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  • Paperino e la notte del saraceno
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Paperino e la notte del saraceno (in inglese "Night of the Saracen") è una storia del 1983 scritta e disegnata da Marco Rota.

Trama[]

Paperino, suggestionato da un libro in cui si narrano le vicende degli antichi pirati saraceni, decide di ispirarsi a questi personaggi per andare a una festa mascherata, e per completare il costume si fa prestare un'antica scimitarra spezzata appartenente allo Zio Paperone. L'arma, rottasi incidentalmente, svela un'antica mappa corredata da scritte in arabo antico.

Paperone, ritenendo che si tratti della mappa di un tesoro, si reca con i nipoti presso lo sceicco da cui aveva ricevuto la scimitarra: questi indirizza i paperi da un bizzarro studioso di leggende locali, che decifra dal manoscritto parole come "tesoro", "oro", "gemme" e rivela loro l'esistenza della "notte del Saraceno", ossia una notte leggendaria in cui gli elementi naturali si scatenano e tutto può succedere. Per assistere a una notte del Saraceno, però, è necessario ricomporre i pezzi della scimitarra.

Paperone, sempre seguito dai nipoti, si reca in Italia, prima a Genova, e poi a Varigotti, nel luogo indicato dalla mappa. Una volta sul posto, Paperino incappa casualmente nella seconda metà della scimitarra che, riunita alla parte già in possesso dei paperi, permette ai nostri eroi di rivivere quasi magicamente gli eventi storici di cui era stato protagonista il terribile pirata Paperdin.

Paperdin aveva dato l'assalto a un paesino della costa ligure, proprio in una notte in cui gli abitanti l'avevano abbandonato perché un mago aveva previsto un terremoto. Ispezionando le case in cerca di bottino, il pirata aveva trovato solo una ragazza con i suoi nonni: questi ultimi erano troppo vecchi per fuggire e la nipote non aveva voluto abbandonarli. Sorprendentemente, Paperdin si innamorò immediatamente della fanciulla e decise di risparmiare lei e i suoi anziani parenti, ma la cosa fu interpretata dai suoi compagni come un tradimento: Paperdin riuscì a trasferire i suoi protetti in un luogo sicuro e si preparò con la forza della disperazione ad affrontare gli altri pirati, quando improvvisamente si scatenò il terremoto previsto, con l'effetto di far fuggire i saraceni.

La ragazza raggiunse Paperdin, salvo dalla furia dei suoi compagni, ma non da una spaventosa onda anomala che si abbatté sul villaggio: fortunatamente i due innamorati riuscirono a salire su un'altissima torre e a non essere sommersi. In quell'occasione il pirata, pentito e deciso a cambiar vita, lesse alla fanciulla una mediocre poesia d'amore, che aveva scritto sullo stesso foglio contenente la mappa della Liguria: l'innamorata era descritta proprio come un tesoro e paragonata all'oro e alle gemme. Questo, quindi, era lo scritto giunto in possesso dei paperi moderni, con gran disappunto di Paperone che aveva sperato in un tesoro vero e proprio.

Ai paperi, eccitati dal fatto di aver vissuto, se non altro per allucinazione, una delle famose "notti del Saraceno", non rimane che tornare a Paperopoli.

Curiosità[]

La storia fu tradotta in latino, con il titolo Donaldus anas atque nox Saraceni, e pubblicata in questa lingua in Italia, in Francia e in Germania per la serie Disney lingua latina.

Pubblicazioni[]

La storia esordì negli albi della serie speciale Topolino Più e, forse a causa del formato, incompatibile con quello di Topolino e dei Classici Disney, non è stata ristampata spesso: conta sei pubblicazioni in totale, di cui quattro in italiano e due in latino.

  • Topolino Più 9 - Paperino e la notte del saraceno (1983)
  • Disney lingua latina 1 - Donáldus Anas atque nox saracéni (1984) - edizione in latino
  • Omaggio Abbonati 1985 - Topolino Più (1985)
  • Zio Paperone 81 (1996) - edizione in latino
  • Zio Paperone 81 (1996)
  • La Storia Universale Disney 18 - Paperin Temucin e altre storie (2011)

Fuori d'Italia, la storia è stata pubblicata in Brasile, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Norvegia, Olanda, Polonia, Stati Uniti e Svezia.

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