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"Sono stato uno dei primi a far recitare Paperino nelle parodie a fumetti Disney... A mio avviso Paperino è un attore fantastico... Ci rappresenta tutti, con i nostri momenti negativi e i problemi quotidiani da risolvere!

Meno male che ci sei, caro Paperino!"

Giovan Battista Carpi[1]
"Sono convinto che un disegnatore di Topolino e Paperino debba rispettare l'essenziale di Disney, il suo messaggio estetico-poetico, e quindi le forme, la correttezza dell'esecuzione dei personaggi, senza abbandonarsi a quelle esibizioni di abilità grafica che non approfondiscono il carattere dei personaggi"
Giovan Battista Carpi[2]


Giovan Battista Carpi (Genova, 16 novembre 1927 - 8 marzo 1999) è stato uno dei primi disegnatori italiani di fumetti Disney. È famoso per aver disegnato per la prima volta Paperinik, il famoso alter ego mascherato di Paperino e per aver contribuito alla creazione della prestigiosa Accademia Disney, di cui fu il primo direttore.

Durante tutto l'arco della sua carriera ha stretto un lunghissimo sodalizio artistico con lo sceneggiatore piemontese Guido Martina con il quale ha realizzato quasi cento storie[3].
Negli ultimi anni si cimentò anche nella stesura di soggetti e sceneggiature raggiungendo in tal modo la maturità artistica di autore completo.

Biografia[]

La giovinezza[]

Carpi, dopo essersi diplomato allAccademia delle Belle Arti di Genova[4], sua città natale, iniziò a frequentare lo studio del pittore Giacomo Picollo. Tuttavia già 1945 cominciò a muovere i suoi primi passi nel campo del fumetto grazie ad una breve collaborazione con alcuni periodici locali: Faville e Lo Scolaro.
Nel 1947 si trasferì a Milano dove, come altri artisti Disney[5], si cimentò nel campo dell'animazione. Carpi venne assunto dallo studio dei fratelli Pagot, che nel 1949 realizzarono I fratelli Dinamite, il primo lungometraggio a colori di produzione europea.[6].

Nel frattempo Carpi continuava a portare avanti la sua carriera fumettistica realizzando vignette comiche e riuscendo a pubblicare la sua prima storia a fumetti: Celestino al centro della Terra. Questa storia, ideata nel 1947, fu stampata alcuni anni dopo su Il giornalino del Carroccio in puntate di una sola tavola ciascuna. Nel 1951 a Carpi venne assegnato il Premio Candido come migliore disegno umoristico dell'anno.

L'arrivo in redazione[]

Nel 1950 cominciò a delinearsi una vera e propria Scuola ligure del fumetto comico in maniera analoga a quella che Romano Scarpa, stava creando attorno a sé proprio in quegli anni. A Rapallo collaboravano Luciano Bottaro, Guido Scala e Carlo Chendi, mentre a Genova si riunivano Carpi, Giulio Chierchini, Ernesto Piccardo, i Fratelli Barosso e Osvaldo Pavese. Tutti questi artisti strinsero in seguito un proficua collaborazione con la Mondadori, l'editore che all'epoca si occupava della pubblicazione dei periodici Disney in Italia.

Carpi fu tra i primi a giungere, già nel 1953, alla Mondadori. Si racconta che Carpi, intenzionato a disegnare solo personaggi di sua creazione, il giorno del colloquio con Mario Gentilini, lo storico direttore di Topolino, propose uno stipendio eccessivamente alto per non farsi assumere, ma Gentilini sorprese il giovane e talentuoso disegnatore offrendogli addirittura il doppio! Carpi accettò di disegnare storie Disney.[7]

Carpi venne assunto dalla redazione Mondadori in coppia con Giulio Chierchini e sino al 1955 Chierchini fu l'inchiostratore delle tavole del collega.

