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Versione delle 19:25, 6 nov 2018

  • Paolino Paperino e il mistero di Marte
  • Commenti




"Un viaggio interplanetario?! Impossibile! Io ho un appuntamento con Clarabella domani alle sei!"
Paperino

Paolino Paperino e il mistero di Marte è una storia scritta e disegnata da Federico Pedrocchi, pubblicata per la prima volta su Paperino (giornale) fra il 30 dicembre 1937 e il 28 aprile 1938.

Trama

Paperino, avendo dimenticato le chiavi di casa, decide di passare la notte su una panchina del parco. Tuttavia, quando un poliziotto lo nota addormentato e fa per svegliarlo, il papero nel sonno lo scambia per una zanzara e gli dà un ceffone. Svegliatosi di soprassalto, si rende conto di aver commesso un oltraggio a un pubblico ufficiale e fugge inseguito dall'agente: allora due strani individui, il dottor Kraus e il suo compare Baus-Baus, fingendo di proteggerlo, lo portano con sé e gli propongono un viaggio su Marte.

Facendo leva sulle paure di Paperino, che convincono addirittura di poter essere impiccato, i due lo conducono con sé su un'astronave diretta sul pianeta rosso. Durante il viaggio Paperino ha modo di leggere uno strano diario, firmato da un certo capitano Bluff, in cui si racconta di aver conosciuto un non identificato segreto di Marte.

Una volta su Marte - che è rappresentato in maniera abbastanza simile alla Terra, con atmosfera respirabile, abbondanza d'acqua e vita vegetale e animale - Paperino finge di sentirsi male per liberarsi dei suoi compagni di viaggio, e durante la sua esplorazione si imbatte nella tribù dei marziani Pindo, che lo portano presso il loro capo. Costui è in realtà un terrestre, ed esattamente il capitano Bluff autore del diario.

Il capitano racconta a Paperino la sua storia: nel 1895 prestava servizio su un transatlantico quando Kraus e Baus-Baus lo incastrarono persuadendolo di essere colpevole di favoreggiamento (in quanto Bluff si era deciso a lasciare libero Baus-Baus, che si era detto evaso dal carcere), e, avendo approntato un'astronave in grado di viaggiare nello spazio, lo portarono con sé su Marte lasciandolo poi lì. Bluff non era più potuto tornare sulla Terra ma era riuscito a far pervenire il suo diario: proprio grazie al diario Kraus e Baus-Baus si erano decisi a fare un altro viaggio interplanetario, per scoprire il misterioso segreto di cui Bluff era al corrente.

Nel frattempo al palazzo di Bluff si avvicinano minacciosamente i Pondo, componenti di un'altra tribù marziana bellicosa e nemica dei Pindo, comandati dal dottor Kraus. I Pondo hanno facilmente la meglio sugli imbelli Pindo, ma Paperino casualmente cade in un sotterraneo dove scopre il mistero di Marte, ossia una tecnica per sfruttare l'energia solare in modo da diventare fortissimi e invulnerabili. Diventato improvvisamente invincibile, Paperino sconfigge da solo i Pondo e riesce a evitare a Kraus e a Baus-Baus di fuggire fermando da solo l'astronave: questa però si schianta contro il palazzo di Bluff, distruggendo l'apparecchiatura che permetteva di trasformare l'energia solare in forza. Kraus, che avrebbe voluto approfittarne per diventare invulnerabile e assoggettare il mondo al proprio potere, si deve rassegnare a riportare sulla Terra Paperino e Bluff.

Al ritorno, Paperino riscuote 2000 lire per aver contribuito alla cattura di Kraus e Baus-Baus, noti criminali ricercati da tempo: ma l'agente a cui all'inizio il papero aveva dato uno schiaffo lo rintraccia e lo multa appunto di 2000 lire.

Commento

Si tratta di una delle primissime, se non della prima in assoluto, storie in cui Paperino vive una vicenda lunga e avventurosa, con discrepanza dalle avventure di quotidianità spicciola narrate da Al Taliaferro e con netto anticipo rispetto alle celebri narrazioni di Carl Barks.

Anche per questo il lettore moderno può stupirsi del fatto di non riconoscere nessun personaggio dell'Universo dei paperi a lui familiare[1]: i personaggi che interagiscono con lui, sia gli antagonisti Kraus e Baus-Baus, sia l'aiutante Bluff, sono creati per l'occasione e non ricompariranno più in seguito.

Trattandosi comunque di un'operazione del tutto innovativa per l'epoca, la storia si può dire riuscita, per l'intreccio avventuroso - con elementi tipici del genere romanzesco d'appendice: il riconoscimento di personaggi scomparsi da anni, il ricatto, la scoperta del diario ecc. - e per la caratterizzazione di Paperino, a metà strada fra l'intraprendenza (con tratti quasi di eroismo) e la più umana condizione di antieroe; la fine della storia, con un beffardo incidente alla Taliaferro, sembra anticipare il motivo della sfortuna del papero.

Curiosità

  • La storia non è stata ristampata per ben 56 anni consecutivi (dopo due edizioni nel 1938 si è dovuto attendere il 1994).
  • Sempre nel 1994 si è avuta la prima pubblicazione fuori dall'Italia, negli Stati Uniti (sono seguite altre edizioni in Francia e in Svezia).
  • Nella storia, a parte il fatto che Clarabella è citata due volte, non compare nessun personaggio femminile.
  • Gravi incongruenze sono date non tanto dalla descrizione di Marte (che presenta condizioni simili alla Terra, con abbondanza di aria e acqua)[2] quanto nel fatto che Paperino riesce a sopravvivere, sia pure per pochi secondi, nello spazio interplanetario, e che durante il viaggio in astronave gli oggetti sembrano possedere un peso (ad esempio, alcuni libri appaiono ordinatamente disposti su scaffali).

Note

  1. Però curiosamente è citata due volte Clarabella, di cui Paperino sembrerebbe perfino innamorato (ha un appuntamento con lei e rimpiange di lasciarla per il viaggio interplanetario).
  2. Si noti però che negli anni '30 le caratteristiche del pianeta non erano ben note e che non si escludeva che fosse abitato.