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Si tratta di un vero e proprio poema in terzine dantesche formate da endecasillabi a rima incatenata, il medesimo metro utilizzato dal ''Sommo Poeta'' nella Divina Commedia.<br />
 
Si tratta di un vero e proprio poema in terzine dantesche formate da endecasillabi a rima incatenata, il medesimo metro utilizzato dal ''Sommo Poeta'' nella Divina Commedia.<br />
La storia è stata sceneggiata da [[Guido Martina]] e disegnata da [[Angelo Bioletto]].<br />
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''L'inferno di Topolino'', oltre ad esser considerato uno dei capolavori di Martina, è stata anche la prima '''[[Parodia|Grande Parodia Disney]]''' italiana.
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''L'inferno di Topolino'', oltre ad esser considerato uno dei capolavori di Martina, è stata anche la prima '''[[Parodia|Grande Parodia Disney]]''' italiana, che ha dato origine a questo importante genere del fumetto Disney.
   
 
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<center>'''Da qui in poi i canti non sono più segnati sulle pagine del fumetto anche se sono facilmente ricostruibili'''</center>
 
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* Canto XIX: Non è presente. Nella Divina Commedia sono condannati coloro che in vita si macchiarono di simonia, ovvero la compravendita di cariche ecclesiastiche.
 
* Canto XIX: Non è presente. Nella Divina Commedia sono condannati coloro che in vita si macchiarono di simonia, ovvero la compravendita di cariche ecclesiastiche.

Versione delle 15:32, 16 ago 2013



Paperino originale Questo è un articolo dal contenuto originale
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"Io son nomato Pippo e son poeta

Or per l'inferno ce ne andremo a spasso
Verso oscura e dolorosa meta."

Pippo (Virgilio)'

L'Inferno di Topolino è una parodia a fumetti Disney della celebre Divina Commedia di Dante, essa racconta il viaggio di Topolino (Dante) e Pippo (Virgilio) attraverso l'Inferno dantesco, popolato da tutti i personaggi dell'universo disneyano.
Si tratta di un vero e proprio poema in terzine dantesche formate da endecasillabi a rima incatenata, il medesimo metro utilizzato dal Sommo Poeta nella Divina Commedia.
La storia è stata sceneggiata e versificata da Guido Martina e disegnata da Angelo Bioletto.
L'inferno di Topolino, oltre ad esser considerato uno dei capolavori di Martina, è stata anche la prima Grande Parodia Disney italiana, che ha dato origine a questo importante genere del fumetto Disney.

Trama

La storia si apre con Topolino e Pippo che recitano a teatro il finale de La Divina Commedia, il primo nella parte di Dante, il secondo nella parte di Virgilio. Geloso del successo, Gambadilegno, fa ipnotizzare i due da un suo complice che stava assistendo anche lui lo spettacolo, cosicché credano di essere realmente i personaggi che interpretavano. Dopo una sfuriata di Minni, presa da Topolino per Beatrice, i due si recano in biblioteca per saperne di più sulla Commedia, ma durante la lettura si addormenteranno e Topolino (e probabilmente anche Pippo) viene catturato da un albero che, dalle immagini illustrative dell'opera prende vita e trascina lo sfortunato eroe all'interno del volume, nei pressi della Selva Oscura che fa da anticamera all'Inferno.
Qui incontra Pippo (Virgilio), e con lui comincia il lungo viaggio per cercare di tornare al mondo dei viventi.

Struttura

Il viaggio di Topolino è diviso in canti sul modello della Divina Commedia.

