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- "Se non fossi arrivato tu ci sarei riuscito, maledetto Topastro!!!"
- ―Esclamazione ricorrente di Pietro
Pietro Gambadilegno (in originale Peg-Leg Pete) è un personaggio dell'universo Disney ideato da Walt Disney e Ub Iwerks.
È un gatto antropomorfo (originariamente un orso) acerrimo nemico di Topolino, fidanzato di Trudy, cugino di Plottigat e zio di Pierino e Pieretto.
L'origine del personaggio
La genesi di questo personaggio è molto complessa e precede di alcuni anni quella di Topolino.
Pietro esordisce nel cortometraggio Alice solves the puzzles del 1925, in cui è chiamato Bootleg Pete e il pubblico lo scambia per un cane o un grosso topo. Il personaggio cambia nome nei successivi cortometraggi venendo chiamato Peg Lec Pete in Sagebrush Sadie (1928) e Putrid Pete in Hungry Hoboes (1928)[2]. Nel primo cortometraggio sonoro lo Steamboat Willie (1928), in cui debuttano Topolino e Minni, il personaggio di Gambadilegno non viene chiamato con alcun nome e solo successivamente verrà identificato con Pietro, il personaggio che nel 1930 Floyd Gottfredson inserirà nelle sue strisce a fumetti, rifacendosi all'antagonista apparso nei cortometraggi.
La prima apparizione sulla carta stampata di Pietro Gambadilegno avviene il 1 aprile 1930 nella storia a strisce Topolino nella valle infernale curata dallo stesso Walt Disney e da Floyd Gottfredson[1].
Il nome e la gamba di legno
All'anagrafe Percy P. Percival, detto Black Pete, è nato a Pittsburgh (almeno secondo Carl Barks[3].
Il nome italiano è la traduzione letterale del suo primo nome inglese: PegLeg Pet, assegnatogli perché inizialmente veniva realizzato con un handicap fisico alla gamba sinistra, la quale era sostituita con una protesi di legno, uniformandosi all'idea dell'immaginario collettivo del "pirata con la gamba di legno". In seguito questo particolare venne cambiato per non urtare la sensibilità dei più piccoli ed evitare di invertire le due gambe tra loro, commettendo maldestri errori di disegno.
Questo cambiamento avviene nella storia Gottfredson Topolino Boscaiolo, del 1941, in cui Pietro spiega di aver sostituito la gamba di legno con una più comoda protesi permamenente a forma di piede.[4]
Il motivo per cui Gambadilegno in passato perse una gamba è spiegato nell'editoriale introduttivo alla storia Topolino e i pirati pubblicata per la prima volta su Topolino (giornale) 171 del 1936. Viene infatti spiegato che ha una protesi alla gamba sinistra perché, durante una delle sua avventure, cadde prigioniero dei cannibali. Questi cominciarono subito a mangiarlo, ma egli era così cattivo, che, dopo aver assaggiato solo una gamba, tutti i cannibali morirono avvelenati. Così lui riuscì a salvarsi saltellando sull'unica gamba rimastagli e in seguito fu costretto a servirsi di una protesi di legno.
Aspetto
Gambadilegno è un gatto antropomorfo molto massiccio e imponente, con un pelo scuro e folto che lo ricopre su tutto il corpo tranne le braccia. Inizialmente nei primi cartoni veniva rappresentato con una coda felina, ma poi questa caratteristica fu del tutto soppressa. Pietro era inizialmente disegnato in versione molto piratesca; una sorta di trasposizione disneyana di Long John Silver, il celebre pirata che compare nell'Isola del Tesoro di Robert Louis Stevenson. Veniva infatti tratteggiato con una gamba di legno (come suggerisce il nome), mentre ruminava un pestilenziale sigaro. Addirittura in alcune storie è comparso con una benda sul'occhio. Tutti questi segni caratteristici sono andati persi negli anni e tutt'oggi Gambadilegno è delineato senza sigaro (tranne nelle storie di Casty e nel videogioco Epic Mickey), nel complesso con un atteggiamento meno crudele e cattivo e con entrambe le gambe. Le rare eccezioni in cui Pietro sfoggia ancora la sua protesi di legno sono alcune storie di Gottfredson, realizzate dopo il 1947, l'avventura Topolino e la dimensione Delta di Romano Scarpa e alcune storie moderne ambientate nel passato.
