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"-Eta Beta in un'ora come questa non hai da dire qualche frase storica che poi i ragazzi studieranno nelle scuole?!?
-Datemi un po' di naftalina!!!"
Eta Beta il giorno della scoperta dell'atombrello

Eta Beta e la Spia (The Atombrella and the Rhyming Man) è una storia scritta da Bill Walsh e disegnata da Floyd Gottfredson, pubblicata per la prima volta sui giornali statunitensi in 140 strisce tra il 30 aprile e il 9 ottobre 1948. La storia costituisce il sesto episodio del ciclo di Eta Beta e segna l'esordio del personaggio della Spia Poeta.

Trama[]

La storia è molto lunga e per molto tempo è stata suddivisa in due avventure tra loro disgiunte. Tale scelta editoriale rispecchia anche l'architettura stessa dell'intreccio di questo episodio, in cui si possono distinguere due sotto-trame.

Eta Beta e l'atombrello[]

In Italia, con il titolo Eta Beta e l'atombrello, è stata a lungo pubblicata la prima parte di questa storia.

Topolino non riesce a comprendere perché Eta Beta non impieghi il suo tempo a creare invenzioni geniali che possano contribuire al progresso dell'umanità, piuttosto che perdere tempo con ridicoli giocattoli meccanici. Eta Beta, dopo questo rimprovero, ha una sorta di folgorazione è rimane immobile a riflettere per lungo tempo, finché non ha un guizzo e incomincia a ricoprire i muri di casa di incomprensibili formule matematiche e, alla fine riesce a inventare una straordinaria formula segreta, per la quale molte persone sarebbero disposte ad uccidere pur di entrarne in possesso.

Eta è sempre più misterioso, man mano che la sua invenzione sta prendendo piede e non tollera intrusioni di sorta da parte del suo amico. Così assegna a Topolino un vero e proprio gorilla che lo sorveglia ventiquattr'ore su ventiquattro impedendo al piccolo topo di scoprire quale sia l'invenzione a cui sta lavorando l'uomo del futuro.

Finalmente dopo giorni rinchiuso nel suo laboratorio, Eta mostra a Topolino la sua strepitosa invenzione: l'atombrello, la miglior difesa contro la bomba atomica. Eta riesce ad approfittare dell'ingenuità di Pippo, per testare la sua creazione che in maniera brillante respinge ogni tipo di offesa che venga scagliata contro colui che la indossa.

Topolino è convinto che Eta Beta ha fatto una scoperta rivoluzionaria per il destino stesso dell'umanità e conduce il suo amico presso lo studio del professor Koppendoper, la massima autorità nel campo della fisica. Con sua grande sorpresa il brillante luminare, non è altro che un precoce ragazzino di undici anni s'intende subito con il gioviale Eta Beta.
Il professore, così come aveva già fatto Eta Beta, sottopone l'invenzione a una serie di esperimenti e alla fine conferma che essa è in grado di respingere qualsiasi offesa che venga scagliata contro colui che la indossa, persino l'energia sviluppata dall'esplosione della bomba atomica.

Eta Beta e la spia[]

Spiapoeta

La Spia Poeta affronta Topolino.

Questa seconda parte della storia, costituisce il vero e proprio scontro tra Topolino, Eta Beta e la Spia Poeta e spesso è stato pubblicato separato dalla prima parte in cui Eta Beta inventava l'atombrello.

Dopo aver accertato l'efficacia dell'invenzione di Eta Beta, i tre amici scoprono che il laboratorio era sorvegliato da telecamere e microfoni: qualcuno è al corrente della loro scoperta. Topolino decide di recarsi subito a casa sua ove nascondere l'atombrello, il professore però non può accompagnarli perché, avendo solo undici anni, non ha il permesso della mamma di stare fuori la sera.

Topolino è sempre più preoccupato, anche perché Eta Beta ha un improvviso mal di denti, che gli impedisce di mangiare naftalina e senza questo suo particolare alimento l'uomo del futuro non è in grado di compiere previsioni. Mentre i due amici si sono coricati entra in scena la Spia Poeta che cerca di rubare l'atombrello, ma senza riuscirci grazie all'attenta guardia di Pluto. Dopo un'intera notte di infruttuosi tentativi, la Spia decide di ricorrere a un membro della sua banda: Trucco, un criminale abilissimo delle arti illusorie, che senza alcuna difficoltà riesce ad impossessarsi dell'atombrello.

