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Paperino originale Questo è un articolo dal contenuto originale
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I canoni di liceità Disney sono delle linee guida editoriali che ogni autore deve obbligatoriamente rispettare nelle proprie storie a fumetti Disney affinché queste vengano accettate dalla redazione e venire pubblicate.

Motivazioni

Il fumetto Disney è un'opera di finzione assolutamente non realista, rivolto a tutte le fasce d'età. All'interno della vastissima produzione mondiale, si distinguono storie rivolte prettamente ad un pubblico infantile, ma anche avventure in cui l'autore ha scelto volontariamente di affrontare tematiche piuttosto mature e ha conferito un maggior spessore psicologico ai suoi personaggi. Tali avventure, seppur siano ovviamente rivolte ad un pubblico adulto, debbono comunque essere adatte ai lettori più piccoli. Per questo motivo le storie Disney, al contrario di altri fumetti, hanno dei precisi schemi che ogni autore deve rispettare, affinché la sua produzione venga accettata dalla redazione.

Storia

Inizialmente non esisteva alcuna direttiva editoriale sui temi che potevano essere trattati all'interno del fumetto Disney, come si può osservare nelle prime storie di Gottfredson e Barks, ma verso gli anni cinquanta iniziò a nascere spontaneamente negli Stati Uniti un movimento capeggiato dai principali partiti conservatori, preoccupato per le influenze negative che i fumetti avrebbero potuto avere sull'educazione dei fanciulli. Nel 1955 vennero stilati i Suggerimenti per la scrittura dei Dell Comics, un lungo elenco contenente i soggetti che non avrebbero potuto essere raffigurati nei fumetti Disney. Tale lista non venne mai del tutto rispettata dagli autori né tantomeno dalle case editrici perché era eccessivamente restrittiva, prevedeva per esempio che non venissero rappresentati poliziotti e tutori della legge, serpenti o femmine malvagie. Tuttavia questa lista segnò l'inizio di una maggior consapevolezza editoriale sul ruolo educativo che avrebbe potuto avere il fumetto Disney per i più giovani e da quella lunga lista di Suggerimenti, vennero ricavate delle linee guida che oggigiorno vanno sotto il nome di canoni Disney.

Canoni

Amore e sesso

Bacio Paperone Doretta

Bacio tra Paperone e Doretta

Per quanto i personaggi Disney si innamorino e abbiano relazioni amorose gli uni con le altre, tali relazioni non devono mai essere rappresentate come brucianti passioni. I rapporti di coppia sono eccessivamente stereotipati e i personaggi risultano spesso insofferenti al rispettivo compagno. I momenti d'intimità e affetto devono essere ridotti al minimo e le scene più spinte, come l'atto sessuale, non devono mai essere rappresentate né tantomeno accennate. La relazione amorosa tra i due personaggi deve rimanere un perenne e casto fidanzamento, senza che i due convolino mai a nozze, perché un eventuale matrimonio sottintenderebbe che i personaggi possano avere rapporti sessuali. Per questo motivo solo raramente vengono mostrati i genitori dei personaggi Disney e si preferisce concentrare la parentela solo tra zii, nipoti e cugini.

  • Eccezioni: l'eccezioni più famosa di questo canone è sicuramente la storia La prigioniera del fosso dell'agonia bianca di Don Rosa in cui è mostrata una breve sequenza di vignette in cui si intuisce che Paperone e Doretta stanno consumando un rapporto sessuale.
    Tale canone non è stato del tutto rispettato anche in altre opere come nella Saga di Reginella di Cimino e Cavazzano in cui Paperino e la piccola sovrana sono travolti da una bruciante e fedifraga passione.
    In tempi moderni questo canone si è comunque fatto meno rigido, almeno per quanto riguarda il sentimento dell'amore. Sempre più spesso i personaggi vengono disegnati per mano, in atteggiamenti intimi o addirittura mentre si baciano sulla bocca.