Carattere
Gambadilegno è uno dei più famigerati criminali di Topolinia, uno degli acerrimi nemici di Topolino e famoso per i suoi innumerevoli tentativi di furto, che vengono, però, regolarmente sventati da Topolino stesso. Benché la maggior parte dei suoi furti avvengano a Topolinia, il criminale non esita a colpire anche a Paperopoli, dove però, anche lì, senza la presenza di Topolino, fallisce miseramente. Lavora spesso in coppia con Sgrinfia, suo braccio soprattutto nelle storie di Paul Murry o con la fidanzata Trudy e il cugino Plottigat, in quelle di scuola italiana. In rare occasioni si allea anche con Macchia Nera.
È un personaggio sgradevole e tracotante, con il chiodo fisso di arricchirsi ricorrendo a metodi criminali e illegali. Odia con tutte le sue forze Topolino, che si intromette sempre nella sua strada sventando immancabilmente i suoi piani. Gambadilegno ha il sogno di diventare il padrone del mondo e questo suo aspetto megalomane viene sceneggiato soprattutto da Romano Scarpa in numerose sue storie.
Nella storia Gambadilegno e il pensiero segreto, Jacopo Cirillo fa un'attenta analisi introspettiva dell'animo di Gambadilegno[5], mostrandone i sogni di gloria e la sua mancanza di fiducia in se stesso. Cirillo ipotizza che le continue catture e le fughe rappresentino una sfida irrinunciabile per Pietro, con cui continua a cimentarsi per cercare di dimostrarsi più furbo delle forze di Polizia. Infine Topolino viene visto come un avversario ingiusto, che si accanisce contro di lui e addirittura si diverte nel tormentarlo.
Nelle storie più recenti l'odio di Pietro nei confronti di Topolino è stato attenuato dagli sceneggiatori e, salvo rare eccezioni (come le storie di Casty) il personaggio ha perso la cattiveria originale che lo rendeva uno spietato nemico del Topo. Addirittura in alcune storie come Topolino e il fiume del tempo i due avversari fraternizzano, condividendo uno strano rapporto di amicizia. Questa caratterizzazione di Pietro bonario, cleptomane, ma non malvagio ha reso sempre meno credibili e reali gli scontri che il personaggio ha con Topolino.
Parenti
I parenti di Pietro sono tutti creati da autori italiani. Nel 1960 nella storia Topolino e la collana Chirikawa Romano Scarpa crea il personaggio di Trudy, fidanzata e complice di Pietro. Nel 1977 nella storia Topolino e il Pippo-lupo sempre Scarpa introduce Plottigat ritrovato cugino di Pietro, col quale a lungo aveva perso i contatti. Infine nel 1991 nella storia Topolino e un favore da nulla Carlo Panaro e Corrado Mastantuono creano i nipotini di Pietro e Trudy Pierino e Pieretto, che però non hanno avuto la stessa fortuna dei personaggi ideati da Scarpa.
Sono tutti gatti antropomorfi dalla fisionomia modulata su quella di Pietro.
Ecco Pippo!
Nella serie televisiva Ecco Pippo!, Gambadilegno è uno dei protagonisti principale e la sua storia personale viene del tutto riscritta non tenendo conto dei personaggi creati per le storie a fumetti, che sono conosciuti anche negli Stati Uniti. Innanzitutto è sposato con Peg e ha due figli l'adolescente Pete Junior Gambadilegno (detto P.J.) e la piccola Carabina. Pietro in questa serie non viene mai chiamato Gambadilegno, ma sempre per nome, inoltre non è un criminale, ma un rivenditore di auto usate, che comunque rifila ai clienti con metodi discutibili. È vicino di casa di Pippo e con lui stringe una strana amicizia.
Curiosità
- Il personaggio di Pietro Gambadilegno è ispirato al personaggio di Long John Silver, il celebre pirata senza una gamba che compare nel romanzo L'isola del tesoro di Robert Louis Stevenson
Note