conclusa prematuramente con numerosi tagli e un riassunto conclusivo che spiegava il finale. Nel testo veniva presentata anche la prossima pubblicazione di Tuffolino il personaggio che avrebbe sostituto Topolino.[18]

Le storie di Penna Bianca eccezionalmente vennero pubblicate sino al numero 480.
Dal numero 481 al 565, ovvero dal febbraio 1942 al dicembre 1945, i personaggi Disney non vennero più pubblicati. Il titolo e il logo della testata rimasero però invariati.

Tuffolino e la sospensione delle pubblicazioni[]

Tuffolino

Tuffolino di Pier Lorenzo De Vita

Topolino venne quindi sostituito da Tuffolino, un ragazzetto dalle medesime caratteristiche fisiche, disegnato da Pierlorenzo De Vita e ideato da Federico Pedrocchi. Il personaggio debuttò nella storia Tuffolino agente di pubblicità, versione ridisegnata di Topolino agente di pubblicità di Merrill de Maris e Floyd Gottfredson. I personaggi Disney vennero infatti umanizzati: Topolino divenne Tuffolino, Minni Mimma e Clarabella Clara.

In seguito vennero realizzate altre tre storie completamente originali con questo personaggio:

  • Tuffolino in vacanza (n. 496-503, 16 giugno-4 agosto 1942)[19]
  • Tuffolino e l'archeologo (n. 504-536, 11 agosto-23 marzo 1943)[20]
  • Tuffolino e il pepe esplosivo (n. 537 al 564, 30 marzo-21 dicembre 1943)[21]

Tuttavia il personaggio non riuscì mai a guadagnarsi un gran successo tra i lettori e ben presto, dalla prima pagina della rivista, fu spostato in quelle interne.
La crisi e la disfatta bellica italiana, provocarono infine la sospensione della testata il 21 dicembre 1943 con il numero 564. Le pubblicazioni ripresero solo a conflitto concluso il 15 dicembre 1945.

Il dopoguerra e la chiusura[]

Lente Per approfondire, vedi la voce Topolino (libretto).

Con il numero 565 del 15 dicembre 1945 Topolino ritornò nelle edicole proponendo la storia Topolino e il boscaiolo e alcune tavole di Paperino firmate da Al Taliaferro. D'altronde non era più in vigore la censura fascista e la Mondadori iniziò a pubblicare sempre più storie Disney. Nei numeri successivi vennero proposte le prime storie con i paperi di Carl Barks e Topolino e il cobra bianco, la prima vera storia Disney di produzione italiana di Guido Martina e Angelo Bioletto.

Alla fine degli anni quaranta, però, i giornali a fumetti che pubblicavano storie a puntate di non più di due tavole ad episodio erano irrimediabilmente in crisi, e così lo stesso Topolino, le cui vendite erano di gran lunga calate rispetto al periodo d'oro. Mondadori, però, non poteva rinunciare alla rivista da edicola per non perdere i ricchi diritti delle pubblicazioni da libreria, così decise un doloroso ma necessario cambio di formato e periodicità. Su richiesta di Walt Disney stesso la nuova testata fu dedicata esclusivamente al fumetto Disney e così il numero 738 fu l'ultimo albo della rivista.

Dopo una lunga pubblicizzazione in aprile 1949 venne presentato in edicola il numero uno di una nuova testata, intitolata sempre Topolino, era un mensile dal formato tascabile di 100 pagine venduto a 60 Lire. Il successo del nuovo fumetto fu immediato e successivamente la Mondadori lo propose a cadenza quindicinale e infine settimanale. La pubblicazione di questo fumetto è ancora in atto.

Storie non Disney[]

La testata e il suo Supplemento erano riviste antologiche per ragazzi sulle quali venivano pubblicate numerose storie non Disney sia durante il periodo Nerbini, che durante quello Mondadori. Fu solo nel 1949 che quest'ultima casa editrice lanciò il libretto Topolino creando la prima testata italiana interamente dedicata al fumetto Disney.

Tra le storie non Disney pubblicate da Nerbini si deve ricordare Pisellino, personaggio creato dal fumettista italiano Buriko e i personaggi Topo Lino e Sorcettino ideati da Giove Toppi.
Mentre tra la serie statunitense più important fu Tim Tyler’s Luck di Lyman Young tradotta con il nome di Cino e Franco. Fu il primo fumetto naturalistico pubblicato sul giornale e ottenne un buon successo, determinando un aumento delle vendite, tanto che il direttore Mario Nerbini si convinse che le nuove avventure, e non le storie Disney, avrebbero assicurato il futuro alla rivista.[22] Con la vendita della rivista a Mondadori, le strisce giornaliere di Cino e Franco rimasero in mano a Nerbini, che le trasferì su una nuova rivista loro dedicata, mentre le tavole domenicali furono acquistate da Mondadori, che ribattezzò i due protagonisti Tim e Tom.

