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Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Topolino (disambigua).





"Spero solo che non ci dimenticheremo mai una cosa: tutto è cominciato con un topo."
Walt Disney
"Topolino era Walt, e Walt era Topolino"
Frank Thomas, stretto collaboratore di Walt Disney

Topolino (in inglese Mickey Mouse) è il personaggio Disney più famoso al mondo, una delle icone più famose del Novecento riconosciuta a livello planetario e il simbolo stesso della The Walt Disney Company.

Il suo debutto è avvenuto nel 1928 nel cortometraggio Steamboat Willie, grazie all'inventiva dello stesso Walt Disney e del suo assistente Ub Iwerks; il personaggio è in seguito stato sviluppato nei fumetti soprattutto per merito di Floyd Gottfredson. In Italia e in tanti altri paesi Topolino ha un periodico omonimo a lui dedicato.

Storia[]

L'idea[]

TopolinoPortale

Pare che l'idea del personaggio di Topolino sia venuta a Walt Disney mentre assieme a sua moglie viaggiava in treno da New York a Los Angeles. Erano appena scaduti i diritti di Oswald il coniglio fortunato e a Walt serviva un altro personaggio con il quale continuare a produrre i suoi cortometraggi animati, in maniera indipendente senza essere vincolato dai detentori del copyright. Inizialmente gli venne in mente un nome decisamente poco accattivante: Mortimer, ma la moglie suggerì quello definitivo: Mickey Mouse[1].

Il debutto[]

Steamboat-willie

Topolino in Steamboat Willie

Walt utilizzò il suo nuovo personaggio per farlo recitare nel cortometraggio animato L'aereo impazzito (15 Maggio 1928), che però venne distribuito nelle sale cinematografiche solo dopo il più famoso Steamboat Willie, e per questo motivo tale pellicola è considerata il debutto ufficiale di Topolino.
Essa venne presentata per la prima volta il 18 Novembre 1928 al Colony Theatre di New York e il successo del personaggio fu veramente immediato. Molto probabilmente contribuì anche il fatto che Steamboat Willie fu il primo film d'animazione con audio sincronizzato della storia del cinema. Nel 1932 Disney vinse un Oscar per il suo famosissimo topo, che nel '35 dopo una serie di pellicole in bianco e nero, apparve finalmente a colori nel cortometraggio Il concerto bandistico[2]

Sino al 1947 Walt in persona prestò la voce al suo personaggio, a cui era veramente affezionato, per poi cedere il difficile incarico a Jim MacDonald che doppiò il piccolo topo nella più importante trasmissione televisiva per ragazzi: Mickey Mouse Club, che negli Stati Uniti andò in onda a partire dal 1955.

Topolino a fumetti[]

Topolino

Dopo sedici cortometraggi animati, finalmente Topolino esordì anche sulla carta stampata e fu protagonista delle avventure che venivano pubblicate sulle strisce quotidiane dei giornali statunitensi. Inizialmente a firmare le sue avventure erano ancora Walt Disney ai testi e Ub Iwerks ai disegni. La prima avventura in assoluto mai realizzata è Topolino nell'isola misteriosa pubblicata nei primi mesi del 1930.

Le prime storie sono avventure semplici ed ingenue,in cui Topolino è sempre pronto al divertimento, come un monello qualsiasi di una città rurale senza nome.

Tale caratteristica venne mantenuta in seguito solo sulle tavole domenicali perché dalla fine del 1930 iniziò a lavorare a questo personaggio il disegnatore Floyd Gottfredson, che trasformò completamente la personalità del piccolo topo.

La stragrande maggioranza delle storie moderne vede riproposto, con varianti sempre nuove, il cliché del Topolino investigatore che collabora con la Polizia di Topolinia.

Solo a volte si assiste a un ribaltamento di ruoli, a casa di sosia malvagi (vedi Topolino contro Topolino o la meno nota Topolino nei guai). Qualche volta è Minni a travestirsi da lui (Chi ha rubato Topolino 2000?) mentre non va dimenticato che l'originale è a sua volta sosia di Re Sorcio.

Floyd Gottfredson[]

Lente Per approfondire, vedi la voce Floyd Gottfredson.

Il 5 maggio del 1930 venne pubblicata la storia Topolino nella valle infernale, la prima opera firmata da Gottfredson, che, già dal titolo, faceva intuire come le avventure che avrebbe vissuto il piccolo topo si sarebbero nettamente discostate da quelle classiche vicende bucoliche a cui erano abituati gli spettatori dei disegni animati.

