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  • Indiana Pipps e la scatola del tempo
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Indiana Pipps e la scatola del tempo è una storia di Bruno Sarda e Giogior Figus coi disegni di Giampiero Ubezio. Pubblicata sul numero 2922 di Topolino, si tratta della terza storia della serie A cena con Indiana.

Trama[]

A casa di Indiana Pipps, ospiti di Indiana per il suo invito a cena sono Clarabella ed Orazio. Orazio è un po' giù di morale perchè le persone tendono a far riparare le cose sempre di meno preferendo comprarle nuove ed il suo lavoro ne risente. Mentre si siedono a tavola, Orazio nota gli strani bicchieri usati da Indiana che comincia a raccontare come li ha avuti.

Tempo prima si trovava ad un convegno all'università di Oxford che aveva come argomento le "scatole del tempo", contenitori in cui antichi popoli inserivano testimonianze della propria esistenza destinati a durare per millenni. Erano stati trovati diversi scritti che provavano l'esistenza di una di queste scatole appartenente alla civiltà dei Mu e che doveva trovarsi in un vallata sperduta nel Tibet. Indiana fu poi avvicinato da Jim Branat, uno studioso dei Mu che aveva deciso di cercare quella scatola e che gli chiese di accompagnarlo. I due così viaggiarono in Tibet arrangiandosi a viaggiare con ogni mezzo anche se Jim si dimostrò un pò maldestro non essendo abituato a quella vita. Arrivarono fino ai piedi di alcune enormi montagne e la loro guida tibetana si rifiutò di proseguire poichè leggende narravano che vivessero dei mostri di metallo nella zona. I due studiosi continuarono ed Indiana scovò un passaggio scalando una piccola una cascata che era in realtà artificiale. Superata la caverna dietro la cascata sbucarono in una valle nascosta e trovarono un sentiero di metallo che finiva presso una parete rocciosa con sopra dei simboli del popolo Mu. Premendo i simboli in ordine alfabetico, Jim sbloccò il passaggio per una sala nascosta con dentro diversi strani oggetti tra cui quello che sembrava un enorme automa. La scritta indicava che solo un membro di una civiltà evoluta avrebbe aquisito la loro conoscenza. Vedendo che tutti gli oggetti avevano un impugnaura, Indiana capì che uno di essi andava inserito nella mano dell'automa e scelse il libro. Questi cominciò a muoversi ed aprì un varco per una nicchia nascosta con all'interno la scatola del tempo dimostrando che il segno di una civiltà evoluta era scegliere la conoscenza ovvero il libro.

Clarabella chiede cosa conteneva la scatola scoprendo che si tratta proprio dei due bicchieri a tavola che Indiana ha riempito solo fino a metà poichè le iscrizioni sopra dicono che vedendoli mezzi pieni si raggiunge la saggezza dell'ottimista. Poco dopo Orazio riceve una telefonata da un cliente rimasto soddisfatto del suo lavoro che è anche il direttore del Toponews e vuole scrivere un articolo sulla sua attività pubblicizzandola. Orazio così capisce che, come dicevano i Mu, il bicchiere và visto mezzo pieno.

Pubblicazioni italiane[]

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Indiana Pipps e la pianta della sopravvivenza

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29 novembre 2011 Indiana Pipps e i frutti di cristallo

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