Mondadori proseguì la pubblicazione di numerose serie a fumetti non Disney.
Dal numero 139 venne proposta la serie Gli Uomini Verdi, storia di fantascienza realizzata da Yambo. Negli anni successivi vennero realizzate delle riduzioni a fumetti delle opere di Emilio Salgari (alcuni esempi sono: I misteri della jungla nera e Le tre tigri, entrambe storie dell'Universo di Sandokan), realizzate da Guido Moroni Celsi.

Nel febbraio 1937 il giornale dedicato a I tre porcellini venne chiuso e numerose serie vennero trasferite su Topolino. Tra queste bisogna ricordare quelle realizzate da Federico Pedrocchi che debuttò con la storia Saturno contro la Terra dove fa la sua prima apparizione il dittatore saturniano Rebo, l'incipit di una lunga saga che durò sino al 1964. Negli anni sessanta Luciano Bottaro e Carlo Chendi realizzarono una versione disneyana del protagonista costretto a scontrarsi con Paperino.

A seguito della censura fascista dal 13 ottobre 1938 tutti i fumetti americani non-Disney scomparvero, sostituiti da fumetti italiani. La pubblicazione di alcune avventure di Topolino fu la sola eccezione che concesse il regime. In quegli anni riscosse un notevole successo la serie propagandistica I predatori del Guardaful - Avventure in Somalia nel 1919, presto ribattezzata Le grandi cacce di Gino e Gianni.
Nel febbraio 1942 il Ministero della Cultura Popolare estese la propria censura anche alle storie Disney e Topolino fu sostituito da Tuffolino la versione umanizzata del piccolo topo, che fu protagonista di alcune avventure. Venne inoltre dato molto spazio alle avventure patriottiche del giovane mozzo siciliano Torre De Luca che prestava servizio su un sommergibile e ai disegni a stampo bellico che i lettori inviavano alla rivista.

Con la fine del conflitto mondiale e la caduta del regime fascista il giornale di Topolino riprese ad essere pubblicato: le storie Disney ottennero sempre maggior spazio a scapito delle altre serie finché fu varata la nuova iniziativa Topolino formato libretto, che conteneva esclusivamente storie Disney.

Direttori[]

No. Nome Durata della carica
1
Paolo Lorenzini
1932 - 1933
2
Mario Nerbini
1934 - 1935
3
Paolo Lorenzini
1935
4
Antonio Rubino
1935 - 1940
5
Ettore Della Giovanna
1940 - 1942
6
Giorgio Mondadori
1942 - 1943
7
Mario Gentilini
1945 - 1949

Curiosità[]

Il titolo della testata è Topolino, tuttavia gli editori lo hanno temporaneamente modificato in più di un'occasione.

  • I numeri 3-4 a causa della violazione dei diritti d'autore furono rinominati Il giornale di topo Lino
  • I numeri 119-120 furono rinominati Topolino - Mickey Mouse
  • I numeri 216-330 furono rinominati Topolino - Grandi avventure

Voci correlate[]

Note[]

  1. [1] Topolino (giornale) - INDUCKS.com
  2. [2] Topolino Story #1 pag 11 - Approfondimento su Topolino (giornale)
  3. [3] Topolino Story #1 pag 9 - Approfondimento su Topolino (giornale)
  4. [4] Topolino Story #1 pag 10 - Approfondimento su Topolino (giornale)
  5. [5] Topolino (giornale) #1 - INDUCKS.com
  6. [6] Topolino (giornale) #3 - INDUCKS.com
  7. [7] Topolino (giornale) #4 - INDUCKS.com
  8. [8] Dichiarazione di Nerbini
  9. [9] Topolino (giornale) #7 -INDUCKS.com
  10. [10] Topolino (giornale) #11 - INDUCKS.com
  11. [11] Topolino (giornale) #28 - INDUCKS.com
  12. [12] Supplemento al Giornale #1 - INDUCKS.com
  13. [13] Supplemento al Giornale #42 - INDUCKS.com
  14. [14] Topolino (giornale) #119 -INDUCKS.com
  15. [15] Approfondimento su Topolino (giornale) - Annitrenta.it
  16. [16] Topolino (giornale) #216 - INDUCKS.com
  17. [17] Topolino (giornale) - Wikipedia.it
  18. [18] Topolino (giornale) #477 - INDUCKS.com
  19. [19] Topolino (giornale) #496 - INDUCKS.com
  20. [20] Topolino (giornale) #504 - INDUCKS.com
  21. [21] Topolino (giornale) #537 - INDUCKS.com
  22. [22] Approfondimento su Topolino (giornale) - Annitrenta.it
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