Il Topolino di Walt somigliava solo nell'aspetto a quello di Gottfredson: era un monello scansafatiche, che si divertiva a fare scherzi ai suoi amici e si sollazzava con poco, e se qualche volta rimaneva coinvolto in qualche avventura non era mai per sua iniziativa.
Gottfredson nei quarantacinque lunghi anni in cui lavorò a questo personaggio, lo trasformò in un cittadino assennato, perspicace, amante dell'avventura e del rischio, uno zio premuroso e quasi paterno, un fidanzato integerrimo che tuttavia, nonostante questi legami affettivi, si lascia sempre affascinare da tutto ciò che è misterioso e proibito.
Per riuscire a fare questo Floyd, aiutato da valenti sceneggiatori quali Bill Walsh, Ted Osborne e Merrill De Maris, oltre che a lavorare sul singolo personaggio, si concentrò anche sull'universo nel quale esso si muoveva. Perciò fu dato un maggior spessore psicologico a personaggi quali Gambadilegno, Pippo e Minni e la realtà di Topolinia fu arricchita dalla presenza di numerosi comprimari come Basettoni, Eli Squick, Tip e Tap, Macchia Nera, Giuseppe Tubi e il Pirata Orango.

Dal 1942 al 1945, con lo scoppio della seconda guerra mondiale, le storie a fumetti pubblicate sui quotidiani statunitensi erano incentrate sulla propaganda bellica e lo stesso Topolino visse avventure al fronte, scontrandosi contro gli avversari nazisti. Al termine del conflitto e appresa tutta la potenzialità distruttiva della bomba atomica, Gottfredson concentrò la sua attenzione sulla pericolosa energia nucleare e la silenziosa Guerra Fredda che aveva ormai congelato i rapporti tra U.S.A. e i paesi aderenti al Patto di Varsavia. In questo periodo vennero introdotti due nuovi importantissimi personaggi: il Dottor Enigm e il bislacco Eta Beta, protagonista di un lungo ciclo di avventure.

Negli anni '50 e '60 la ricchissima produzione di Gottfredson si sviluppa in due direzioni ben distinte: da un lato, Topolino si distacca da Topolinia, dalla sua rassicurante realtà quotidiana e anche in parte dalla sua fidanzata e dai suoi amici, per vivere avventure lunghe e complesse, viaggiando nello spazio - più raramente nel tempo - e incontrando realtà bizzarre e inquietanti, con vere e proprie creazioni di società distopiche, che testimoniano esemplarmente delle paure dell'uomo del Novecento (esempi tipici sono Eta Beta e il tesoro di Mook, Topolino e la macchina Toc Toc, Topolino ed Eta Beta nel pianeta "minorenne", Topolino nel deserto del nulla); dall'altro, numerosissime strisce autoconclusive vedono il Topo protagonista della vita di tutti i giorni, affrontando semplici questioni casalinghe che riesce a risolvere con innato buon senso, pur non mostrandosi del tutto esente da manie e nevrosi della sua epoca. Non di rado, comunque, grazie anche allo sviluppo delle storie per strisce quotidiane, i due tipi conoscono una certa contaminazione e le storie più lunghe e complesse iniziano (o finiscono) con più semplici e tranquillizzanti accenni alla vita di tutti i giorni.

Romano Scarpa[]

Lente Per approfondire, vedi la voce Romano Scarpa.

Tra i gli autori che proseguirono in maniera fedele il lavoro iniziato da Floyd Gottfredson ci fu l'italiano Romano Scarpa, che assunse il Maestro statunitense a suo modello artistico ideale. Scarpa non fece un semplice lavoro di copiatura, ma utilizzò gli spunti offerti dal lavoro di Gottfredson, mischiandoli con la propria inventiva e la cinematografia dell'epoca per realizzare numerose storie a fumetti. In queste opere si respiravano le medesime atmosfere cupe e misteriose; Topolino veniva trascinato in avventure più grandi di lui da cui usciva vittorioso con molte difficoltà..

Scarpa ebbe anche il merito di riesumare numerosi personaggi che erano stati introdotti da Gotffredson in singole avventure, ma non essere mai più stati utilizzati. Tra questi si devono ricordare Macchia NeraEta Beta (su testi di Guido Martina) e il dottor Enigm. Inoltre il Maestro veneziano, così come il suo collega statunitense, ideò numerosi personaggi Disney che affiancavano Topolino nelle sue avventure tra i quali: Atomino Bip Bip, Bruto, Plottigat, Topolinda, Trudy e Zenobia.

