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  • Il mio diciannovesimo milione
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Il mio diciannovesimo milione è una storia appartenente alla serie Tutti i milioni di Paperone. La storia è stata scritta da Fausto Vitaliano su disegni di Stefano Intini e pubblicata per la prima volta a settembre 2017 su Topolino 3226.

Trama[]

Il buon minestrone servito da Nonna Papera da inizio ai ricordi di Paperone su come ha guadagnato il suo diciannovesimo milione. Aprendo il suo prezioso album dei milioni guadagnati la foto lo raffigura intento a irrigare i campi. A quei tempi Paperone si era dato al business agricolo ma gli affari non andavano a gonfie vele a causa della scarsa produttività del suolo coltivato che gli fruttava poca materia prima finché un giorno, dopo tante false speranze, i desideri di Paperone furono esauditi e grazie a un innalzamento delle falde acquifere le coltivazione di Paperone divennero molto floride. Paperone convinto che il traguardo del diciannovesimo milione fosse ormai vicino stava però per imparare un'altra lezione: che può esistere sia un problema di penuria ma anche uno di abbondanza. Ben presto i mercati ortofrutticoli iniziano ad interrompere gli acquisti dei prodotti di Paperone a causa della difficoltà a smaltire la merce dovuta alla produzione eccessiva.

Tutto ciò porta anche al crollo dei prezzi cosi Paperone inizia a pensare a una soluzione per preservare tutta la sua produzione di ortaggi senza farla andare in malora in attesa che il mercato si ristabilizzi. L'idea di Paperone e del suo socio è quella di congelare tutto ma non essendoci congelatori abbastanza capienti per contenere l'enorme produzione di verdura dei raccolti di Paperone decidono di portare il tutto in un luogo abbastanza freddo e a costo zero: il Klondike, dove Paperone ha una dimora che potrebbe essergli finalmente utile. Per il suo viaggio verso il Klondike Paperone sceglie le rotte, via mare, più settentrionali in modo da tenere la stiva sempre ben refrigerata e anche se non fu molto facile il carico arriva a destinazione con successo. In attesa che il suo equipaggio finisca le operazioni di scarico della merce verso la sua dimora del Klondike Paperone decide di fare un salto al vecchio pub dei cercatori dove al suo interno ritrova alcune vecchie conoscenze ancora a caccia d'oro. L'indomani Paperone e il suo socio fanno ritorno a casa dove Paperone si da subito da fare per cercare un nuovo business per raggiungere in tempi rapidi quota 19 milioni. Incarica quindi i suoi migliori scienziati di mettersi a lavoro per inventare la tecnologia di prossima generazione.

Motivati come si deve i tecnici di Paperone non tardarono con i loro primi risultati della loro ricerca e invenzione dopo invenzione arrivarono ad elaborare un super calcolatore (il computer) di cui venne finalmente sfornato il primo prototipo con la piccola inconvenienza dell'essere troppo voluminoso. Convinto che nessuno sia disposto a installare in casa quest'aggeggio troppo voluminoso Paperone abbandona anche questa speranza per raggiungere il suo 19 milione tornando alle sue coltivazione, la cui produzione era tornata a ritmi normali, finché dal Klondike non arrivò la notizia che era stato trovato un giacimento di pirite, un metallo non prezioso come l'oro ma comunque di valore. Grazie a un messaggio consegnato da un'eschimese Paperone viene a sapere dal suo socio di essere in possesso della più grande riserva di minestrone surgelato del pianeta grazie alle particolari condizioni creatisi nel Klondike utilizzando la dinamite per estrarre la pirite. Paperone decide di sfruttare l'occasione al volo e recatosi di nuovo nel Klondike decide di vendere a cifre piuttosto modiche i suoi minestroni agli affamati cercatori d'oro. E cosi che Paperone raggiunge quota 19 milioni. Riguardo il progetto del voluminoso calcolatore elettronico che Paperone ha abbandonato due piccoli geni decidono di lavorarci rendendo il tutto molto più pratico e utile.

Ristampe[]


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