  • Canto I-II: Il primo Canto non è presente, visto che la storia inizia dalla selva oscura.
  • Canto III: Topolino e Pippo non incontrano né la lupa né la lonza, in compenso vi è un leone con le mansioni di vigile che tenta di multarli per l'assenza di fanale e catarifrangente sulla loro bicicletta. Topolino si libera del leone con un pugno e i due giungono alla porta dell'Inferno. Essi si presentano al cospetto di Caronte che all'inizio cerca di mandarli via ma poi accetta d'imbarcali dopo che gli hanno detto che sono poeti.
  • Canto IV: I due entrano nel Limbo, dove gli studenti si vendicano di quelli che "che fanno tristi gli anni della scuola". Lì vi trovano Orazio, Platone, Cicerone nonché anche l'impersonificazione dell'Aritmetica. Poi incontrano (come Dante) Omero e Giulio Cesare, ma anche la personificazione della Filosofia e del Sofisma.
  • Canto V: Topolino e Pippo scendono nel cerchio secondo, dove nel salone di bellezza di Minosse vengono puniti quelli che "in testa non avevano cervello ma solo brillantina sui capelli" (cit. dal fumetto)
  • Canto VI: I due protagonisti si trovano ora nel "cerchio dei golosi", e scampano per poco a Cerbero (il cane a tre teste); Pippo cade nella padella di un diavolo che lo dà a Qui, Quo, Qua a mo' di cappone. I tre fratelli però salvano Pippo e ritornano in terra grazie a questa buona azione. Nel fumetto (come nella Commedia) il canto di conclude con il verso "Qui vi trovammo Pluto, il gran nemico".
  • Canto VII: Topolino e Pippo incontrano il cane Pluto, che Pippo riesce a distrarre con un osso di seppia per canarini. Come nella Divina Commedia si trovano gli avari e i prodighi: incontrano l'usuraio Eli Squick che "sol godeva udendo fare click Nel chiudere il portello del forziere".
  • Canto VIII: I due poeti entrano nella barca di Flegias (come Dante) per attraversare la palude Stigia, dove sono puniti i litigiosi. Pippo viene aggredito da un professore che pretende di dargli zero in tutte le materie. Dopo esser scesi dalla barca giungono infine alle porte della città di Dite, ma come nella Commedia una guardia di diavoli gli impedisce di entrare. Arriva Dumbo in loro aiuto che grazie al volo, sorvola la pattuglia.
  • Canto IX: Topolino e Pippo sorvolano l'area degli "scoperchiati avelli".
  • Canto X: Qui Topolino trova Gambadilegno, che lo sfida ad un incontro di lotta. L'incontro prende le sembianze di un vero e proprio incontro sportivo, con Cucciolo (dal lungometraggio animato Biancaneve e i sette nani) che commenta l'incontro. Infine da un'arca spunta Paperino che vorrebbe fuggire ma viene rinchiuso a forza da Topolino e Pippo. Egli perciò scaglia contro di loro una maledizione "Vi seguirò per tutto l'Inferno!" (dal fumetto).
  • Canto XI: Viene saltato per sfuggire a Paperino.
  • Canto XII: Nella Commedia di Dante compare il guardiano infernale del Minotauro, sostituito nella parodia da Toro Seduto in motocicletta. Poi Topolino e Pippo trovano i Tre Caballeros su di un tappeto volate: Paperino, Josè Carioca e Panchito. Paperino, nel tentativo di mettere in atto la sua maledizione, viene congedato da Topolino con un calcione.
  • Canto XIII: Analogamente alla commedia, Topolino e Pippo si addentrano in una selva. Essi riescono a salire su un minuscolo treno in transito ma la corsa termina quasi subito contro un albero. I due vengono assaliti dalle Arpie, che inizialmente hanno le sembianze della strega di Biancaneve e poi si rivelano essere tanti Paperini arrabbiati. Per scacciarli Topolino stacca un ramo da un albero ma si accorge di aver lacerato un peccatore trasformato in albero, esso è Cosimo, il cugino di Clarabella che spiega come nella selva si è puniti. Tutti gli alberi della selva da vivi furono monelli che per espiare la loro pena vennero tramutati in alberi e sono costretti ad essere abbattuti e lavorati per essere trasformati in banchi scolastici per una classe di asinelli che puntualmente distrugge l'aula cosicché i banchi debbano ritornare alberi. Mentre Topolino sta ascoltando il triste racconto appare una visione: la Fata Turchina (erroneamente chiamata Biancaneve nelle prime versioni) salva i poveri monelli dalle pene dell'Inferno.
  • Canto XIV: Non viene parodiato nel fumetto ed è assente.
  • Canto XV: Topolino, si trova in un deserto su cui piovono fiamme, lì incontra il suo vecchio maestro di scuola: egli è punito per aver "predicato bene" e "razzolato male" (dal fumetto).
  • Canto XVI: Saltato perché, come spiega Martina, contiene gli stessi peccatori del Canto XV.
  • Canto XVII: Topolino e Pippo sfruttano il servizio di drago volante per le Malebolgie e così a bordo del mostro sputafuoco si dirigono "nella parte più terribile di tutto l'inferno!".
Da qui in poi i canti non sono più segnati sulle pagine del fumetto anche se sono facilmente ricostruibili


