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  • Messer Papero e i pirati di Montecristo
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Messer Papero e i pirati di Montecristo è il quarto capitolo della Saga di Messer Papero e di Ser Paperone, uscito per la prima volta su Topolino numero 1428 del 10 aprile 1983. Guido Martina, con i disegni di Giovan Battista Carpi, racconta l'esperienza sull'Isola di Montecristo vissuta dai paperi fiorentini in fuga per tutta la Toscana alla ricerca di una nuova casa dopo la loro turbolenta cacciata da Firenze. 

Trama[]

Dopo l'ultima turbolenta fuga dalla città di Arezzo, Messer Papero ed il nipote, con il loro prezioso carico, giungono sulle coste del Mar Tirreno, in prossimità di Livorno. Qui incontrano un ragazzino, che gli si presenta col nome di Albertino Morosini, nipote e quasi omonimo del più tristemente celebre Alberto Morosini, Comandante della flotta pisana che il 6 agosto 1284 combatté nella Battaglia della Meloria contro i nemici genovesi. Infatti, da come racconta lo stesso nipote, prima dell'inizio della battaglia, il vescovo si accingeva a benedire la flotta, ma la sua croce d'argento cadde in mare. Ciò fu considerato da tutti segno di sventura, ma Morosini decise di combattere ugualmente, ed infatti grazie al vento favorevole la sorte parve arridere in un primo momento i pisani ma, giunti nelle acque della Meloria, il vento mutò improvvisamente e le galee genovesi, al comando di Uberto Doria, investirono sul fianco quelle pisane,che in gran parte furono affondate. Tra i pochi fortunati che si salvarono, ci fu appunto Alberto Morosini, che trovo scampo proprio a Livorno.

Intanto Messer Papero, che è preoccupato a causa del'assenza di un luogo sicuro per nascondere il suo ingente patrimonio, chiede ad Albertino se conosce dei luoghi isolati, con la scusa di essere stanco di vivere in città. Subito il giovane consiglia l'Isola di Montecristo, un piccolo isolotto deserto non troppo lontano dalla costa. La sera stessa i paperi vi sbarcano con il prezioso carico e si nascondono nella grotta di San Mamiliano, ma non fanno in tempo di riposarsi un momento ed ecco arrivare sul deserto isolotto una galea di pirati saraceni, comandati dal terribile Dragut. Subito i paperi si danno alla fuga, ma vengono sorpresi da uno scagnozzo del pirata. Ormai Messer Papero pensa sia la fine per lui ed i suoi adorati fiorini, quando all'improvviso un caprone carica nel didietro la guardia mettendola in fuga. Subito gli stanchi paperi ne approfittano e scappano con la loro barca verso la costa.

Curiosità[]

  • La grotta di San Mamiliano è un luogo reale e la leggenda narra che vi abbia trovato rifugio l'omonimo vescovo di Palermo da cui prende il nome, per sfuggire alle invasioni dei Vandali durante il IV sec. d.C. Sempre secondo la leggenda, egli trovo un drago e lo uccise. Nella dura lotta l'animale batté contro una roccia da cui zampillò l'acqua, che ancora oggi disseta gli animali dell'isola.


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