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"Forse il sole? Forse la luna? Forse il vento che fa tremar le foglie? Forse il tuono, forse il lampo v'ha ceduto il nostro antico campo?"
Il capo dei Pikoletos a Paperone

Paperino nella terra degli Indiani Pigmei (titolo originale, Land of the Pygmy Indians; altro titolo italiano, Zio Paperone nella terra degli Indiani Pigmei) è una storia a fumetti di 27 pagine scritta e disegnata da Carl Barks nel 1956 e pubblicata per la prima volta nelle strisce dei quotidiani statunitensi il 15 Novembre dello stesso anno. Si trova nella Top 100 della graduatoria Inducks, alla posizione n° 32.

Trama[]

Paperone, stufo dell'inquinamento e del caos che affligge la grande città di Paperopoli, decide di acquistare un intero territorio disabitato chiamato la zona dei Mille Laghi con l'idea di trasferirci il suo Deposito portando i nipoti con sé per aiutarlo nell'esplorazione. Una volta calata la notte non tardano ad accadere strane cose, come ad esempio le attrezzature da campeggio buttate in acqua e segnali indiani niente affatto amichevoli che danno un chiaro invito ai nostri ad andarsene via: ciò sorprende Paperone dal momento che gli era stato assicurato che il nuovo territorio da lui acquistato era totalmente disabitato escludendo la presenza degli animali e furente decide di affrontare gli indiani che, restando nascosti, lo bersagliano con le frecce costringendolo ad una precipitosa fuga in canoa ordinando a Paperino di condurla oltre una curva da cui poter vedere in faccia i suoi assalitori.

Dopo aver strisciato a lungo in mezzo all'erba, essi escono finalmente allo scoperto rivelandosi essere una tribù di indiani pigmei di nome Pikoletos con la caratteristica di parlare in prosa ritmica: dal momento che si sentono minacciati dalla presenza di estranei nel loro territorio, Paperone cerca di chiarire l'equivoco ma viene nuovamente aggredito ed una delle frecce a lui destinata si infila nel suo fucile facendolo esplodere.

Dopo un rapido consulto Qui Quo Qua suggeriscono di catturare uno degli indianini per affidargli un messaggio per la tribù e fanno finta di allontanarsi, ma la loro tattica viene intuita dal capo dei Pikoletos che istituisce un consiglio di guerra al calar del tramonto; nel frattempo un piccolo indiano decide di andare in avanscoperta ma viene subito immobilizzato da Paperone e Paperino che si allontanano con i nipotini prima che il resto della tribù possa accorgersi della mancanza di uno dei suoi membri.

In fretta e furia si dirigono verso l'aeroplano ritrovandoselo affondato nel fiume, così fuggono in acqua con la canoa per non lasciare tracce ma purtroppo per loro l'indianino conosce il linguaggio di ogni animale e riesce a liberarsi dalle corde che lo tengono legato attraverso l'aiuto di un gatto selvatico senza che i nostri si accorgano di niente.

La situazione non tarda a degenerare con l'arrivo degli altri Pikoletos e i paperi sono costretti a nascondersi dietro un canneto, ma vengono subito scoperti attraverso l'intervento dei pesci spina mandati apposta a perlustrare il fiume.

Dopo essere stati fatti prigionieri Paperone si scontra con capo dei Pikoletos il quale rifiuta e straccia il suo contratto, sostenendo che nessuno può vendere ciò che appartiene soltanto alla potenza del sole e della natura intera, ed allo stesso tempo rifiuta di credere alla buona fede di Paperone che ha comprato la terra solo per allontanarsi dal fumo delle fabbriche e dalla gente senza l'intenzione di apportarvi alcuna novità; per dimostrare coi fatti le loro parole la tribù stabilisce che il loro guerriero più forte (in questo caso Paperino) dovrà catturare uno storione gigante molto pericoloso ed in grado di distruggere le canoe con un solo colpo di coda.

Dopo un breve vantaggio iniziale Paperino ha subito la peggio e riesce a salvarsi solo grazie all'intervento dei nipotini, i quali creano una pillola con gli elementi preziosi scoperti da Paperone e la lanciano in bocca allo storione proprio mentre sta per ingoiare il povero Paperino: in questo modo il pesce viene stordito e Paperino può proclamarsi vincitore con grande gioia dei Pikoletos che decidono di considerare i paperi come loro amici e fratelli.

Analisi[]

Per Barks era una necessità narrativa rappresentare antagonisti più piccoli dei suoi paperi, che disegna più grandi proprio perchè possano rappresentare una minaccia per i nativi in quanto simboleggiano inconsapevolmente una civiltà distruttrice ed insidiosa.

Il nome originale dei piccoli indiani è Peeweegahs, Pikoletos è una traduzione fedele dal momento che deriva da peewee che significa "piccoletto" e guys "gente", quindi letteralmente "gente piccola."

Don Rosa nel 1991 realizzerà un sequel di questa storia intitolato Zio Paperone e la guerra dei Wendigo , pubblicato in Italia su Zio Paperone n°84.

Ristampe[]

In Italia questa storia è stata ristampata nelle seguenti pubblicazioni:

  • Almanacco Topolino 1 (1958) Paperino nella terra degli indiani pigmei
  • Albi della rosa / Albi di Topolino 407 - Paperino nella terra degli indiani pigmei (1962)
  • Omaggio Abbonati 1976 - Paperino Superstar (1976)
  • Super Almanacco Paperino (seconda serie) 5 (1980)
  • Complete Carl Barks 18 (1980)
  • Le nostre leggendarie imprese 1 - Paperino Superstar (1983)
  • Paperino di Barks collezione ANAF 28 (1986)
  • Zio Paperone 7 (1988)
  • Paperino Mese 143 (1992)
  • Zio Paperone 84 (1996)
  • Zio Paperone (ristampa) 7 (2001)
  • La grande dinastia dei paperi (Corriere della Sera) 14 - 1957 - Paperino nella terra degli Indiani Pigmei (2008)
  • Uack! 7 (2014)
  • Raccolta Paperino Mese / Paperino 12
  • Raccolta Super Almanacco (di) Paperino 3
  • Raccolta Zio Paperone 14
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