  • Canto XIX: Non è presente. Nella Divina Commedia sono condannati coloro che in vita si macchiarono di simonia, ovvero la compravendita di cariche ecclesiastiche.
  • Canto XX: I due qui incontrano gli indovini (introdotti da Eta Beta), costretti a girare come trottole con un sacco sulla testa.
  • Canti XXI-XXII: Non sono presenti
  • Canto XXIII: Topolino e Pippo assistono alle pene dei suggeritori e degli alunni che a scuola durante interrogazioni e compiti in classe suggerivano le risposte ai compagni.
  • Canti XXIV-XXV: I due poeti incontrano il lupo Ezechiele alle prese con i tre Porcellini, dopo il fallito tentativo di mangiarseli viene ridotto a diverse pene.
  • Canto XXVI: Topolino e Pippo incontrano Flip, l'animale da compagnia di Eta Beta, qui vengono puniti i giornalisti costretti a leccare con la lingua la terra e obbligati dalla soprannaturale a scrivere nella polvere io fui bugiardo. Poco più in là incontrano una fiamma in cui spiccano i volti di Paperino: uno arrabbiato, l'altro felice e gentile. I due riescono a spegnere la fiamma cattiva e così la parte buona li accompagna alla "Gelateria della Giudecca", dove sono immersi nel ghiaccio coloro che si macchiarono dei peccati più gravi.
  • Canti XXVII-XXXII: Non sono presenti.
  • Canto XXXIII: Topolino incontra l'arbitro di calcio, Ugolino, parodia del noto Conte Ugolino della Gherardesca che gli racconta la sua fine. Egli morì per gli accidenti lanciati dai tifosi, quando si erano resi conto che si era venduto alla squadra avversaria. Ugolino, riprendendo la colpa del suo omonimo letterario, che è costretto a divorare un teschio umano, morde continuamente un pallone da calcio, che all'improvviso scoppia, catapultando Topolino e Pippo nel punto più basso dell'Inferno.
  • Canto XXXIV: Topolino incontra lo stesso Dante, che punzecchia con una gigantesca penna i "traditori massimi", cioè gli autori della storia, ovvero Martina e Bioletto.
    Loro confessano di aver tradito la letteratura italiana scrivendo e disegnando la parodia dell'Inferno e accettano la punizione che il Sommo Poeta sta per infliggergli. Topolino, tuttavia, ferma Dante e gli fa sentire il coro dei ragazzi felici per aver letto la storia. Al grido di perdono, Dante assolve i due autori, ma ad una condizione: che lo ringraziano e promettono di non tradirlo più. Dante lascia un ultimo messaggio: "Ahi, serva Italia, di dolore ostello!", concludendo il canto con: "Il ciel per te s'accenda di fiammelle / Splendenti a rischiararti ancor la via. Sì che tu possa riveder le stelle! Dio ti protegga, Italia. Così sia!" (si ricordi che l'Italia era appena uscita dalla Seconda Guerra Mondiale, storia scritta in quel periodo).

Personaggi

Principali

Secondari

Comparse

Curiosità

  • Sino alla fine degli anni ottanta L'Inferno di Topolino è stata l'unica storia a riportare in via del tutto eccezionale l'autore. A Guido Martina venne infatti indicato il ruolo di sceneggiatore, mentre il nome di Angelo Bioletto non viene indicato. Infatti l'unica firma permessa per le sceneggiature e disegni di tutte le storie Disney era quella di Walt Disney.
  • Le furie volanti, Eulaia ed Enza, che compaiono nell'ottavo canto sono la trasfigurazione di due impiegate della redazione di Topolino, che Martina si divertiva spesso a prendere in giro persino durante le riunioni redazionali.
  • Il 27 gennaio 1980 Guido Martina, con la cooperazione del disegnatore Giovan Battista Carpi, scrisse la storia Paolino Pocatesta e la bella Franceschina, parodia dei personaggi forse più famosi di tutto l'Inferno dantesco: Paolo e Francesca, che non hanno trovato spazio nell'Inferno di Topolino.

Galleria

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È stata riconosciuta come tale il giorno 29 gennaio 2012. Naturalmente sono ben accetti suggerimenti e modifiche che migliorino ulteriormente il lavoro svolto.