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"Dopo aver vissuto quattromila anni... Chi se la sentirebbe di continuare?"
Zio Paperone

Re Paperone Primo o Re Paperone I è una storia scritta da Carl Barks, qui alla sua ultima sceneggiatura, e disegnata da Tony Strobl.

È stata pubblicata in Italia per la prima volta su Topolino 644 del 31 marzo 1968.

Trama

Zio Paperone e nipoti passeggiano per Paperopoli, quando i paperini vengono affascinati da un veggente che assicura di avere un'età di 4 mila anni, essendo nato del 2068 a.C.. Quest'ultimo riconosce in de' Paperoni la stessa voce e discendenza di qualcuno che ha conosciuto 39 secoli prima.

Dopo avergli promesso 10 cent pur di farsi predire il futuro, lo fa entrare nella tenda e, dopo aver ipnotizzato i paperi, volano via. Al risveglio, si ritrovano in un altro tempo e in un altro luogo: nel 2050 a.C. a Sagdad, capitale del Fatcatstan.

Incamminatisi nel deserto cocente, alla fine i paperi sono costretti a bere dalla borraccia che Khan Khan ha lasciato loro: non contiene acqua, ma un filtro mnemonico che fa rivivere ai contemporanei le gesta dei loro più distanti antenati, ritrovandosi sulla piazza del mercato di Sagdad di 4 mila anni fa.

Zio Paperone è così la reincarnazione di Re Paperon-Scià, e i nipotini i principi della dinastia. La città è sotto attacco militare, perciò tornano a palazzo a mettere al sicuro i tesori reali, in particolare nella camera blindata. Khan Khan assiste, ansioso di sapere che fine fecero i tesori che cerca da una vita.

Un generale invasore apre una breccia e irrompe nella camera blindata per, dice, vendicare il saccheggio di Samarcanda messo in atto da Paperon-Scià. Si tratta del giovane Khan Khan che, ricorda a se stesso, rimasto isolato dai suoi soldati, non può far altro che scendere a patti, accontentandosi di un cofano in cambio della ritirata.

Ma all'interno ci sono due anfore contenenti polveri speciali: una blu, in particolare, gli dona l'invincibilità e l'immortalità. La pozione, tuttavia, è così potente da lasciarlo svenire e, quando riprende i sensi, sia il tesoro che i paperi sono spariti.

Il nascondiglio, scopre ora, era un passaggio segreto all'interno di una piramide. Ottenuta la vitale informazione, Khan Khan risveglia i paperi dalla trance e li trasporta nella città più vicina, prima di dirigersi verso il tesoro tanto agognato.

Ma Zio Paperone ha più di un vago ricordo del sogno che ha vissuto: un siclo d'oro che gli è rimasto in tasca. Ottiene informazioni e torna, così, nelle rovine di Sagdad. Con l'inganno, Khan Khan gli propina altro filtro ipnotico, in modo che de' Paperoni trovi il passaggio segreto.

Alla fine le ricchezze restano ai paperi, che riescono a sopraffare l'ancestrale sovrano. Khan Khan chiede e ottiene solo di poter ingerire la polvere grigia della seconda anforetta: è l'antidoto all'immortalità che lo rende vecchio e cadente, pronto a raggiungere i suoi soldati divenuti polvere da molti secoli.

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Zio Paperone e la gemma-anatema

Gemmaanatema2

ottobre 1967
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