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  • Zio Paperone e la factory di Andy Duckhol
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Zio Paperone e la factory di Andy Duckhol è una storia pubblicata su Topolino n° 3198 di Marzo 2017, scritta da Roberto Gagnor e disegnata da Stefano Zanchi. Si tratta del quindicesimo capitolo della serie La storia dell'arte di Topolino.

Trama[]

Anni 60. A Paperopoli è arrivato l'artista e maestro della trop art, Andy Duckhol che è stato assunto da Paperon de' Paperoni. All'artista viene anche dato gratuitamente un magazzino che intende trasformare nella sua factory delle idee, ma in cambio dovrà permettere a Paperoga (che si crede un gran artista) di assisterlo nel lavoro. Lo strambo papero si presenta già combinando uno dei suoi disastri.

La factory di andy Duckhol

Paperoga viene messo a lavorare sulle serigrafie che hanno come soggetto suo zio. Paperoga ne realizza 500 in cui Paperone sembra arrabbiato e con dei colori davvero strani. Duckhol si infuria per lo spreco di risorse, ma per fortuna i critici sembrano apprezzare l'opera commentando l'originalità dell'opera prodotta in serie. Giorni dopo Duckhol è occupato a creare la copertina di un disco per un gruppo musicale d'avanguardia. Paperoga, intento a mangiare un anguria, ne fa cadere un pezzo su una tela bianca e il leader del gruppo musicale vedendola pensa sia a copertina, apprezzandola. Duckhol è stufo dei successi involontari del Paperoga e decide di mettersi al lavoro su una nuova opera, un filmato lungo ore di un inquadratura fissa del Deposito. Quando Paperoga accidentalmente distrugge la pellicola, Duckhol non ne può più e lo caccia via.

Duckhol assume al suo posto tre assistenti promettenti che altri non sono che i Bassotti travestiti. Propongono di realizzare una land art (opere d'arte su territori vasti) impacchettando il Deposito. Con la promessa di guadagnare molto con metà dei diritti, Paperone accetta. Ma dopo aver impacchettato il Deposito, i Bassotti rivelano la loro identità ed il loro piano creando una mongolfiera che fà staccare il Deposito dalla Collina Ammazzamotori. Nel frattempo Paperoga vuole creare la sua factory e ricopre di carta stagnola l'intera sua casa. Il riflesso del sole sulla carta è talmente forte da abbagliare i Bassotti che precipitano in strada con tutto il Deposito. Paperone ringrazia il nipote e se la prende con Duckhol per i danni causati, ma Paperoga spiega a lui ed alla stampa come il "Deposito spostato" sia in realtà un opera di trop art.

Viene così realizzato un museo-Deposito (coi Bassotti costretti al lavoro) che attira molti turisti ripagando così i danni coi ricavi. Duckhol si congratula coi due paperi, Paperoga per il suo talento artistico "particolare" e Paperone per il suo nell'arte di guadagnare.

Tratti storici[]

Andy Duckhol è ispirato a Andy Warhol, uno dei maggiori esponenti della pop art. I suoi lavori spaziavano dalla pittura alla scultura ed al cinema. Molti riferimenti ai suoi lavori sono sparsi per la storia tra cui le sue famose serigrafie col quali stampò infinite copie della stessa opera per opporsi al concetto di pezzo unico. La sua factory (arredata in maniera eccentrica) nella vita reale era il suo primo studio di Manhattan.

Curiosità[]

Pubblicazioni italiane[]

Galleria[]

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