Già il 18 ottobre del 1953, pochi mesi dopo l'assunzione, sul n.42 degli Albi d'Oro fu pubblicata la prima storia di Carpi, inchiostrata appunto da Giulio Chierchini, intitolata Paperino e il suo fantasma[8]. L'anno successivo con la storia Topolino e il pesce cannibale, Carpi si cimentò per la prima volta con l'universo dei topo.
Il debutto sulle pagine di Topolino avvenne pochi mesi con la storia Paperino e il muro del riso.

Anni sessanta[]

Epoca

Copertina realizzata da Carpi per la morte di Walt Disney.

Carpi continuò a realizzare storie Disney, soprattutto sulle sceneggiature di Guido Martina, ma anche quelle dei Fratelli Barosso e Osvaldo Pavese, distinguendosi anche come valente copertinista. Suo è l'onore di realizzare per la rivista Epoca la copertina commemorativa per la scomparsa di Walt Disney del 15 dicembre 1966.

Inoltre in quegli anni stipulò una proficua collaborazione con la casa editrice Bianconi per la quale diede libero corso alla sua fantasia creando nuovi personaggi, spesso avvalendosi dell'aiuto di Chierchini. La prima fu Nonna Abelarda[9] ed ad essa seguirono Lupetto e Geppo il diavolo buono[10]. E ancora la cornacchia Chico, il trapper Raviolo Kid, i girovaghi del Medioevo Salvatore e Chitarrone, Beniamino Clorofilla e Zero, oltre al gigante Gargantua, e a Dodo, realizzato per Airone Junior, rivista che all'epoca aveva proprio il nome di questo volatile estinto.[11].

Negli anni sessata l'artista si cimentò per la prima volta con il genere parodistico Disney, realizzando alcune pietra miliari di questo filone narrativo. Alcuni esempi sono: Paperino e il principe di Dunimarca la sua prima parodia realizzata nel 1960, Paperino fornaretto di Venezia del 1964, Topolino corriere dello zar del 1966 e Paperopoli liberata del 1967.

Nel 1964 sulla sceneggiatura di Rodolfo Cimino disegnò anche la più grande storia pubblicitaria mai realizzata dalla Disney. L'avventura, intitolata Mago Merlino presenta: Paperino e la "850" era stata realizzata per il nuovo modello 850 prodotto dalla FIAT.[12]

Nell'aprile 1966, per la sceneggiatura di Carlo Chendi, Carpi realizzò la storia Paperino missione Bob Fingher nella quale venivano introdotti la P.I.A., il personale servizio di spionaggio di Paperon de' Paperoni e l'Agente Qu-Qu 7. Quest'ultimo fu il primo alter ego di Paperino. Tuttavia solo tre anni più tardi fu sempre lo stesso Carpi a disegnare quella che sarebbe diventata l'identità segreta per antonomasia dello sfortunato papero: Paperinik. Il papero mascherato, nato da un'idea di Elisa Penna e sceneggiato da Martina, debuttò a giugno 1969 nella storia Paperinik il Diabolico Vendicatore.

Nello stesso anno Carpi iniziò ad illustrare la famosa collana Manuali delle Giovani Marmotte, stampata in seguito in tutto il mondo[13]. Successivamente si occupò di realizzare i disegni anche per altre collane tra cui: Enciclopedia Disney, In giro per il mondo con Disney e Avventure della Natura.

Anni settanta[]

Francobolli San Marino di Giovan Battista Carpi

Francobolli realizzati da Carpi per la Repubblica di San Marino.

Gli anni settanta si aprirono con la prima lunga saga a fumetti Disney di produzione italiana: Storia e gloria della dinastia dei paperi scritta da Martina e, ai cui disegni si alternarono Carpi e Romano Scarpa. La saga, che si proponeva ricostruire - sia pure senza eccessive pretese di coerenza - la genealogia dei Paperi, è rimasta fra le più celebri e felici creazioni della scuola italiana dei fumetti Disney.

