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  • Indiana Pipps e la mesa dell'incubo
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Indiana Pipps e la mesa dell'incubo è una storia di Bruno Sarda e Giuseppe Dalla Santa, pubblicata per la prima volta nel numero 2074 di Topolino.

Trama[]

Alla consegna degli oscar per l'archeologia, Indiana Pipps riceve uno speciale oscar per il coraggio dimostrato in auna delle sue imprese. Topolino osserva la scena in un servizio tv quando proprio l'archeologo passa a trovarlo. Indiana è molto triste a causa di un articolo di giornale che mette in dubbio il suo coraggio per via del suo bisnonno Oklahoma Pipps che fu cacciato dall'esercito per vigliaccheria. Un documento dargli archivi militari prova che abbandonò al nemico un importante carico di munizioni e si giustificò inventandosi un attacco da parte di un uomo-lupo. Topolino tira fuori un articolo di giornale di un anno prima che parla di come due ragazzi si sono persi nella parte di deserto chiamata "mesa dall'incubo"[1] ed hanno raccontato di aver visto anche loro un uomo-lupo.

Miti 232 - 109

Topolino e Indiana decidono di scoprire la verità e, a bordo della Gippippa, partono per Last Town alle porta del Deserto del Fuego. All'emporio, il negoziante spiega che è solo un inganno causato dalle rocce e dal caldo ma suo nonno sostiene che l'uomo-lupo esiste. Ore dopo, Topolino e Indiana stanno viaggiando nella mesa sotto un caldo soffocante e osservano un publeo (un antico villaggio) abbandonato i cui abitanti si narra siano spariti. Calata la notte, i due preparano la tenda quando si odono degli ululati. Gli si para loro davanti un uomo-lupo in carne e ossa con un branco di lupi al suo fianco. Dopo avergli fatta un foto, Topolino ed Indiana scappano sulla Gippippa. Nel cercare di inseguirli l'essere sbatte contro l'auto e rischia di cadere in uno strapiombo. Indiana lo salva afferrandogli la zampa che si trasforma in una mano. L'uomo-lupo è infatti tornato umano ed i lupi che lo seguivano erano solo nativi travestiti. L'uomo si presenta come il loro capo e ringrazia Indiana per avergli salvato la vita offrendogli, sicuro che manterrà il loro segreto, di curare uno strappo al braccio al villaggio.

Topolino e Indiana vengono così accompagnati nel villaggio nascosto tra le rocce. Viene spiegato che anticamente vivevano nel pueblo ora abbandonato ed erano soprannominati uomini-lupo dagli apache per i loro canti durante la luna piena. Un giorno ci fu un litigio tra l'avo del capo attuale e l'infido stregone della tribù. Quando questi venne cacciato lanciò una maledizione: ogni notte di luna e le tre successive il capo si trasforma in un lupo mannaro (solo nel corpo e mantenendo la lucidità). Per la vergogna, l'intera tribù preferì nascondersi e rinunciare ad ogni contatto con l'esterno spaventando ogni forestiero che passa da quelle parti nelle notti di luna piena.

Miti 232 - 123

Mentre visita il villaggio, Indiana rimane incuriosito da un copricapo e lo indossa. Ma si tratta del sacro copricapo del capo-tribù e l'archeologo viene legato ad un palo in attesa si decida la punizione. Giunta la notte, Topolino tenta di liberarlo ma Indiana comincia a trasformarsi anche lui in un lupo mannaro come il capo-tribù il quale rimane sorpreso. Topolino capisce che il copricapo è la chiave del mistero. Ipotizza che lo stregone avesse creato una formula capace di trasformare le persone in licantropi per un pò ed ha nascosto l'intruglio nelle corna del copricapo. Sfruttando il fatto che il capo-tribù deve indossarlo ad ogni notte di luna piena, ha così inventato la storia della maledizione. A prova di ciò, Topolino trova una spina nel copricapo che iniettava il siero senza accorgersene. Risolto il mistero, i nativi possono tornare a vivere normalmente ed Indiana sà che il bisnonno diceva la verità. Rimane solo la scocciatura per Topolino di dover sopportare le altre trasformazioni in lupo di Indiana fin quando non si esaurirà l'effetto.

Pubblicazioni italiane[]

Note[]

  • la mesa è una superficie rocciosa sopraelevata con la cima piatta e le pareti molto ripide
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