Topolino ed Eta Beta si mettono sulle tracce dei criminali e dopo una lunga ricerca riescono alla fine a trovarli nella gelateria di una tale Mirtilla (in realtà un'altra spia complice del Poeta). Tuttavia, i nostri amici vengono facilmente catturati, perché le spie non sanno far funzionare la rivoluzionaria invenzione senza l'aiuto di Eta Beta. La Spia Poeta condanna Topolino a una morte certa, mentre Mirtilla tenta di sedurre di Eta Beta per comprendere il funzionamento dell'atombrello. Il fedele Pluto interviene in aiuto del suo padrone strappandolo alla morte, ma ormai la Spia Poeta, dopo aver eliminato i suoi complici, si è dileguata portando con sé Eta Beta.

Topolino e Pluto cercano con ogni mezzo di rintracciare il loro amico, e alla fine riescono ad abbordare la nave della Spia Poeta, che però riesce nuovamente a farli suoi prigionieri. Egli, dopo essersi nuovamente sbarazzato di tutti i suoi complici, li conduce al suo personale velivolo, col quale ha intenzione di condurli nel suo paese. Eta Beta e Topolino riescono a liberarsi e a far ammarare lo strano velivolo, tra i tre scoppia una furiosa rissa nella quale la Spia ha la peggio. Essa mette un piede in fallo e sprofonda nell'oceano senza più riaffiorare; sembra proprio che sia la conclusione della sua gloriosa carriera.

Eta Beta e Topolino ricevono un encomio dal Dipartimento della Difesa, che li sollecita a osservare il più stretto silenzio sull'intera vicenda.

Analisi[]

Come già riportato, in Italia, la storia fu per lungo tempo pubblicata in due episodi tra loro completamente separati: Eta Beta e la spia ed Eta Beta e l'atombrello, a quest'ultimo è spesso stato anche accorpata la storia Topolino e la crisi di Eta Beta, che introduce i presupposti che indurranno Eta Beta ad inventare l'atombrello.

Le tematiche affrontate in questa storia, sono molto più complesse e profonde rispetto alle avventure precedenti in cui aveva prevalso il tema comico e Walsh aveva costruito numerose gag sull'ingenuità e l'originalità del suo personaggio. Al contrario in questa avventura viene ripreso il tema del nucleare, che era stato già utilizzato nella storia Eta Beta l'uomo del 2000, nella quale Eta Beta veniva presentato come il risultato di un processo evolutivo cui sarebbe andata in contro l'umanità a seguito di una gigantesca catastrofe, quale avrebbe potuto essere un disastro nucleare. In questa storia, Walsh e Gottfredson non lanciano moniti d'appello all'umanità affinché si serva con saggezza di questa nuova forma di energia, ma rivisitano in chiave Disney la corsa agli armamenti che in quegli anni dell'immediato dopoguerra, vedeva fronteggiarsi gli Stati Uniti all'Unione Sovietica. Topolino ed Eta Beta rimangono vittime di una vera e propria missione di spionaggio: la Spia Poeta, sebbene non venga mai esplicitamente dichiarato, rappresenta infatti un agente dell'URSS, che ha il compito di carpire i segreti militari degli U.S.A.

In questa storia nonostante sia presente un sottofondo di velata propaganda anti-sovietica, non si raggiungono ancora i toni espliciti della storia Eta Beta e il tesoro di Mook in cui l'Unione Sovietica e i suoi alti dirigenti militari verranno ridicolizzati agli occhi di numerosi lettori Disney.

Curiosità[]

  • In questa storia Eta Beta non riesce a predire il futuro se non si nutre di naftalina, tuttavia questa sua limitazione non era mai comparsa nelle altre storie firmate da Walsh e Gottfredson, in cui l'uomo del futuro riusciva a preannunciare il futuro, anche senza cibarsi di questo strano alimento. Nelle prime storie infatti Eta Beta si cibava di piume di piccione e scelse di cambiare dieta solo nella storia Topolino, Eta Beta e lo scassinatore fantasma.
Storia precedente Eta Beta e la Spia Storia successiva
Topolino e la crisi di Eta Beta

Topolino e la crisi di Eta Beta

30 aprile-9 ottobre 1948 Topolino e il processo di Eta Beta

Topolino e il processo di Eta Beta

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