Casty[]

Lente Per approfondire, vedi la voce Casty.

Un altro autore italiano che si è distinto per la sua opera fumettistica realizzata con il personaggio di Topolino, è l'artista contemporaneo Andrea Castellan, più noto con lo pseudonimo di Casty. Egli ha più volte dichiarato di considerare Gottfredson e Scarpa i suoi autori di riferimento[3][4]. Dagli anni duemila Casty ha iniziato a collaborare con Walt Disney Italia nel tentavo di rilanciare il personaggio di Topolino, che nelle storie moderne era stato confinato al ruolo di invincibile e perfetto protagonista, sempre in grado di risolvere ogni mistero, grazie al proprio acume e soprattutto alla goffaggine dei suoi avversari.

Le storie di Casty infatti sono caratterizzate da avversari temibili e realistici, che vogliono eliminare fisicamente Topolino e col quale non hanno stretto nessun legame affettivo nonostante i lunghi anni di scontri. Lo stesso Casty ha affermato che per rendere credibile Topolino, si devono obbligatoriamente rendere credibile gli antagonisti.[5] L'autore ha avuto il merito di riprendere alcuni personaggi ideati dai suoi due maestri artistici e pochi usati dal resto dei fumettisti Disney come: Atomino Bip Bip, Giuseppe Tubi, Spia Poeta, Nataniele Ragnatele e Miklos.

Massimo De Vita[]

Lente Per approfondire, vedi la voce Massimo De Vita.

Un altro autore italiano che merita di essere citato per la sua opera fumettistica incentrata su Topolino è Massimo De Vita, che tuttavia non si inserisce nella continuità artistica iniziata da Gottfredson e proseguita con Scarpa e Casty.

Tuttavia De Vita, così come gli autori sopracitati, ha ampliato il numero dei comprimari che popolano le strade di Topolinia con personaggi quali i Professori Marlin e Zapotec o i parenti Top de Tops e Zio Jeremy.

De Vita si è servito di Topolino non tanto in veste di detective, ma lo ha catapultato in avventure estreme lontane dalla rassicurante tranquillità di tutti i giorni. È di De Vita la Saga della Spada di Ghiaccio, in cui Topolino e Pippo si ritrovano nelle avventurose Terre dell'Argaar a vivere una vera e propria epopea fantasy. De Vita insieme allo sceneggiatore Giorgio Pezzin, realizza il ciclo di avventure della Macchina del tempo e scaraventa il suo beniamino attraverso i secoli della storia oppure lo lancia nello spazio con la saga dei Signori della Galassia.

Aspetto[]

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Evoluzione grafica di Topolino

Inizialmente Topolino era caratterizzato da due enormi pupille dai riflessi triangolari, guanti bianchi, calzoncini rossi e scarpe grosse che, a detta dello stesso Walt Disney, servivano a conferirgli l'aria del ragazzino che indossa quelle del papà[6]. L'elemento caratteristico del personaggio erano però le due grosse orecchie a disco, disegnate in modo aprospettico, modellate sulla forma di una cinepresa dell'epoca, che sono state mantenute sino ad oggi.

Una leggenda vuole che per disegnare il cerchio della testa del primo Topolino Walt Disney e Ub Iwerks si siano serviti di alcune monete: un dollaro d'argento per un primo piano, mezzo dollaro per un campo medio e così via[6]. Alla fine degli Anni '30 il tempo della geometricità perfetta era stato ormai sorpassato e il personaggio necessitava di un aspetto più morbido e naturale. Già Gotffredson, di sua spontanea iniziativa, aveva tentato di donare maggior plasticità a Topolino, ma l'autore che venne incaricato ufficialmente dagli studio di modernizzare Topolino fu l'animatore Fred Moore, che aveva già compiuto un ottimo risultato sui Tre Porcellini e i Sette Nani. Moore definì un corpo più flessibile, concentrandosi soprattutto sullo sguardo del personaggio, sostituendo gli occhi dai riflessi triangolari con un bulbo oculare più realistico. Anche il vestiario venne modificato e le classiche braghette rosse da monello vennero soppiantate da abiti più alla moda: pantaloni lunghi, giacca, farfallino e cappello da passeggio. La nuova versione venne lanciata ufficialmente col il lungometraggio musicale Fantasia del 1940, ma già nella storia Topolino e Robinson Crusoe con la striscia del 22 dicembre 1938 si poterono notare questi cambiamenti.

