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  • Topin Mystère e Orobomis, la città che cammina
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"I mysteriosi enigmi e gli enigmatici mysteri di Topin Mystere, detective dell’implausibile."
Incipit della storia
"Sorbolotti!"
Esclamazione tipica di Topin.

Topin Mystere e Orobomis, la città che cammina è una parodia Disney, scritta e disegnata da Casty e pubblicata per la prima volta, in due puntate, su Topolino 3250-3251 dal 7 al 14 marzo 2018. È una parodia delle avventure di Martin Mystere, realizzata col consenso e la supervisione dello stesso autore del personaggio originale, Alfredo Castelli.

Personaggi

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  • Topolino è Topin Mystere (Martin Mystere); archeologo e studioso di scienze occulte, ha risolto alcuni dei misteri più oscuri nella storia dell’umanità, da Atlantide ai cerchi nel grano.  Estremamente colto e intelligente, ha il difetto di una certa logorrea, tanto che in alcune vignette il suo assistente Scava deve reggergli con le mani  i fumetti stracarichi di parole. Bruno, ma con un appariscente ciuffo di capelli biondi in cima al capo, indossa, quando non è impegnato in una missione,  abiti formali ed eleganti (giacca grigioverde, cravatta a strisce, pantaloni color oliva).
  • Minni è Dinni Frillan (Diana Lombard); fidanzata di Topin (o “ciuffolotto”, come lo chiama lei) e sua fedele compagna d’avventura; i due sono molto uniti, nonostante la tendenza di lui a parlare senza ascoltarla. Diana è maestra elementare e, attraverso la sua classe, è in corrispondenza con bambini di tutto il mondo. Anche lei bruna con un vistoso ciuffo biondo,  indossa un elegante tailleur rosso.
  • Pippo è Scava (Java); assistente di Topin, è un pippide conosciuto dall’archeologo durante una missione sull’Himalaya; si esprime con suoni gutturali, che solo l’archeologo è in grado di capire. Fra i due c’è un’intesa perfetta, salvo che per un punto: ogni volta che Topin lo chiama per nome, il pippide prende la parola “Scava” per un invito a scavare. Scava ha una capigliatura folta e arruffata e indossa un completo nero.
  • Pietro Gambadilegno è Piotr Gaglioff (Sergej Orloff);[1] nemico giurato di Topin, è anche lui un investigatore del mistero, spinto però non dal desiderio di conoscenza ma dall’avidità.  Pur non avendo il genio scientifico del suo rivale, è un avversario avido, spietato, temuto, astuto e privo di scrupoli e gli avanzati strumenti tecnologici a sua disposizione. Ha un uncino al posto di una mano; indossa, anche nella giungla, eleganti abiti di taglio ottocentesco ed un cappuccio azzurro che gli copre metà del viso e un occhio (per accentuare il suo aspetto torvo e non perché sia guercio). Ha il vezzo di esprimersi con un linguaggio forbito ed affettato, soprattutto quando deve rivolgere delle minacce.

Trama

Prima parte

Nel prologo, vediamo Topin Mystere (Topolino) risolvere il mistero di Loch Ness. Il presunto mostro è in realtà un dinosauro arrivato ai giorni nostri attraverso un varco spazio-temporale.

Dopo questo ennesimo successo, Topin, con la fidanzata Dinni (Minni) e l’assistente Scava (Pippo) si reca nella villa del ricchissimo e riservatissimo collezionista Nat Found. Il miliardario, parlando in videoconferenza, gli chiede di risolvere per lui il mistero di Orobomis, la città ambulante, che nei secoli è stata vista apparire nei luoghi più svariati del pianeta.

Topin trova nella sua biblioteca notizie su un avvistamento della città in Amazzonia trent’anni prima, da parte di due esploratori misteriosamente scomparsi, i fratelli Bill e Barnaby Calisota. Dinni però, dopo essere riuscita faticosamente a farlo tacere, gli rivela di avere notizie ancora più recenti. Gli alunni della scuola elementare, dove lei insegna, hanno ricevuto dal loro corrispondente Ulele, un ragazzo della regione africana del Maquindi, un disegno rappresentante la città di Orobomis.

Topin, Dinni e Scava partono subito per l’Africa, coi mezzi forniti dal miliardario, ma le ricerche si rivelano più difficili del previsto, vista la diffusione del nome “Ulele” nel Maquindi. Peggio ancora, i tre perdono la macchina in uno scontro con il terribile e infido Piotr Gaglioff (Gambadilegno), l’arcinemico di Topin, anch’egli sulle tracce della città ambulante, assieme alla sua banda. Poi però, mentre Piotr segue una falsa pista, Topin scopre casualmente il vero autore del disegno: un piccolo scimpanzé, talmente intelligente da aver inventato per  la sua tribù tutta un a serie di macchine, primitive ma efficaci. Al centro del territorio delle scimmie, si trova un portale per Orobomis.

