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==Trama==
 
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[[Pippo]] legge sul giornale che l'inflessibile arbitro De Fischiettis, cittadino di [[Topolinia]], è stato deisgnato ad arbitrare la finalissima dei Mondiali. Pippo entra in [[casa di Pippo|casa]] trovando, con sua sorpresa, ad aspettarlo il nipote [[Gilberto]] il quale spiega che il suo college internazionale ha anticipato la chiusura estiva per permettere agli studenti di seguire i Mondiali di calcio. Gilberto però non è venuto solo per sguirlo con lo zio. Egli è diventato da poco un arbirtro dilettante ed uno dei suoi eroi è De Fischiettis che vuole conoscere e ricevere un autografo approfittando che da qualche settimana abita vicino allo zio. Pippo spiega che è una persona molto riservato e i due devono pensare ad una scusa per parlare con lui. Tuttavia proprio De Fischiettis si presenta alla porta con una strana richiesta: venire in casa per prendere delle scatolette dalla cantina.''
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[[Pippo]] legge sul giornale che l'inflessibile arbitro De Fischiettis, cittadino di [[Topolinia]], è stato designato ad arbitrare la finale dei Mondiali di calcio. Pippo entra in [[casa di Pippo|casa]] trovando, con sua sorpresa, ad aspettarlo il nipote [[Gilberto]] il quale spiega che il suo college internazionale ha anticipato la chiusura estiva per permettere agli studenti di seguire i Mondiali. Gilberto però non è venuto solo per seguirlo con lo zio. Egli è diventato da poco un arbitro dilettante ed uno dei suoi eroi è De Fischiettis che vuole conoscere e ricevere un autografo approfittando del fatto che abiti vicino allo zio. Pippo spiega che è una persona molto riservata e i due devono pensare ad una scusa per approcciarlo. Tuttavia proprio De Fischiettis si presenta alla porta con una strana richiesta: venire in casa per prendere delle scatolette dalla cantina.
   
 
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I due pippidi eseguono quando De Fischiettis scivola su una saponetta. L'arbitro, in pieno esaurimento, racconta loro che da giorni gli capitano diversi incidenti domestici ed è convinto che la casa sia stregata, ma teme per la sua reputazione se lo raccontasse in giro. Infatti compare il responsabile che è proprio un fantasma ed anche un antenato di Pippo; si tratta del prozio Pippus Severino. Severino racconta ai tre che è stato una arbitro negli anni 30 (come si evince dalla divisa) e, pur non avendo mai sfondato nel giro internazionale, ha sempre diretto le partite in maniera inflessibile ed imparziale. Ma nella sua ultima partita (la finale di un torneo) Severino si lasciò provocare da un portiere arrogante ed antipatico e, per vendicarsi, assegnò un rigore fantasma contro la sua squadra. Quel gesto non passò inosservato e, giunto nell'aldilà, fu respinta la sua domanda di ammissione al club degli arbitri fantasma e vietato di arbitrare finchè non dirigerà in maniera magisrtrale un altra finale nel giorno dell'anniversario dell'infame arbitraggio. Severino confessa che voleva solo spaventare De Fischiettis per poi presentarsi al suo posto sfruttando la capacità di cambiare aspetto, ma ha deciso di materializzarsi vedendo i nipoti. De Fischiettis non intende accettare e caccia via tutti i pippidi.
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I due pippidi eseguono quando De Fischiettis scivola su una saponetta. L'arbitro, in pieno esaurimento, racconta loro che da giorni gli capitano diversi incidenti domestici ed è convinto che la casa sia stregata, ma teme per la sua reputazione se lo raccontasse in giro. Infatti compare il responsabile che è proprio un fantasma ed anche un antenato di Pippo; si tratta del prozio Pippus Severino. Severino racconta ai tre che è stato una arbitro negli anni 30 (come si evince dalla divisa) e, pur non avendo mai sfondato nel giro internazionale, ha sempre diretto le partite in maniera inflessibile ed imparziale. Ma nella sua ultima partita (la finale di un torneo) Severino si lasciò provocare da un portiere arrogante ed antipatico e, per vendicarsi, assegnò un rigore fantasma contro la sua squadra. Quel gesto non passò inosservato e, giunto nell'aldilà, fu respinta la sua domanda di ammissione al C.A.F. (club degli arbitri fantasma) e vietato di arbitrare finchè non dirigerà in maniera magistrale un altra finale nel giorno dell'anniversario dell'infame arbitraggio. Severino confessa che voleva solo spaventare De Fischiettis per poi presentarsi al suo posto sfruttando la capacità di cambiare aspetto, ma ha deciso di materializzarsi prima vedendo i nipoti. De Fischiettis non intende accettare e, infuriato, caccia via tutti i pippidi.
   