Finale

Il finale di ogni storia Disney deve obbligatoriamente concludersi con la vittoria dei personaggi buoni su quelli cattivi. Nelle uniche volte in cui Amelia, Gambadilegno e Macchia Nera e gli altri antagonisti riescono a ottenere un qualche successo, deve essere necessariamente ridimensionata la loro crudeltà ed essi vengono mostrati in attimi di vita familiare e quotidiana. È possibile che alcune storie finiscano "male" per alcuni personaggi buoni (soprattutto per Paperino, ad esempio se è costretto a rinunciare a un guadagno in cui aveva sperato, o se per qualche motivo deve affrontare la collera di Paperon de' Paperoni), ma in ogni caso si ha la conferma di una situazione già nota e ampiamente prevedibile in partenza.

Si tratta probabilmente del canone Disney più universalmente rispettato e meno passibile di eccezioni, indipendentemente dalle epoche, dagli autori e dalle scuole.

Linguaggio

Lente Per approfondire, vedi la voce Linguaggio nel fumetto Disney.

Il linguaggio di cui si serve il fumetto Disney non deve essere assolutamente volgare e scurrile, inoltre in Italia gli autori di Topolino ricercano appositamente un lessico arcaico e poco utilizzato.

Vizi

I personaggi Disney non devono avere vizi dannosi per la salute e in grado di influenzare negativamente i giovani lettori, quindi Paperi e Topi non fumano e non bevono. Fino a tutti gli anni '70 circa questo canone è stato applicato molto blandamente: non era affatto raro che i protagonisti connotati positivamente bevessero vino o birra, o, in determinati casi, che brindassero con spumanti e liquori, e, se l'abitudine di fumare era abbastanza ricorrente nei criminali (Gambadilegno, Nonno Bassotto, Giuseppe Tubi) non mancavano fumatori "buoni" come Manetta, Tognone o Capitan Mastrorocco.

A partire dagli anni '80 il canone è diventato molto più restrittivo, tanto da far imporre improbabili brindisi con aranciate o gazzose nelle riedizioni delle storie in cui a suo tempo venivano rappresentati alcolici. Il personaggio di Pietro Gambadilegno, un tempo disegnato col classico sigaro cubano tra i denti è, nelle storie attuali, un ex-tabagista e solo nelle opere firmate da Casty viene ancora conservata questa sua caratteristica.

Violenza e morte

La morte di Fergus

La morte di Fergus de' Paperoni rappresentata da Don Rosa

La violenza nel mondo Disney deve essere sempre comica, estremizzata e mai realista. I personaggi fanno a botte tra loro, ma la scena è sempre mascherata da un polverone e arricchita da numerose onomatopee colorate. Non deve assolutamente mai essere disegnato il sangue, mutilazioni o danni permanenti. Per questo motivo, sin dal 1941 salvo rarissime eccezioni il personaggio di Pietro Gambadilegno non è più raffigurato con la gamba di legno come un tempo, ma con entrambe le zampe.[1]

Infine ed è forse la limitazione più importante, nel fumetto Disney non deve mai essere raffigurata la morte di un personaggio. I cattivi perdono sempre, ma nessuno di questi deve mai perire per mano di un buono o per casualità e i personaggi non invecchiano mai, ma vivono in un continuo presente.

  • Eccezioni: anche in questo caso la più famosa eccezione a questo canone è firmata da Don Rosa nella storia Il miliardario di Colle Fosco in cui l'autore del Kentucky con grande maestria è riuscito a raffigurare il trapasso di Fergus de' Paperoni, il padre di Paperone.
    Anche il disegnatore Floyd Gottfredson fece perire numerosi avversari del suo Topolino, tuttavia le sue storie erano rivolte esclusivamente ad un pubblico adulto e furono scritte ben prima che si imposero i canoni Disney.

Note

  1. [1] Approfondimento su Pietro Gambadilengo
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