In numerose recenti produzioni danesi, francesi e spagnole Topolino ha recuperato i pantaloncini rossi coi vistosi bottoni gialli che erano stati dismessi nel 1940, in Italia invece tutt'oggi prevale l'abbigliamento classico che Moore adottò su esplicite direttive degli studio.

I guanti[]

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Molte ipotesi sono state realizzate per spiegare il motivo per cui Topolino indossi i guanti. Quella più verosimile è la seguente: il personaggio debuttò nel mondo dell'animazione in bianco e nero, i guanti vennero introdotti per rendere evidente la gestualità del personaggio, che altrimenti avrebbe avuto mani nere che si muovevano davanti al corpo nero. Questa scelta venne adottata anche per tutti gli altri personaggi dell'universo dei topi che hanno una carnagione scura come quella di Topolino

Una particolarità tutta italiana della colorazione del personaggio riguarda proprio i guanti, che secondo le direttive ufficiali dovrebbero essere di colore bianco, essendo fatti di cotone. Sino agli anni '90 invece i coloristi italiani tinsero di giallo i guanti di Topolino e in generale di tutti gli altri personaggi Disney, adattandosi alla scelta compiuta nel lontano 1932 dalla Casa Editrice Nerbini.

Lavoro[]

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Topolino lavora presso il Topolinia Daily.

Storia dopo storia, Topolino non ha mai trovato un lavoro fisso, ma si è visto cimentarsi spesso in varie attività. Il più delle volte Topolino è rappresentato come un detective dilettante, con una spiccata abilità nel risolvere i casi più difficili che capitano al Commissario Basettoni. In alcune storie, invece, lavorava come investigatore privato al fianco di Pippo. In altre storie svolge il lavoro di giornalista per la testata "l'Eco di Topolinia". Saltuariamente svolge altri lavori, come aiutante di Orazio oppure come archeologo al fianco di Indiana Pipps, ma il piccolo topo è stato persino pompiere, aviatore agente pubblicitario, musicista...

Nelle storie di Topolinia 20802[7] Topolino trova un lavoro fisso come giornalista presso il Topolinia Daily, noto giornale di Topolinia.

Topolino in Italia[]

Origini e nome del personaggio[]

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Il primo numero di Topolino libretto

Topolino apparve in Italia il 30 marzo del 1930 sul numero 13 del settimanale torinese "Illustrazione del Popolo". La prima striscia disegnata da Ub Iwerks, fu pubblicata sulla rivista e intitolata "Le avventure di Topolino nella giungla".
Due anni dopo uscì il primo libro illustrato, finché il 31 dicembre 1932 ad opera della Casa Editrice Nerbini, uscì il primo periodico dedicato al personaggio intitolato proprio Topolino. Stampato in formato giornale, fu la prima testata Disney al mondo[8].
Successivamente alla pubblicazione, il King Features Syndicate, il detentore dell'esclusiva dei fumetti Disney, reclamò i diritti sul personaggio e l'editore cambiò il nome della testata in Il giornale di Topo Lino (14 gennaio 1933) e l'autore Giove Toppi realizzò un personaggio separato e distinto dal Mickey Mouse americano[8]. Acquistati i diritti, la testata venne rinominata Topolino (28 gennaio 1933) e l'editore riprese la pubblicazione delle storie Disney[8].
A partire dal 27 febbraio 1942, in pieno regime fascista, Topolino venne sostituito con Tuffolino un giovane ragazzetto dalle medesime caratteristiche fisiche, disegnato da Pier Lorenzo de Vita. Solo a guerra conclusa (15 dicembre 1945) Mondadori, la casa editrice che aveva acquistato i diritti da Nerbini, riprese a pubblicare le avventure di Topolino.

Il personaggio venne chiamato con il nome di Topolino nei titoli d'apertura dello Steamboat Willie e tale nome, particolarmente evocativo, venne mantenuto anche nei cortometraggi successivi e sulla carta stampata.
L'Italia è l'unico paese al mondo a non aver lasciato alcuna traccia, nella traduzione del nome, dell'originale Mickey ideato da Walt Disney.[9] Il nome italiano si basa sul doppio senso insito nella parola Topolino che significa sia Piccolo topo, ma anche Topo (di nome) Lino. Cogliendo quest'ultimo significato, che Toppi rese più esplicito nel 1933 realizzando un personaggio distinto da quello americano, la traduzione italiana non si discosta completamente da quella inglese; anche Disney chiamò il suo personaggio Topo (di nome) Mickey.

