Carloc2 (Bacheca | contributi) (→Analisi: C'è un errore: Paperone e Nonna Papera risultano fratelli già nella storia "nonna papera e la torta rivelatrice" del 1973 appartente alla saga de "Il Totem Decapitato") |
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|titolo = Buon compleanno,Paperino! |
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*[[Nonna Papera]] |
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*[[Zio Paperone]] |
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− | |ristampe = In Italia la storia è stata ristampata cinque volte; l'ultima nel 2004. |
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|lingua = Italiano |
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|editore = [[Arnoldo Mondadori Editore]] |
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'''Buon compleanno, Paperino!''' è una storia scritta e disegnata da [[Marco Rota]] per celebrare i cinquant'anni del personaggio di [[Paperino]]. La storia è stata pubblicata per la prima volta nel 1984 sul volume speciale ''Happy Birthday Paperino 1'' per poi essere subito tradotta e stampata in numerosi altri paesi. |
'''Buon compleanno, Paperino!''' è una storia scritta e disegnata da [[Marco Rota]] per celebrare i cinquant'anni del personaggio di [[Paperino]]. La storia è stata pubblicata per la prima volta nel 1984 sul volume speciale ''Happy Birthday Paperino 1'' per poi essere subito tradotta e stampata in numerosi altri paesi. |
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==Trama== |
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− | [[Paperino]] e [[Qui, Quo, Qua]] si trovano sulla terrazza di un grattacielo a osservare [[Paperopoli]] che si estende sotto i loro occhi quando un elicottero atterra lì vicino. Ne scende un giornalista straniero che chiede a Paperino di raccontare della sua vita. |
+ | [[Paperino]] e [[Qui, Quo, Qua]] si trovano sulla terrazza di un grattacielo a osservare [[Paperopoli]] che si estende sotto i loro occhi quando un elicottero atterra lì vicino. Ne scende un giornalista straniero che, dopo aver spiegato quanto lui sia famoso ed averne elogiato la qualità, chiede a Paperino di raccontare della sua vita. |
− | Paperino ritorna coi ricordi alla notte del 9 giugno 1934 quando un fulmine ruppe il ramo su cui si trovava il suo nido, il pulcino cadde proprio in mezzo alla strada e sarebbe stato investito se una [[limousine]] non avesse frenato all'ultimo. Ne discesero i fratelli [[Paperone]] ed [[Elvira Coot]], che vedendo il piccolo tutto infradiciato decisero di adottarlo: lei sarebbe stata la [[Nonna Papera|Nonna]] e lui lo [[Zio Paperone|Zio]]. Paperino crebbe quindi nella [[Fattoria di Nonna Papera|casa di Nonna Papera]] e fu proprio lei a vestirlo per la prima volta con una vecchia blusa da marinarietto. |
+ | Paperino ritorna coi ricordi alla notte del 9 giugno 1934 quando un fulmine ruppe il ramo su cui si trovava il suo nido, il pulcino cadde proprio in mezzo alla strada e sarebbe stato investito se una [[limousine]] non avesse frenato all'ultimo. Ne discesero i fratelli [[Paperone]] ed [[Elvira Coot]], che vedendo il piccolo tutto infradiciato decisero di adottarlo: lei sarebbe stata la [[Nonna Papera|Nonna]] e lui lo [[Zio Paperone|Zio]]. Paperino crebbe quindi nella [[Fattoria di Nonna Papera|casa di Nonna Papera]] e fu proprio lei a dargli il nome di Paperino e, successivamente, a vestirlo per la prima volta con una vecchia blusa da marinarietto. |
