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  • Il tesoro alla ricerca di Zio Paperone
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"Taccagnaccio, quanto me ne fai passare!"
Brigitta pensando al suo Paperone

Il tesoro alla ricerca di Zio Paperone è una storia di Roberto Gagnor e Valerio Held, pubblicata per la prima volta sul numero 2958 di Topolino.

La storia è un omaggio a Rodolfo Cimino (all'epoca deceduto qualche mese prima) con molti riferimenti alle sue storie ed al suo linguaggio.

Trama

Il popolo dei "romiti trizompanti" festeggia l'arrivo nella loro piramide della loro guida, una statua dorata a forma di papera (piuttosto familiare). La statua però sembra avere vita propria e, stanca delle danze e dei canti, si alza ed esce fuori facendo svenire tutti per lo spavento. La statua sembra aspettare qualcuno ed ha deciso che andrà direttamente lei se non si presenta. Durante il tragitto incontra Paperino che si è rifugiato nella solita caverna per sfruggire all'ira di Zio Paperone dopo aver vanificato l'ultima caccia al tesoro. La statua gli chiede allora di portarlo dallo zio per rifarsi ed in cambio di un grosso diamante.

Paperino racconta che stavano cercando il "garrulo gallo gallonato", ma l'hanno perso. Ora deve raggiungere Qui, Quo e Qua che lo stanno aspettando nel vicino Nebbiosistan, note per le sue mefitiche foschie. Qui icncontrano gli abitanti del posto, i "cucurbitoni sfrucullianti" ovvero i saggi che si spostano sulle loro sedie a molla. Paperino vuole sapere dove sono i nipotini ed uno di loro, affamato, in cambio dei fagioli del pionere, gli dice che sono stati rapiti da Re Geroboamo Lo Zuzzurellone che li ha portato nel suo regno di Figuratisesodovestan poichè incuriosito dagli usi stranieri. Paperino e la statua, dopo una lunga scarpinata, arrivano alla capitale del regno (Ekkelaqquah) dove gli uomini del re reclamano i tributi. Rifiutandosi di rispondere a Paperino, la statua interviene per scacciarli via. i due entrano nel palazzo dove trovano il re intento a giocare ai vidoegiochi con Qui, Quo e Qua. Queste però non vuole farli andare via e chiede un riscatto a Paperone, reo di essere venuto più a volte a prendere preziosi oggetti che ora rivuole. Ma Paperone si rifiuta ed il gruppo viene sbattuto in prigione. Qui, Quo e Qua sono piuttsto incuriositi dalla statua che dichiara di essere un tesoro che cerca Zio Paperone. Per scappare i tre piccoli paperi usano il "tonico del vecchio Tobia" che hanno trafugato e si può usare come esplosivo. Il gruppetto scappa dai soldati per raggiungere il loro mezzo di trasporto ovvero il turbovolatile. Il saggio molleggiante, per ringraziare Paperino di averlo sfamato, dà al papero l'"aurea acqua rinforzante" che lo rende abbastanza forte da sconfiggere i soldati del re.

Dopo un altra scarpinata, raggiungono il turbovolatile (che ha la forma di un uccello e si muove a pedali) che vene rimesso in piedi dopo il brutto atterraggio. Spiccato il volo, i paperi sono sempre più incuriositi dalla statua e vorrebbero vedere sotto lo strato dorato. Questa, muovendosi, fa cadere il loro mezzo su una nave che per fortuna va a Paperopoli. Arrivati al Deposito la statua si presenta a Paperone e si rivela essere Brigitta arrabbiata e delusa per il suo piano andato male di farsi venire a cercare dal suo amato ricevendo finalmente un po' d'attenzione invece delle cannonate. Paperone non ne vuole sapere ricevendo critiche dai nipoti. Tuttavia ci ripensa e, più tardi, si presenta a casa di Brigitta col turbovolatile dicendo che la statua usata dalla papera proviene da un tempio che nasconde l'"oro sonoro del gufone cubico" ed ha bisogno di lei. I due così partono per un'avventura mentre Paperino ed i nipotini osservano divertiti la scena e vanno a mangiarsi un gelato.

Pubblicazioni italiane

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