Nell'aprile 1949 venne pubblicato un nuovo periodico sempre intitolato Topolino, ma stavolta in formato libretto. Il fumetto, inizialmente mensile, poi quindicinale e infine settimanale è tutt'oggi in pubblicazione e si è arrivati ad una cifra progressiva di oltre 3000 numeri stampati.

Serie a fumetti[]

Sull'onda del successo degli albi spillati delle serie Paperinik New Adventures e W.I.T.C.H., la Walt Disney Italia tentò di rivedere, in chiave futuristica e moderna, il personaggio di Topolino, lanciando due serie a fumetti a lui dedicate.

MMMM - Mickey Mouse Mystery Magazine[]

Lente Per approfondire, vedi la voce Mickey Mouse Mystery Magazine.

Mickey Mouse Mystery Magazine era un fumetto a cadenza bimestrale ideato da Simone Stenti e scritto dallo sceneggiatore Tito Faraci, pubblicato tra il Maggio del 1999 ed il Marzo del 2001. In tutto sono usciti 12 numeri di questa testata, legati tra loro da una continuità abbastanza ferrea.

Topolino si reca nella malavitosa metropoli di Anderville dopo essere stato chiamato dalla polizia locale, a seguito della scomparsa di un suo ex-compagno di università, Sonny Mitchell, della cui agenzia investigativa era formalmente socio. Disorientato dalla violenza cittadina, dal caos e dall'alienante metropoli, Topolino si troverà suo malgrado implicato in indagini e misteri, lotte tra mafie, tentativi di omicidio ben lontani dai classici casi della sua "campagnola" Topolinia.
Risulta probabilmente essere la serie più matura dedicata a Topolino, era infatti rivolta e pensata per un pubblico adulto. La rappresentazione della violenza è molto più realistica ed esplicita di quella tradizionale nel Disney italiano (anche se si può trovare un precedente nelle storie classiche di Floyd Gottfredson), con sparatorie, tentati omicid, minacce di morte, attentati dinamitardi. (Questo maggiore realismo resta comunque entro certi limiti: in effetti, nessun personaggio muore e non si fa cenno di crimini come il traffico di droga o lo sfruttamento della prostituzione). Un'altra novità è la rinuncia al trionfo completo del bene sul male. Topolino, anche se riesce in ogni episodio a sventare un crimine o salvare un innocente, non riuscirà mai ad incastrare i tre, apparentemente, rispettabili cittadini (Henry J. Lasswell,Leopold Millighan,Gloria Gump) che controllano la malavita di Anderville.

Tuttavia la Disney, a causa dell'eccessiva innovazione introdotta e delle basse vendite iniziali, non permise la prosecuzione della serie, che venne chiusa anticipatamente prima che potesse essere conosciuta dal grande pubblico.

X-Mickey[]

Lente Per approfondire, vedi la voce X-Mickey.

X-Mickey era una serie a fumetti con cadenza mensile, costituita da trenta albi, pubblicata dal maggio 2002 all'ottobre 2004. Si rivolgeva a un pubblico molto più giovane rispetto a quello cui era rivolta Mickey Mouse Mystery Magazine.

Topolino scopre che esiste una dimensione parallela chiamata Il mondo dell'Impossibile in cui si reca assieme a Pipwolf, un alter ego mannaro di Pippo, per aiutare Manny, una versione dark di Minni. La serie è caratterizzata da atmosfere gotiche e tenebrose, ma sdrammatizzate efficacemente da un abbondante umorismo che non abbandona mai il lettore.

Topolino nelle serie televisive[]

Mickey Mouse Works[]

Topolino è il protagonista principale dei Mickey Mouse Works, una serie di corti. Alcuni di essi (Mickey to the Rescue) lo vedono salvare Minni da Gambadilegno e le sue trappole. Altri episodi lo vedono sempre con la fidanzata o in competizione con Gambadilegno e Topesio. Infine, altri episodi lo vedono con Paperino e Pippo, impegnati in lavori per la loro ditta immaginaria Ajax.

House of Mouse[]

In questa serie Topolino gestisce un locale chiamato appunto House of Mouse con l'aiuto dei suoi amici. Ogni episodio solitamente racconta di un disastro che succede al povero Topolino, che rischia di far chiudere il locale, che è di proprietà di Pietro il quale per contratto terrà aperto il locale solo finché lo show andrà avanti.

Topolino (serie animata)[]

Chiamata anche I corti di Topolino, la serie (nata nel 2013) vede Topolino protagonista con tutta la banda Disney in vari corti ambientati in diverse locazioni geografiche. I disegni hanno lo stile degli anni trenta dei cartoni Disney, ma con uno stile umoristico e avventuroso.