Sopraggiunge però Piotr, anche lui al servizio di Nat, che per raggiungere la città perduta ha voluto impiegare sia il genio scientifico di Topin che la mancanza di scrupoli del suo avversario. Piotr cerca di sfondare il portale con la forza, ma senza successo, ed anzi la sua banda è attaccata e messa in fuga da uno sciame di insetti metallici. Il portale si apre spontaneamente, per poi richiudersi una volta che Topin, Dinni e Scava sono entrati. I tre eroi cadono addormentati, mentre nel buio si vede una misteriosa figura con la sua risatina diabolica...

Seconda parte

Al suo risveglio, Topin e i suoi due compagni scoprono che Nat Found li aveva accompagnati per tutto il viaggio, nascosto, in forma miniaturizzata, in quella che consideravano la ricetrasmittente.  Proseguono ugualmente la loro esplorazione e raggiungono Orobomis. La città è meravigliosa e gestita alla perfezione da macchine assai superiori alla tecnologia terrestre; appare però abitata solo da animali preistorici e ologrammi. L’unico essere umano è Calisota Bill, uno dei due fratelli esploratori, che spiega a Topin la vera natura di Orobomis.

La città fu creata da una civiltà aliena per conservare e tramandare la propria cultura, ed è in realtà di dimensioni minuscole. Chi vi penetra, dopo aver subito un processo di miniaturizzazione attraversando il portale, può acquisire un nuovo sapere dalle sfere della conoscenza o dagli spiegatori olografici; deve però lasciare Orobis entro ventiquattr’ore, se vuole riacquisire le dimensioni normali. Molti dei geni che hanno fatto avanzare il progresso dell’umanità erano in realtà visitatori di Orobomis; l’ultimo è stato la scimmietta sapiente apparsa nella puntata precedente.

I due fratelli scoprirono Orobomis trent’anni prima. Mentre Bill decise di restarvi per sempre, Barnaby, travolto da un’improvvisa avidità, tornò nel mondo esterno, portandosi dietro alcune sfere della conoscenza, ridotto però a dimensioni minuscole per essersi trattenuto troppo a lungo nella città. Sfruttando il sapere rubato, Barney divenne miliardario, sotto il nome di Nat Found, tenendo nascosta a tutti fuorché al fedele maggiordomo la sua vera condizione.

Ora Barnaby è tornato a Orobomis per rubare altre sfere, anche a costo di danneggiare irrimediabilmente la città; Piotr lo segue, con la stessa intenzione. Barnaby, grazie ai rimproveri del fratello e di Topin, si pente della sua cattiveria e decide di restare anche lui a Orobomis. Piotr, invece, porterebbe a termine il suo piano, se proprio in quel momento la città non cominciasse il suo volo verso una nuova destinazione.

Topin, Dinni, Scava e Piotr riescono a lasciare Orobomis e a rientrare nel mondo esterno appena in tempo. Durante la fuga, Topin salva la vita al suo nemico, ma, una volta al sicuro, riesce con abile trucco ad ammanettarlo e ad assicurarlo alla giustizia. Nel finale, Topin pubblica un libro col resoconto della sua avventura, ammonendo però il pubblico entusiasta a non sottovalutare la forza dello spirito umano, capace di progredire e migliorare il mondo anche senza l’aiuto di Orobomis.

Curiosità

  • Già in precedenza, nella sua carriera, Alfredo Castelli aveva incontrato Topolino[2]: nel 1977 aveva sceneggiato una storia del topo a carattere “mysterioso” (Topolino e il triangolo misterioso, sull'enigma del Triangolo delle Bermude). Più di recente, lo sceneggiatore milanese ha collaborato con diversi articoli divulgativi alla rivista I misteri di Topolino.
  • Fino alle due ultime pagine, il lettore ha l’impressione che la storia, come la maggior parte delle parodie, si svolga in un universo parallelo a quello di Topolino. Nel finale, però, Piotr Gaglioff si rivela essere il cugino di Gambadilegno e, nell’ultima vignetta, si vedono Topolino e Pippo fra il pubblico che assiste alla presentazione del libro di Topin.

Note

  1. Gaglioff fa riferimento a Orloff nella sua versione originale, malvagio e gravemente mutilato; in seguito, però, quest'ultimo personaggio si è ravveduto e riconciliato col suo nemico Martin e ha perfino recuperato la sua integrità fisica.
  2. https://inducks.org/creator.php?c1=date&c=Alfredo+Castelli
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