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Paperino originale Questo è un articolo dal contenuto originale
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Buon compleanno, Paperino! è una storia scritta e disegnata da Marco Rota per celebrare i cinquant'anni del personaggio di Paperino. La storia è stata pubblicata per la prima volta nel 1984 sul volume speciale Happy Birthday Paperino 1 per poi essere subito tradotta e stampata in numerosi altri paesi.

Trama

Paperino e Qui, Quo, Qua si trovano sulla terrazza di un grattacielo a osservare Paperopoli che si estende sotto i loro occhi quando un elicottero atterra lì vicino. Ne scende un giornalista straniero che chiede a Paperino di raccontare della sua vita.

Paperino ritorna coi ricordi alla notte del 9 giugno 1934 quando un fulmine ruppe il ramo su cui si trovava il suo nido, il pulcino cadde proprio in mezzo alla strada e sarebbe stato investito se una limousine non avesse frenato all'ultimo. Ne discesero i fratelli Paperone ed Elvira Coot, che vedendo il piccolo tutto infradiciato decisero di adottarlo: lei sarebbe stata la Nonna e lui lo Zio. Paperino crebbe quindi nella casa di Nonna Papera e fu proprio lei a vestirlo per la prima volta con una vecchia blusa da marinarietto.

Superata l'infanzia Paperino si trasferì nella vorticosa capitale del Calisota: Paperopoli e per il primo periodo si mantenne vendendo giornali agli angoli delle strade e lo Zio Paperone ovviamente ne approfittava ad avere un nipote strillone per leggere gratuitamente il giornale. Un giorno stanco di urlare ai passanti, Paperino cambiò mestiere. Cercò di diventare meccanico, vetraio, muratore, idraulico, falegname ma ogni volta combina soli disastri. Tuttavia si rifiutava di chiedere un lavoro allo Zio Paperone, voleva dimostrare di essere in grado di farcela da solo. Alla fine però dovette rinunciare ai suoi principi perché aveva causato un disastro più grande degli altri e per pagare i danni dovette chiedere l'aiuto del ricco parente. Fu l'inizio della lunga lista dei debiti e della sua onorata carriera di lucida-monete.

Zio Paperone, dopo accurate ricerche, scoprì che lui e Paperino erano davvero parenti e decise di regalargli una casa, che ben presto fu abitata dai tre figlioli di Della Duck: Qui, Quo, Qua. Fu proprio grazie ai nipotini che conobbe Paperina: i tre avevano compiuto l'ennesima marachella e il loto tutore per cercare di acciuffarli si era scontrato con una giovane papera, di cui si era invaghita subito.

Paperino visse un'avventura dietro l'altra: Hollywood, la impervia Catena Montuosa, i deserti dell'Arabia, gli Oceani sconfinati e numerose altre imprese quasi sempre per conto dello Zione e accompagnato dai suoi tre nipotini.

Paperino smette di rievocare il suo passato perché è improvvisamente arrivato anche Paperone sul tetto del grattacielo e senza tanti complimenti invita il giornalista a decollare con il suo elicottero.

Analisi

Elogio a Carl Barks

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Questa storia di Marco Rota è una dedica al personaggio di Paperino, ma anche al maestro che più ha ispirato Rota: Carl Barks. In tutte le trentadue tavole che costituiscono l'avventura il disegno richiama immediatamente la matita del Maestro dell'Oregon e inoltre vi è una serie di vignette che si rievocano numerose avventure vissute da Paperino in storie barksiane.

Genealogia

La storia rappresenta un tentativo da parte di Rota di chiarire i rapporti di parentela che intercorrono tra i vari personaggi Disney, all'epoca decisamente confusi in mancanza di una genealogia ufficiale. L'autore milanese si servì solo dei personaggi che comparivano esclusivamente nelle storie di Barks, quindi ignorò del tutto la genealogia ideata da Guido Martina per la saga Storia e gloria della dinastia dei paperi.

Tuttavia Rota, per scelta personale, riprese la versione italiana secondo cui Nonna Papera e Paperone sono fratelli[1](circostanza più volte negata dallo stesso Barks) e ipotizzò che avessero adottato Paperino, per poi scoprire solo anni più tardi che era davvero loro parente. Tale espediente permise a Rota di non essere costretto a raffigurare i genitori di Paperino, come invece fece un decennio più tardi Don Rosa basandosi su alcuni appunti privati di Barks. I tre nipotini sono figli di Della Duck, che Rota attendendosi alla tavola originale di Al Taliaferro del 1937 presentò come cugina di Paperino e non come la sua sorella[2], parentela invece adottata dalla tradizione barksiana nel 1950 e ufficializzata dall'opera di Don Rosa.

La genealogia quindi pur discostandosi un poco dalla genealogia ormai assodata come ufficiale di Don Rosa, rimane abbastanza fedele all'opera di Barks.

Note

  1. [1]Il segreto del totem decapitato di Guido Martina (1973) - INDUCKS.com
  2. [2] Striscia del 1937 in cui viene citata Della Duck, qui ancora tradotta con il nome di Anitra
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