Topolino nei videogiochi[]

Topolino è stato anche protagonista di numerosi videogiochi tra i quali si ricordano sopratutto la saga di Epic Mickey, nella quale si troverà a interagire con il fratellastro Oswald il coniglio fortunato per salvare Rifiutolandia da Macchia Nera e dallo Scienziato pazzo nella seconda avventura finendo per stringere una forte amicizia.
In un altro ruolo importantissimo lo vede protagonista nella serie Kingdom Hearts, saga in collaborazione con la software house Square Enix, dove Topolino ricopre il ruolo del Re del Castello Disney e garante dell'ordine e della pace nei vari mondi.

Doppiaggio italiano[]

Mickey Mouse (1)

In Italia negli anni Trenta e Quaranta i cortometraggi di Topolino arrivavano direttamente in lingua originale. Il primo doppiaggio italiano di Topolino si registra a metà degli anni Quaranta, nel film "Fantasia", doppiato in America per il mercato italiano da una voce sconosciuta, che secondo alcune ipotesi potrebbe essere quella di Walt stesso. In seguito, a inizio anni Cinquanta, Walt Disney in persona decide che i suoi cartoni vengano doppiati in Europa scegliendo il piccolo Claudio Sorrentino per doppiare in italiano il suo Topo. Di questi vecchissimi doppiaggi non rimane più nulla, ma Sorrentino ridoppierà Topolino da adulto nel 1979, nei cortometraggi contenuti nella VHS "Buon compleanno,Topolino!", in cui doppia anche Paperino. Tornando agli anni Cinquanta dopo la breve parentesi del piccolo Sorrentino, la voce di Topolino per tutti gli anni Sessanta fino all'inizio anni Settanta è quella di Oreste Lionello: attore, cabarettista e doppiatore. Lionello doppia Topolino in tutti i cortometraggi che arrivarono all'epoca prestando la sua voce anche a Paperino negli anni Cinquanta e dividendoselo con Elio Pandolfi negli anni Sessanta.Negli anni Settanta il topo ha la voce di Vittorio Stagni e ancora Lionello. Negli anni Ottanta la voce del topo è di Claudio Trionfi. Ci sono inoltre in questo periodo alcuni cortometraggi doppiati da Franco Latini (che di solito doppiava Paperino,Pippo e Pietro Gambadilegno ma talvolta anche Topolino)

Verso la fine degli anni Ottanta e inizio anni Novanta l'indiscussa voce di Topolino è il doppiatore più ricordato per aver caratterizzato il simpatico topo, Gaetano Varcasia, a cui viene affidato il ri doppiaggio di quasi tutti i suoi cartoni a colori, fino a che a fine anni Novanta non subentra Alessandro Quarta, dotato di una voce molto simile a quella di Varcasia ma più fresca e squillante. A oggi Alessandro Quarta è ancora il doppiatore ufficiale di Topolino.

Curiosità[]

  • Quando venne creato, Topolino non indossava i guanti bianchi, ormai noti a tutti, ma furono aggiunti solamente in seguito, in Italia tale capo d'indumento fu colorato di giallo sino agli anni novanta.
  • Nella canzone di CapaRezza "La Marchetta di Popolino" il personaggio interagisce con l'Universo Disney, ma interpreta la parte del popolo "credulone e ignorante", che secondo il cantautore pugliese sarebbe la rovina dell'Italia.[10]
  • Come rivelato nel quinto episodio della serie Raceworld, Topolino credeva che Paperino e Paperinik fossero la stessa persona, finché non li ha visti contemporaneamente (mentre in realtà Paperinik è solo stato creato dalla Fucina).

Link esterni[]

Note[]

  1. [1] Topolino - Wikipedia.it
  2. [2] Il concerto bandistico - Wikipedia.it
  3. [3] Intervista a Casty - Lo spazio Bianco.it
  4. [4] Intervista a Casty - Lustige Taschenbuecher.de
  5. Vedi intervista all'autore pubblicata su Topolino 2972 in data 6 novembre 2012.
  6. 6,0 6,1 [5] Topolino Story #1, Editoriale di Approfondimento
  7. Saga ideata e sceneggiata da Fausto Vitaliano.
  8. 8,0 8,1 8,2 [6] Topolino Story #1 pag 10 - Approfondimento su Topolino (giornale)
  9. Nomi di Topolino nelle diverse lingue
  10. [7] La Marchetta di Popolino. CapaRezza


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