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⚫ | Superata l'infanzia Paperino si trasferì nella vorticosa capitale del [[Calisota]]: Paperopoli. Per una serie di coincidenze riuscì a trovare un lavoro vendendo giornali agli angoli delle strade e affittò un abbiano nel distretto del Quacks. Zio Paperone voleva approfittare di avere un nipote ''strillone'' per leggere gratuitamente il giornale, ma dato che il nnipote non cedeva comprò direttamente la casa editrice. Un giorno, stanco di urlare ai passanti, Paperino cambiò mestiere. Cercò di diventare meccanico, vetraio, muratore, idraulico, falegname, ma ogni volta combinava solo disastri. Tuttavia si rifiutava di chiedere un lavoro allo Zio Paperone poichè voleva dimostrare di essere in grado di farcela da solo. Alla fine però dovette rinunciare ai suoi principi perché aveva causato un disastro più grande degli altri (aveva affondato un translatantico) e per pagare i danni dovette chiedere l'aiuto del ricco parente. Fu l'inizio della lunga [[lista dei debiti]] e della sua onorata carriera di lucida-monete. |
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⚫ | Zio Paperone, in un raro momento di "generosità", decise di regalargli una [[casa di Paperino|casa]] (ovviamente da ristrutturare) che ben presto fu abitata dai tre figlioli di [[Della Duck]]: Qui, Quo, Qua. Il loro arrivo cambiò totalmente la vita di Paperino e ormai sentiva di non poter più fare a meno di loro. Nel frattempo Zio Paperone, dopo accurate ricerche, scoprì che lui e Paperino erano davvero parenti e comincò a diventare più parsimonioso nei suoi riguardi. Fu grazie ai nipotini che Paperino conobbe [[Paperina]]: i tre avevano compiuto l'ennesima marachella e il loto tutore per cercare di acciuffarli si era scontrato con una giovane papera di cui si era invaghito subito (anche se non faceva altro che parlare in continuazione). |
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⚫ | Superata l'infanzia Paperino si trasferì nella vorticosa capitale del [[Calisota]]: Paperopoli |
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⚫ | Paperino visse un'avventura dietro l'altra. Partecipò a dei documentari progandistici a Hollywood dove vestiva i panni di un soldato (fin quando non causò un incidente e dovette scappare), affrontò l'impervia Catena Montuosa, i deserti dell'Arabia, gli Oceani sconfinati e numerose altre imprese quasi sempre per conto dello Zione e accompagnato dai suoi tre nipotini. |
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+ | Paperino smette di rievocare il suo passato perché è improvvisamente arrivato anche Paperone sul tetto del grattacielo e senza tanti complimenti invita il giornalista a decollare con il suo elicottero e Paperino ad andare a lucidare le monete. Saputo che il giornalista sta intervistando il nipote, si sente piuttosto offeso che non sia lui il soggetto dell'intervista essendo il papero più ricco della città. Paperino e Paperone cominciano così a litigare ed il giornalista decide che è il momento di partire e si allontana augurando a Paperino auguri di buon compleanno. |
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− | Paperino smette di rievocare il suo passato perché è improvvisamente arrivato anche Paperone sul tetto del grattacielo e senza tanti complimenti invita il giornalista a decollare con il suo elicottero. |
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==Analisi== |
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===Elogio a Carl Barks=== |
===Elogio a Carl Barks=== |
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⚫ | Questa storia di [[Marco Rota]] è una dedica al personaggio di Paperino, ma anche al maestro che più ha ispirato Rota: [[Carl Barks]]. In tutte le trentadue tavole che costituiscono l'avventura il disegno richiama immediatamente la matita del Maestro dell'Oregon e inoltre vi è una serie di vignette che si rievocano numerose avventure vissute da Paperino in [[:Categoria:Storie di Carl Barks|storie barksiane]], come ad esempio ''[[Paperino e le spie atomiche]]'' e ''[[Paperino e la clessidra magica]]''. |