Di rilievo, poi, fu la collaborazione con la Repubblica di San Marino per la realizzazione di una serie di dieci francobolli dedicata ai personaggi Disney.[14]. Il piccolo enclave politico della penisola italica, da sempre caratterizzato da lunga tradizione filatelica, fu il primo stato al mondo ad emettere, nel 1971, francobolli raffiguranti i personaggi Disney.

Nel 1974, sempre in coppia con Martina, creò, con la storia Topolino Kid e Pippo Sei-Colpi degli alter ego anche per i due principali personaggi dell'universo dei topi, chiamati appunto Topolino Kid e Pippo Sei-Colpi. Con questi nuovi personaggi il Maestro realizzò nel 1975 la sua prima storia a fumetti lunga da autore completo Topolino Kid contro "Jack la vaporiera".[15]

L'anno successivo realizzò, avvalendosi dell'aiuto di Michele Gazzarri per la scrittura della sceneggiatura, una delle sue parodie più famose di sempre: Sandopaper e la perla di Labuan, in cui introdusse il personaggio del Corvo, da lui sfruttato in altre storie in costume.

Anni ottanta[]

Il Pizzicotto

Vignetta umoristica di Carpi per Pasqua 1983

Con l'avvento degli anni ottanta, Giovan Battista Carpi, si riconfermò un talentuoso autore di storie in costume realizzando nel 1982 la storia Paperino e il vento del Sud, trasposizione a fumetti del famoso romanzo di Margaret Mitchell. Mentre l'anno successivo in collaborazione con Martina realizza la Saga di Messer Papero e di Ser Paperone, che racconta le vicissitudini di un mercante fiorentino e di suo nipote durante il Medioevo italiano.

Sempre nel 1983 assieme allo sceneggiatore Carlo Chendi produsse una serie di 52 vignette umoristiche che venivano pubblicate una alla settimana su Topolino. Il progetto, intitolato, Il Pizzicotto si dipanò per tutto l'arco dell'anno e la comicità delle vignette era basata sulle festività e le ricorrenze del calendario. Questa opera è stata prese come spunto da Silvia Ziche per la sua moderna rubrica umoristica Che aria tira a....

Nel 1985 Giovan Battista disegnò la sua seconda avventura con Paperinik, personaggio che, salvo alcuni disegni e tavole singole, non aveva più raffigurato dal 1969, l'anno in cui era stato creato.
In quegli anni Carpi realizzò come autore completo alcune delle sue parodie più celebri: Guerra e pace, Le due tigri e Il mistero dei candelabri.

Carpi fu sempre anche un abile sperimentatore e fu il primo a ideare le cosiddette storie dipinte, ovvero storie realizzate con particolari tecniche di colorazione, che permettevano di risaltare la tridimensionalità dei disegni: la prima fu Paperino Trovatore trova... guai, del 1985 a cui ne seguirono molte altre.

Accademia Disney e ultimi anni[]

Topo1702

Copertina di Topolino disegnata da Carpi

Nel 1988 la Walt Disney Italia rilevò i diritti di pubblicazione delle storie Disney dalla casa editrice Mondadori e per la prima volta Topolino e tutti gli altri periodici Disney italiani furono stampati da una divisione della multinazionale statunitense. Carpi ebbe l'onore di disegnare la copertina del numero 1702, il primo albo pubblicato dalla Disney Italia.

Proprio sull'onda della rivoluzione editoriale che era in atto, la Walt Disney Italia propose ai suoi artisti di creare una Scuola dove formare i futuri sceneggiatori e disegnatori. Giovan Battista Carpi, all'epoca affermatosi come egregio disegnatore e valente sceneggiatore in tutto il mondo, fu incaricato di creare un primo abbozzo di quella che in seguito divenne l'Accademia Disney. Carpi ne fu il primo direttore cedendo poi nel 1993, il testimone al suo allievo Roberto Santillo, che da allora ricopre tale incarico.