Gilberto spiega all'antenato che De Fischiettis ha ragione ad essere arrabbiato e nessun arbitro rinuncerebbe al sogno di arbitrare la finale dei Mondiali. I tre incappano in alcuni bambini che stanno giocando in un campetto una partita del torneo dei quartieri di Topolinia. Vedendo che non hanno nemmeno un arbitro, Gilberto ha un idea per risolvere la situazione. Così, giorni dopo, mentre da una parte De Fischiettis dirige l'importantissima dall'altra Severino fischia la fine della finale del torneo dei bambini che lo ringraziano per aver diretto la partita e Pippo consegna la coppa ai vincitori. Su Severino compare una divisa da arbitro più moderna, segno che la sua punizione è finita. Tornati a casa, Severino ringrazia e saluta i nipoti prima di scomparire. E Gilberto, anche se non ha ottenuto l'autografo che voleva, ne ha uno più originale: l'autografo di un arbitro fantasma.
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Gilberto spiega all'antenato che De Fischiettis ha ragione ad essere arrabbiato e nessun arbitro rinuncerebbe al sogno di arbitrare la finale dei Mondiali. I tre incappano in alcuni bambini che stanno giocando in un campetto una partita del torneo dei quartieri di Topolinia. Vedendo che non hanno nemmeno un arbitro, Gilberto ha un idea per risolvere la situazione. Così, giorni dopo, mentre da una parte De Fischiettis dirige la finalissima, dall'altra Severino fischia la fine della finale del torneo dei bambini che lo ringraziano per aver diretto la partita e Pippo consegna la coppa ai vincitori. Su Severino compare una divisa da arbitro più moderna, segno che la sua punizione è finita. Tornati a casa, Severino ringrazia e saluta i nipoti prima di scomparire. E Gilberto, anche se non ha ottenuto l'autografo che voleva, ne ha uno più originale: l'autografo di un arbitro fantasma.
   
 
==Pubblicazioni italiane==
 
==Pubblicazioni italiane==

Versione delle 08:56, 22 giu 2019

  • Pippo e l'arbitraggio fantasma
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Pippo e l'arbitraggio fantasma è una storia di Bruno Sarda e Silvio Camboni, pubblicata per la prima volta nel numero 2009 di Topolino. E' il primo episodio de La Coppa racconta.

Trama

Pippo legge sul giornale che l'inflessibile arbitro De Fischiettis, cittadino di Topolinia, è stato designato ad arbitrare la finale dei Mondiali di calcio. Pippo entra in casa trovando, con sua sorpresa, ad aspettarlo il nipote Gilberto il quale spiega che il suo college internazionale ha anticipato la chiusura estiva per permettere agli studenti di seguire i Mondiali. Gilberto però non è venuto solo per seguirlo con lo zio. Egli è diventato da poco un arbitro dilettante ed uno dei suoi eroi è De Fischiettis che vuole conoscere e ricevere un autografo approfittando del fatto che abiti vicino allo zio. Pippo spiega che è una persona molto riservata e i due devono pensare ad una scusa per approcciarlo. Tuttavia proprio De Fischiettis si presenta alla porta con una strana richiesta: venire in casa per prendere delle scatolette dalla cantina.

Papergol 213

I due pippidi eseguono quando De Fischiettis scivola su una saponetta. L'arbitro, in pieno esaurimento, racconta loro che da giorni gli capitano diversi incidenti domestici ed è convinto che la casa sia stregata, ma teme per la sua reputazione se lo raccontasse in giro. Infatti compare il responsabile che è proprio un fantasma ed anche un antenato di Pippo; si tratta del prozio Pippus Severino. Severino racconta ai tre che è stato una arbitro negli anni 30 (come si evince dalla divisa) e, pur non avendo mai sfondato nel giro internazionale, ha sempre diretto le partite in maniera inflessibile ed imparziale. Ma nella sua ultima partita (la finale di un torneo) Severino si lasciò provocare da un portiere arrogante ed antipatico e, per vendicarsi, assegnò un rigore fantasma contro la sua squadra. Quel gesto non passò inosservato e, giunto nell'aldilà, fu respinta la sua domanda di ammissione al C.A.F. (club degli arbitri fantasma) e vietato di arbitrare finchè non dirigerà in maniera magistrale un altra finale nel giorno dell'anniversario dell'infame arbitraggio. Severino confessa che voleva solo spaventare De Fischiettis per poi presentarsi al suo posto sfruttando la capacità di cambiare aspetto, ma ha deciso di materializzarsi prima vedendo i nipoti. De Fischiettis non intende accettare e, infuriato, caccia via tutti i pippidi.

Gilberto spiega all'antenato che De Fischiettis ha ragione ad essere arrabbiato e nessun arbitro rinuncerebbe al sogno di arbitrare la finale dei Mondiali. I tre incappano in alcuni bambini che stanno giocando in un campetto una partita del torneo dei quartieri di Topolinia. Vedendo che non hanno nemmeno un arbitro, Gilberto ha un idea per risolvere la situazione. Così, giorni dopo, mentre da una parte De Fischiettis dirige la finalissima, dall'altra Severino fischia la fine della finale del torneo dei bambini che lo ringraziano per aver diretto la partita e Pippo consegna la coppa ai vincitori. Su Severino compare una divisa da arbitro più moderna, segno che la sua punizione è finita. Tornati a casa, Severino ringrazia e saluta i nipoti prima di scomparire. E Gilberto, anche se non ha ottenuto l'autografo che voleva, ne ha uno più originale: l'autografo di un arbitro fantasma.

Pubblicazioni italiane

Storia precedente Pippo e l'arbitraggio fantasma Storia successiva
- 31 maggio 1994 Amelia e le magie azzurre

Amelia e le magie azzurre