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⚫ | Questa storia di [[Marco Rota]] è una dedica al personaggio di Paperino, ma anche al maestro che più ha ispirato Rota: [[Carl Barks]]. In tutte le trentadue tavole che costituiscono l'avventura il disegno richiama immediatamente la matita del Maestro dell'Oregon e inoltre vi è una serie di vignette che si rievocano numerose avventure vissute da Paperino in [[:Categoria:Storie di Carl Barks|storie barksiane]]. |
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===Genealogia=== |
===Genealogia=== |
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La storia rappresenta un tentativo da parte di Rota di chiarire i rapporti di parentela che intercorrono tra i vari personaggi Disney, all'epoca decisamente confusi in mancanza di una genealogia ufficiale. L'autore milanese si servì solo dei personaggi che comparivano esclusivamente nelle storie di Barks, quindi ignorò del tutto la genealogia ideata da [[Guido Martina]] per la saga [[Storia e gloria della dinastia dei paperi]]. |
La storia rappresenta un tentativo da parte di Rota di chiarire i rapporti di parentela che intercorrono tra i vari personaggi Disney, all'epoca decisamente confusi in mancanza di una genealogia ufficiale. L'autore milanese si servì solo dei personaggi che comparivano esclusivamente nelle storie di Barks, quindi ignorò del tutto la genealogia ideata da [[Guido Martina]] per la saga [[Storia e gloria della dinastia dei paperi]]. |
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− | Rota, per scelta personale, riprese la versione italiana secondo cui [[Nonna Papera]] e [[Paperone]] sono fratelli (circostanza più volte negata dallo stesso Barks) e ipotizzò che avessero adottato [[Paperino]], per poi scoprire solo anni più tardi che era davvero loro parente. Tale espediente permise a Rota di non essere costretto a raffigurare i genitori di Paperino, come invece fece un decennio più tardi [[Don Rosa]] basandosi su alcuni appunti privati di Barks. I [[Qui, Quo, Qua|tre nipotini]] sono figli di [[Della Duck]], che Rota attendendosi alla tavola originale di [[Al Taliaferro]] del 1937 presentò come cugina di Paperino e non come la sua sorella<ref>[http://images1.wikia.nocookie.net/__cb20111020170625/paperpedia/it/images/a/ae/4-quiquoqua.jpg] Striscia del 1937 in cui viene citata Della Duck, qui ancora tradotta con il nome di Anitra</ref>, parentela invece adottata dalla tradizione barksiana nel 1950 e ufficializzata dall'[[Saga di Paperon de' Paperoni|opera]] di Don Rosa.<br /> |
+ | Tuttavia Rota, per scelta personale, riprese la versione italiana secondo cui [[Nonna Papera]] e [[Paperone]] sono fratelli<ref>[http://coa.inducks.org/story.php?c=I+TL++906-AP]''Il segreto del totem decapitato'' di Guido Martina ([[1973]]) - INDUCKS.com</ref>(circostanza più volte negata dallo stesso Barks) e ipotizzò che avessero adottato [[Paperino]], per poi scoprire solo anni più tardi che era davvero loro parente. Tale espediente permise a Rota di non essere costretto a raffigurare i genitori di Paperino, come invece fece un decennio più tardi [[Don Rosa]] basandosi su alcuni appunti privati di Barks. I [[Qui, Quo, Qua|tre nipotini]] sono figli di [[Della Duck]], che Rota attendendosi alla tavola originale di [[Al Taliaferro]] del 1937 presentò come cugina di Paperino e non come la sua sorella<ref>[http://images1.wikia.nocookie.net/__cb20111020170625/paperpedia/it/images/a/ae/4-quiquoqua.jpg] Striscia del 1937 in cui viene citata Della Duck, qui ancora tradotta con il nome di Anitra</ref>, parentela invece adottata dalla tradizione barksiana nel 1950 e ufficializzata dall'[[Saga di Paperon de' Paperoni|opera]] di Don Rosa.<br /> |
La genealogia quindi pur discostandosi un poco dalla [[Albero Genealogico|genealogia]] ormai assodata come ufficiale di [[Don Rosa]], rimane abbastanza fedele all'opera di Barks. |
La genealogia quindi pur discostandosi un poco dalla [[Albero Genealogico|genealogia]] ormai assodata come ufficiale di [[Don Rosa]], rimane abbastanza fedele all'opera di Barks. |