In quegli anni furono numerose le onorificenze ricevute dall'artista: nel 1995 vinse il prestigioso Yellow Kid alla carriera consegnatogli al Salone Internazionale dei Comics a Roma.[16]. Nel 1997 l'Università di Bologna gli consegnò la laurea honoris causa in Scienze dell'Educazione, per i meriti svolti nel campo dell'insegnamento attraverso la realizzazione dell'Accademia Disney.
Il Maestro si è spento a Genova, sua città natale l'8 marzo 1999, all'età di settantun anni ed è stato sepolto al Cimitero monumentale di Staglieno[17] dove sono inumati anche altre grandi personalità come il cantautore Fabrizio de André e i patrioti risorgimentali Giuseppe Mazzini e Nino Bixio.

Stile[]

Lo stile di Carpi subì una notevole evoluzione nel corso degli anni, tanto che si stenterebbe a credere che i personaggi da lui disegnati negli anni Cinquanta e Sessanta e quelli della maturità del disegnatore (anni Settanta e Ottanta) siano dello stesso autore. Il suo primo stile è ancora molto influenzato dai grandi maestri Disney americani dell'epoca, in particolare Al Taliaferro e Carl Barks. Solo col tempo Carpi riuscì a trovare uno stile personalissimo e particolare, molto dinamico e forte che mantenne fino alla fine della sua carriera e che gli valse l'appellativo di The master duck artist of Italy (il maestro italiano dei paperi).[18]
Carpi disegnò praticamente fino alla conclusione della sua vita, lasciando una storia incompiuta: Zio Paperone e il mistero della lira celtica, un fantasy su testi di Alessandro Sisti, di cui sono state pubblicate le prime cinque tavole su I Maestri Disney #15 del 1999.[19]

Pur se, comunque, i migliori risultati stilistici li ottenne con i personaggi dell'universo dei paperi, Carpi rimase sempre un amante di Topolino e degli altri abitanti di Topolinia, anche grazie all'influenza artistica che successivamente subì studiando le tavole di Floyd Gottfredson.

Premi[]

  • Premio Candido come miglior disegnatore umoristico (1951)
  • Premio Marina di Massa come miglior cartoonist (1991)
  • Premio Copertina d'Argento (1992)
  • Premio Yellow Kid alla carriera (1995)
  • Laurea honoris causa in Scienze dell'Educazione (1997)

Curiosità[]

  • Fu il primo artista al mondo a proporre i Bassotti dall'aspetto magro e filiforme come più logico sarebbe da un gruppo di ladri che mette a segno ben poche rapine.

Note[]

  1. [1] Articolo su Giovan Battista Carpi pubblicato su Tutto Disney #3 del marzo 1996
  2. Luca Boschi - Leonardo Gori - Andrea Sani, I Disney italiani, Bologna, Granata Press, 1990, p. 86.
  3. [2] Storie di Giovan Battista Carpi]
  4. [3] Profilo Inducks di Giovan Battista Carpi
  5. [4] Per esempio Romano Scarpa o Carl Barks
  6. [5] Lungometraggio de I fratelli Dinamite su YouTube
  7. [6] Pagina di Giovan Battista Carpi su Wikipedia
  8. [7] Paperino e il suo fantasma su Inducks.org
  9. [8] Nonna Abelarda
  10. [9] Geppo il diavolo buono
  11. [10] Articolo sul Blog di Luciano Bottaro
  12. [11] Mago Merlino presenta: Paperino e la 850
  13. [12] Manuali delle Giovani Marmotte
  14. [13] Approfondimento su Papersera.net
  15. [14] Carpi nel 1970 aveva già realizzato una storia breve da autore completo
  16. Topolino Story #6 pag 10
  17. [15] Personalità sepolte al cimitero di Staglieno
  18. [16] Citazione di Greg Crosby
  19. [17] I Maestri Disney #15
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