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  • Paperino e la farfalla di Colombo
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Paperino e la farfalla di Colombo è una storia di Romano Scarpa pubblicata in due episodi il 4 e l'11 marzo 1962 sui numeri 327-328 di Topolino. È la quarta storia in cui compare il personaggio di Brigitta, inventato proprio da Scarpa.

La storia è ispirata al quarto e ultimo viaggio che Cristoforo Colombo intraprese nel 1503 nel disperato tentativo di trovare miniere d'oro nel Nuovo Continente così da soddisfare le esigenze della Corona spagnola e ristabilire il suo prestigio a corte.

Trama[]

I episodio[]

Brigitta ha avviato un'industria tessile a Paperopoli in concorrenza con la grossa multinazionale di Paperon de' Paperoni. Il miliardario non riesce a spiegarsi come la papera possa avere così tanto successo dal nulla, senza avere alle sue dipendenze né creativi né artisti internazionali. I colori delle stoffe, infatti non sono l'opera di uno staff tecnico, ma sono ispirati ai disegni delle farfalle tropicali che Paperino e nipotini catturano per lei in Centro America.
Paperone è disposto a tutto pur di scoprire il segreto di Brigitta e così richiama dalla Costarica il suo nipote "preferito" per nominarlo investigatore segreto. Durante l'assenza di Paperino, tornato a Paperopoli sotto richiesta dello zione, i nipoti trovano una curiosa farfalla con un motivo alare che ricorda quello di una mappa del tesoro.
Qui, Quo e Qua seguono le indicazioni certi di raggiungere il favoloso tesoro di Cristoforo Colombo, ma le loro speranze risultano vane.

II episodio[]

Il tesoro di Colombo si rivela essere uno scherzo di Carnevale ideato dal navigatore genovese e così i nipotini pensano di organizzare un tiro mancino a Paperino e Paperone, spingendo gli zii a impegnarsi in un'appassionante caccia al tesoro, a cui si aggiungono anche i Bassotti. Quando Zio Paperone giunge sul luogo del tesoro e scopre che è tutto uno scherzo, rimane di sasso. Tuttavia dopo essersi ripreso dallo smacco, passa al contrattacco e con un briciolo di arguzia riesce a trovare il tesoro, sepolto proprio al punto di partenza della mappa.
Nell'ultima vignetta della storia, Paperone mostra un lato umano inaspettato regalando ai nipoti una porzione del tesoro, mostrando di non essersi offeso per lo scherzo subito.

Riferimenti[]

In questa storia, come in Zio Paperone e la gara da 100 dollari e in Paperina e il premio di pittura De' Paperoni, Scarpa manifesta tutta la sua antipatia nei confronti dell'arte astratta, che viene sbeffeggiata nella figura di Galgador Valì (parodia del pittore Salvador Dalí).
Lo stesso Scarpa aveva rivelato in un'intervista:"... un pittore di mia conoscenza buttava colori fluidi sulle tele, lasciava che si formassero delle colate, ovviamente casuali. Dopo di che questo pittore, che ha un buon nome e anche delle buone quotazioni, lasciava che il resto lo facessero i critici-mercanti. Insomma diciamo che l'arte astratta mi mette sul chi va là. Naturalmente non mi riferisco all'arte moderna degli impressionisti. Quelle sono opere favolose, è l'astrattismo che non mi convince. C'è troppa furberia là sotto..."

Pubblicazioni italiane[]

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