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+ | ==Pubblicazioni italiane== |
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+ | *Happy Birthday Paperino 1 (1984) |
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− | <references/> |
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+ | *[[Paperino Mese]] 168 (1994) |
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+ | *Tutto Disney 3 - Io Paperino! (1996) |
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+ | *I classici del fumetto 10 - Paperino (2000) |
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+ | *[[Zio Paperone (fumetto)|Zio Paperone]] 177 (2004) |
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+ | *Libri a fumetti di Topolino 2 - Paperino una vita a fumetti (2014) |
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+ | *Disney Team 78 - Tutto Paperino! (2019) |
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− | [[fr:Bon anniversaire Donald !]] |
+ | <references/>[[fr:Bon anniversaire Donald !]] |
− | [[Categoria:Storie]] |
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+ | [[sv:Mitt liv i ett äggskal]] |
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+ | [[el:Ιστορία: Η ιστορία ενός παπιού]] |
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[[Categoria:Storie italiane]] |
[[Categoria:Storie italiane]] |
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[[Categoria:Storie di Marco Rota]] |
[[Categoria:Storie di Marco Rota]] |
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− | [[Categoria:Storie |
+ | [[Categoria:Storie sui compleanni]] |
Versione delle 21:02, 3 mag 2019
- Buon compleanno, Paperino!
- Commenti
Buon compleanno, Paperino! è una storia scritta e disegnata da Marco Rota per celebrare i cinquant'anni del personaggio di Paperino. La storia è stata pubblicata per la prima volta nel 1984 sul volume speciale Happy Birthday Paperino 1 per poi essere subito tradotta e stampata in numerosi altri paesi.
Trama
Paperino e Qui, Quo, Qua si trovano sulla terrazza di un grattacielo a osservare Paperopoli che si estende sotto i loro occhi quando un elicottero atterra lì vicino. Ne scende un giornalista straniero che, dopo aver spiegato quanto lui sia famoso ed averne elogiato la qualità, chiede a Paperino di raccontare della sua vita.
Paperino ritorna coi ricordi alla notte del 9 giugno 1934 quando un fulmine ruppe il ramo su cui si trovava il suo nido, il pulcino cadde proprio in mezzo alla strada e sarebbe stato investito se una limousine non avesse frenato all'ultimo. Ne discesero i fratelli Paperone ed Elvira Coot, che vedendo il piccolo tutto infradiciato decisero di adottarlo: lei sarebbe stata la Nonna e lui lo Zio. Paperino crebbe quindi nella casa di Nonna Papera e fu proprio lei a dargli il nome di Paperino e, successivamente, a vestirlo per la prima volta con una vecchia blusa da marinarietto.
Superata l'infanzia Paperino si trasferì nella vorticosa capitale del Calisota: Paperopoli. Per una serie di coincidenze riuscì a trovare un lavoro vendendo giornali agli angoli delle strade e affittò un abbiano nel distretto del Quacks. Zio Paperone voleva approfittare di avere un nipote strillone per leggere gratuitamente il giornale, ma dato che il nnipote non cedeva comprò direttamente la casa editrice. Un giorno, stanco di urlare ai passanti, Paperino cambiò mestiere. Cercò di diventare meccanico, vetraio, muratore, idraulico, falegname, ma ogni volta combinava solo disastri. Tuttavia si rifiutava di chiedere un lavoro allo Zio Paperone poichè voleva dimostrare di essere in grado di farcela da solo. Alla fine però dovette rinunciare ai suoi principi perché aveva causato un disastro più grande degli altri (aveva affondato un translatantico) e per pagare i danni dovette chiedere l'aiuto del ricco parente. Fu l'inizio della lunga lista dei debiti e della sua onorata carriera di lucida-monete.
