- Howard Rockerduck
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- "Mio figlio John ha un problema che un robusto frustino sistemerebbe, ma..."
- ―Howard Rockerduck
Howard Rockerduck è un personaggio dell'universo Disney, incontrato da Paperon de' Paperoni durante la sua giovinezza. È il padre di John Davison Rockerduck, colui che in seguito diventerà uno dei principali avversari in affari di Paperone.
Aspetto[]
Come tutti i benestanti dell'epoca della corsa all'oro, Howard Rockerduck veste molto elegante: porta una tuba di feltro blu con cinghia rossa, ed una giacca nera a doppiopetto. Sotto di essa ha una camicia azzurra ed una cravatta rossa a strisce diagonali; inoltre indossa (come farà Paperone in seguito) un paio di ghette al posto delle scarpe. I suoi capelli sono finti: infatti porta un parrucchino.
Carattere[]
"Non ho un posto in particolare dove andare, e comunque ho un mucchio di soldi per andarci".
- - Howard Rockerduck in "Decini e destini"
A differenza del viziato figlio John, Howard Rockerduck è un uomo, oltre che molto ricco, rispettoso del lavoro. Sebbene ami vantarsi dei suoi soldi, non dimentica le sua fatiche di cercatore d'oro, è gentile verso coloro che sudano per raggiungere il successo, come il giovane Paperone, e non esita a dispensar loro buoni consigli e all'occorrenza un piccolo aiuto. Sotto sotto, tuttavia, nasconde un velo di tristezza: è consapevole che le persone ricche vivono vite solitarie, e ci ha fatto l'abitudine nascondendo la malinconia derivante da tale stato.
Storia[]
"Salve, sono uno di quei ricchi americani di cui avete sicuramente sentito parlare."
- - Howard Rockerduck in "Decini e destini"
Howard da un punto di vista prettamente cronologico fa la prima comparsa nella storia Decini e destini, ambientata nel 1877 e sempre di Don Rosa, in cui il ricco americano raggiunge la Scozia per un viaggio d'affari. Durante un giro in carrozza a Glasgow incontrò una misteriosa e conturbante papera italiana, in realtà la fattucchiera Amelia, anche lei in Scozia per "affari" (aveva viaggiato indietro nel tempo per sottrarre la moneta Numero Uno al giovanissimo Paperone). Parlando con lei, e probabilmente cercando di sedurla, Howard le raccontò di aver messo insieme un milione di dollari nella corsa all'oro del '49 in California, e tralaltro questa affermazione fa capire che Howard quando avesse avuto il figlio (nato intorno al 1880) fosse piuttosto avanti con gli anni, e nato probabilmente non oltre il 1830. Amelia lo liquida istantaneamente dicendogli che il suo denaro non era nulla paragonato a quello di una sua conoscenza. Fermandosi vicino a dei bambini, Howard ricordò i tempi in cui lui viveva in povertà, e decise di lanciare ai pargoli un po' di monetine, tra cui figurava il leggendario decino che Amelia tanto cercava. Amelia si lanciò dalla carrozza, lasciando il milionario sbigottito. È perciò stato lo stesso Howard a portare il decino in Scozia, che attraversò vari passaggi di proprietà prima di arrivare infine nelle mani del giovane Paperone.[1]
Più tardi, Howard si ritrovò di nuovo ad aver a che fare con la fattucchiera, che stava scappando da Fergus de' Paperoni, a cui aveva sottratto la moneta. Amelia si impossessò della carrozza del ricco americano, e la diresse a tutta velocità verso il molo, inseguita a ruota dal furioso Fergus. Dopo essere stato sballottato qua e là e aver perso il parrucchino, Howard si ritrovò proprio al molo, dove (ancora stordito) ordinò un biglietto per l'America.
Howard ricompare, nel ruolo di coprotagonista, nella storia Il re di Copper Hill. Mentre Paperon de' Paperoni cercava duramente di scavare un filone di rame (era il periodo in cui Thomas Edison scoprì le potenzialità dell'energia elettrica, indi il prezzo del rame necessario per i cavi che conducevano la corrente salì alle stelle), Howard lo notò, e attaccò bottone chiedendogli se quella accanto non fosse per caso la favolosa miniera di rame della Collina dell'Anaconda.
Paperone era ormai stremato dalla fatica, e dallo stupore perché ci fosse così tanto rame sotto la fabbrica e così poco a due passi da essa. Howard, felice di dare consiglio ad un giovane che gli ricordava lui stesso, lo aiutò negli scavi (con la diffidenza della moglie e le pernacchie del figlio), insegnandogli molti trucchi del mestiere di minatore. Insieme, i due trovarono un sottile filone di rame, e Howard decise di fare un regalo al giovane Paperone.
Portato il suo nuovo amico al tribunale di Butte, nel Montana, Howard menzionò davanti al giudice la famosa legge della sommità, la quale stabiliva che il proprietario della parte più superficiale di un filone di rame era proprietario dell'intero filone. Se fosse stato possibile dimostrarlo, Paperone avrebbe ricevuto il possesso dell'intero filone e della fabbrica sopra di esso... ma la cosa mise appetito all'intera città, che si radunò sulla Collina dell'Anaconda in cerca del prezioso metallo.
Da solo contro l'intero paese, Paperone lottò duramente per difendere la concessione, mentre Howard accompagnava il giudice, intento a cercare suddetta legge, sul posto. Paperone vinse quindi la dura lotta, e fu proclamato proprietario della Collina dell'Anaconda in quanto unico pretendente ancora in piedi. Marcus Daly, proprietario della fabbrica di rame, venne a sapere del filone appena concesso legalmente al papero. Si venne quindi a sapere che la fabbrica era di proprietà di Marcus e dello stesso Howard, che intendeva in questo modo premiare l'impegno di Paperone e privare il viziato figlio di un po' di ricchezza inutile.
Marcus tentò inutilmente di comprare per diecimila dollari la concessione, ma Paperone rifiutò, pur scoprendo che i suoi vecchi amici del paese ormai lo disprezzavano in quanto si era arricchito. Fu lì che Paperone decise di diventare imprenditore, ma una convocazione urgente della sua famiglia unita ad un bisogno economico lo convinsero ad accettare i diecimila dollari di Daly.
Curiosità[]
- Il nome di battesimo del ricco papero è un omaggio al film Il tesoro della Sierra Madre diretto da John Huston nel 1948, nel quale uno dei personaggi interpreti da Walter Huston (padre del regista) si chiama proprio Howard.
- La tuba e le ghette al posto delle scarpe sono elementi caratteristici anche del futuro vestiario di Paperone.
Note[]
- ↑ Vedi storie Decini e destini e L'ultimo del Clan de' Paperoni