Zio Paperone, in un raro momento di "generosità", decise di regalargli una casa (ovviamente da ristrutturare) che ben presto fu abitata dai tre figlioli di Della Duck: Qui, Quo, Qua. Il loro arrivo cambiò totalmente la vita di Paperino e ormai sentiva di non poter più fare a meno di loro. Nel frattempo Zio Paperone, dopo accurate ricerche, scoprì che lui e Paperino erano davvero parenti e comincò a diventare più parsimonioso nei suoi riguardi. Fu grazie ai nipotini che Paperino conobbe Paperina: i tre avevano compiuto l'ennesima marachella e il loto tutore per cercare di acciuffarli si era scontrato con una giovane papera di cui si era invaghito subito (anche se non faceva altro che parlare in continuazione).
Paperino visse un'avventura dietro l'altra. Partecipò a dei documentari progandistici a Hollywood dove vestiva i panni di un soldato (fin quando non causò un incidente e dovette scappare), affrontò l'impervia Catena Montuosa, i deserti dell'Arabia, gli Oceani sconfinati e numerose altre imprese quasi sempre per conto dello Zione e accompagnato dai suoi tre nipotini.
Paperino smette di rievocare il suo passato perché è improvvisamente arrivato anche Paperone sul tetto del grattacielo e senza tanti complimenti invita il giornalista a decollare con il suo elicottero e Paperino ad andare a lucidare le monete. Saputo che il giornalista sta intervistando il nipote, si sente piuttosto offeso che non sia lui il soggetto dell'intervista essendo il papero più ricco della città. Paperino e Paperone cominciano così a litigare ed il giornalista decide che è il momento di partire e si allontana augurando a Paperino auguri di buon compleanno.
Analisi
Elogio a Carl Barks
Questa storia di Marco Rota è una dedica al personaggio di Paperino, ma anche al maestro che più ha ispirato Rota: Carl Barks. In tutte le trentadue tavole che costituiscono l'avventura il disegno richiama immediatamente la matita del Maestro dell'Oregon e inoltre vi è una serie di vignette che si rievocano numerose avventure vissute da Paperino in storie barksiane, come ad esempio Paperino e le spie atomiche e Paperino e la clessidra magica.
Genealogia
La storia rappresenta un tentativo da parte di Rota di chiarire i rapporti di parentela che intercorrono tra i vari personaggi Disney, all'epoca decisamente confusi in mancanza di una genealogia ufficiale. L'autore milanese si servì solo dei personaggi che comparivano esclusivamente nelle storie di Barks, quindi ignorò del tutto la genealogia ideata da Guido Martina per la saga Storia e gloria della dinastia dei paperi.
Tuttavia Rota, per scelta personale, riprese la versione italiana secondo cui Nonna Papera e Paperone sono fratelli[1](circostanza più volte negata dallo stesso Barks) e ipotizzò che avessero adottato Paperino, per poi scoprire solo anni più tardi che era davvero loro parente. Tale espediente permise a Rota di non essere costretto a raffigurare i genitori di Paperino, come invece fece un decennio più tardi Don Rosa basandosi su alcuni appunti privati di Barks. I tre nipotini sono figli di Della Duck, che Rota attendendosi alla tavola originale di Al Taliaferro del 1937 presentò come cugina di Paperino e non come la sua sorella[2], parentela invece adottata dalla tradizione barksiana nel 1950 e ufficializzata dall'opera di Don Rosa.
La genealogia quindi pur discostandosi un poco dalla genealogia ormai assodata come ufficiale di Don Rosa, rimane abbastanza fedele all'opera di Barks.
Pubblicazioni italiane
- Happy Birthday Paperino 1 (1984)
- Paperino Mese 168 (1994)
- Tutto Disney 3 - Io Paperino! (1996)
- I classici del fumetto 10 - Paperino (2000)
- Zio Paperone 177 (2004)
- Libri a fumetti di Topolino 2 - Paperino una vita a fumetti (2014)
- Disney Team 78 - Tutto Paperino! (2019)